30 ottobre 2020

“Tree Time” al MUSE di Trento. Il racconto della mostra

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Al MUSE Museo delle Scienze di Trento la mostra "Tree Time - Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura", in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino. Ce ne parlano gli organizzatori

Cecylia Malik, 365 Trees, 2009/2010, courtesy l'artista e MUSE

Al MUSE – Museo delle Scienze di Trento inaugura oggi, 30 ottobre 2020, la mostra “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura“, un ampio progetto espositivo dedicato alla relazione tra esseri umani e alberi, «per una nuova visione, gestione e cura degli alberi, dei boschi e delle foreste», in collaborazione con il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino.

Oggi alle 18.00 sarà possibile seguire l’inaugurazione in diretta streaming sulla pagine Facebook del MUSE.

Andrea Trimarchi & Simone Farresin, Cambio, 2020, courtesy l’artista e MUSE

La mostra nasce da un’idea e da un progetto espositivo del 2019 del Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino e, a due anni dalla temepesta di Vaia, «dà voce ai linguaggi dell’arte contemporanea, si arricchisce nella edizione trentina di una serie di contributi scientifici originali grazie alla lettura degli specialisti del MUSE, oltre che di nuove letture artistiche site specific per offrire una nuova visione, gestione e cura degli alberi, dei boschi e delle foreste. La mostra propone una sorta di viaggio multisensoriale da percorrere grazie alle opere di 20 artisti nazionali e internazionali che si intrecciano con approfondimenti storico-scientifici, in un itinerario immersivo che parla dell’urgenza di riconfigurare la nostra relazione con l’universo vegetale», si legge nel comunicato stampa. 

Le opere presenti nel percorso espositivo sono di Gabriela Albergaria, Emanuela Ascari, Joseph Beuys, Simone Berti, Ursula Biemann e Paulo Tavares, Walter Bonatti, Gabriella Ciancimino, Aron Demetz, Hannes Egger, Sam Falls, Helen Mayer Harrison & Newton Harrison, Jiri Havel, Cesare Leonardi e Franca Stagi, Cecylia Malik, Federico Ortica e Andrea Marchi, Sunmin Park, Steve Peters, Giusy Pirrotta, Craig Richards, Albino Rossi, Vittorio Sella, Giorgia Severi, Andrea Trimarchi e Simone Farresin (Formafantasma), Mali Weil, Museo Wunderkammer.

Qui potete trovare il catalogo della mostra, completamente consultabile online.

I due musei ci hanno raccontato la mostra

Andrea Lerda del Museo Nazionale della Montagna e curatore della mostra, e Patrizia Famà coordinatore delle mostre temporanee per il MUSE, ci hanno raccontato la nascita della mostra e il percorso espositivo.

Come è nata la mostra “Tree Time”? 

«”Tree Time” è un progetto nato nel 2019 all’interno del programma Sostenibilità che il Museo Nazionale della Montagna di Torino ha avviato nel 2018 con le mostre “Post Water” e “Under Water”, proseguito quest’anno con un’esposizione dedicata ai ghiacciai e nel 2021 con “Ecophilia”.
“Tree Time” è stato concepito prima della tempesta Vaia e degli eventi che hanno sconvolto ecosistemi e coscienze negli ultimi due anni, ma oggi ritrova un senso aggiornato nel nuovo sviluppo progettato con il MUSE».

Andrea Trimarchi & Simone Farresin, 1858, 2020, courtesy l’artista e MUSE
Quali sono gli aspetti del rapporto tra essere umano e albero su cui la mostra riflette con maggiore enfasi?

«La mostra mette al centro il concetto di cura ed empatia con il mondo naturale. Il percorso espositivo tenta di dare forma a un pensiero biocentrico e di sollecitare il superamento dell’atteggiamento antropocentrico che ci caratterizza, nonché la storica visione dicotomica colonizzatori / colonizzati. L’albero è un essere vivo che non solo ha permesso alla specie umana di formarsi e di esistere, ma rappresenta uno straordinario compagno di viaggio per immaginare e riconfigurare la nostra coesistenza futura sulla Terra. A partire dalle più urgenti problematiche ambientali che interessano gli alberi, le opere propongono immaginari, riflessioni e approcci sistemici per una nuova alleanza con la natura». 

Sunmin Park, Architecture of Mushrooms, 2020, courtesy l’artista e MUSE
Alla realizzazione della mostra hanno collaborato il MUSE di Trento e il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” di Torino. A quali aspetti della preparazione della mostra e tematici ha contributo maggiormente ciascun museo? Posso chiedervi di parlare ciascuno del museo che rappresenta?

«Il Museomontagna ha ideato, sviluppato e curato il progetto prima nella sua sede torinese, poi per questa edizione trentina. I contenuti scientifici, ancora affidati a Matteo Garbelotto – direttore presto il Forest Pathology and Mycology Lab di Berkeley e adjunct professor presso l’Environmental Science, Policy and Management Department dell’Università della California – sono stati ulteriormente sviluppati con il MUSE e con gli attori della sua rete territoriale, in relazione all’impianto artistico del progetto.
Il MUSE ha quindi collaborato alla realizzazione di un percorso che intrecciasse il pensiero artistico a specifici temi e argomenti di attualità scientifica e riguardo alla gestione e progettazione degli ecosistemi forestali. Una serie di approfondimenti di questo ambito sono fruibili attraverso video interviste di cinque esperti nelle varie sezioni della mostra.
L’allestimento è stato progettato dal MUSE affinché il percorso di visita fosse in dialogo con l’identità del muso l’architettura disegnata da Renzo Piano, nel rispetto delle attuali disposizioni di sicurezza.
Ogni attività si è comunque svolta con un lavoro di team che ha naturalmente incrociato le competenze di entrambe le istituzioni per raggiungere l’obiettivo comune di rispondere, tramite un approccio sinceramente multidisciplinare, alla sfida della sostenibilità contemporanea in senso ambientale e culturale, con quel senso di responsabilità sociale alla quale oggi le realtà Museali sono chiamate».

Ursula Biemann & Paulo Tavares, Forest Law, 2014, courtesy l’artista e MUSE
In mostra ci saranno anche le opere di 20 artisti. Quali aspetti che accomunano le loro ricerche sono particolarmente vicini al tema della mostra?

«Le ricerche di tutti gli artisti presenti in mostra sono vicine alle urgenze e istanze ambientali che stanno interessando il nostro tempo. I lavori sono caratterizzati da un approccio indagatore e, attraverso approcci differenti, fanno del potere creativo dell’arte uno strumento potente per pensare, immaginare e sensibilizzare il pensiero collettivo a nuovi e più sostenibili modi di vivere il mondo e con gli alberi. La maggior parte degli artisti in mostra conducono da tempo una personale ricerca sugli alberi, sugli ecosistemi boschivi e quelli forestali, attraverso punti di vista e medium specifici. La mostra propone opere video, installazioni, pittura, disegno, audio performance, scultura, ceramica ed esperienze multimodali».

Craig Richards, Mubende tra Kampala e Fort Portal, 2006, courtesy l’artista e MUSE
Sarà una mostra multisensoriale: quali aspetti del tema, in particolare, sono affidati alla multisensorilità?

«Alcuni dei lavori in mostra conducono gli spettatori ad attivare una partecipazione personale e multisensoriale, attraverso esperienze olfattive, multimodali e visive di grande fascino. Gli spettatori sono invitati a entrare all’interno di spazi in cui sentire il bosco, in cui attivare esperienze di social dreaming o ascoltare la voce e il suono degli alberi oggetti di monitoraggi per la valutazione dei parametri vitali e dell’impatto del global warming».

Un consiglio per i visitatori per meglio avvicinarsi all’impostazione e ai contenuti della mostra?

«L’invito agli spettatori è di abbandonare ogni costruzione culturale consueta nell’immaginare, vedere e sentire l’albero. Si tratta di un passaggio fondamentale per tentare di percepire la voce degli alberi, di comprendere il loro potere curativo e di osservare l’essere umano con occhi diversi».

Cecylia Malik, 365 Trees, 2009/2010, courtesy l’artista e MUSE

I prossimi appuntamenti nei due musei

MUSE – Museo delle Scienze di Trento

«Un museo nei cui spazi sconfinati è bello perdersi. Sei piani di pura meraviglia, dedicati alla natura, alla montagna, alla tecnologia e alla sostenibilità nell’architettura luminosa ed ecosostenibile di Renzo Piano. Il Museo delle Scienze di Trento, oltre a “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”, aprirà il 27 novembre 2020 nel vicino Palazzo delle Albere, polo “Scienze & Humanitas” del MUSE, la mostra fotografica “Forest Frame – La foresta tra sogno e realtà”», ha spiegato il museo.

In sede

• “TREE TIME – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”
A cura di Andrea Lerda e Daniela Berta
Dal 31 ottobre 2020 al 30 maggio 2021

• “FOREST FRAME – La foresta tra sogno e realtà”
A cura di Maurizio Galimberti
Dal 28 novembre 2020 al 28 febbraio 2021

• “MUSEO AMICO – Giornata Internazionale dei diritti all’infanzia e all’adolescenza”
20 novembre 2020

• “NOTTE DEI RICERCATORI”
Conferenza con il fisico James Beacham
27 novembre 2020

Fuori sede

• “GHIACCIAI
Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo
Fino al 21 giugno 2021 

Museomontagna – Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Torino

«Il Museomontagna ha due mostre temporanee in corso nella sua sede (“Qui c’è un mondo fantastico” e “Rock the Mountain!), ne aprirà una dedicata all’architettura alpina contemporanea a metà novembre e ha in preparazione per l’inizio del 2021 la grande mostra su Walter Bonatti e un’ulteriore esposizione, dal titolo “Ecophilia, per il programma Sostenibilità. Oltre a “Tree Time”, il Museomontagna sarà a Trento con la mostra “Le Alpi del Monferrato a Palazzo Roccabruna dal 18 novembre», ha spiegato il museo.
Ecco il programma completo:

In sede

• “QUI C’È UN MONDO FANTASTICO. Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna”
A cura di Veronica Lisino, conservatore della Fototeca del Centro Documentazione Museomontagna e Giangavino Pazzola, curatore indipendente
Fino all’8 novembre 2020

• “ROCK THE MOUNTAIN! L’iconografia della montagna nella musica pop”
A cura di Daniela Berta, direttore del Museomontagna, e Paolo Ferrari, giornalista e critico musicale
Fino al 17 gennaio 2021

• “ARCHITETTURE DI FRONTIERA. Progetti per abitare le Alpi di Slovenia, Trentino, Piemonte e Valle d’Aosta”
A cura di Museomontagna, IAM – Istituto di Architettura Montana del Politecnico di Torino, CITRAC – Circolo Trentino per l’Architettura Contemporanea, Galleria Dessa – Lubiana
Dal 17 novembre 2020 al 17 gennaio 2021

• “WALTER BONATTI. Stati di grazia”
A cura di Roberto Mantovani e Angelo Ponta
Dal 27 gennaio al 27 giugno 2021

• “ECOPHILÍA. Generare empatia con la montagna e con il mondo”
A cura di Andrea Lerda
Dal 27 gennaio al 27 giugno 2021

Fuori sede

• “LE TOUR DU MONT BLANC. Oeuvres d’Edi Consolo”
Chamonix-Mont-Blanc, Maison de la Mémoire et du Patrimoine
Fino al 7 marzo 2021

• “TREE TIME. Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”
MUSE Museo delle Scienze, Trento
Fino al 31 maggio 2021

• “LE ALPI DEL MONFERRATO. Fotografie di Enzo Isaia”
Trento, Palazzo Roccabruna
Dal 19 novembre 2020 al 6 gennaio 2021

Mali Weil, The Reverie Alone Will Do, 2020, courtesy l’artista e MUSE

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