17 settembre 2020

Quayola alla Fondazione Modena Arti Visive

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A Fondazione Modena Arti Visive la prima personale di Quayola in un'istituzione italiana. Nelle opere in mostre l'artista ripensa la tradizione artistica occidentale attraverso le più avanzate tecnologie. Fino al 10 gennaio 2021

Veduta della personale "Quayola. Ultima perfezione", Fondazione Modena Arti Visive, Palazzo Santa Margherita, Modena (18 settembre 2020 – 10 gennaio 2021), foto: ©Rolando Paolo Guerzoni, 2020

Il 18 settembre la Fondazione Modena Arti Visive presenta la prima personale museale di Quayola (1982, Roma), “Ultima perfezione”, a cura di Daniele De Luigi e prodotta da Fondazione Modena Arti Visive in collaborazione con la galleria Marignana Arte di Venezia. È la prima personale dell’artista in un’istituzione italiana ed è il risultato della partecipazione di Fondazione Modena Arti Visive all’edizione 2019 del Premio Level 0 di Art Verona, che ha coinvolto 13 dei principali musei e istituzioni d’arte contemporanea italiani.
La mosta è allestita nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita e viene inaugurata in occasione del festivalfilosofia 2020 dedicato al tema “Macchine” (dal 18 al 20 settembre 2020).

Daniele De Luigi, curatore di Fondazione Modena Arti Visive, ci ha raccontato la nascita della mostra: «Fondazione Modena Arti Visive è tra le istituzioni d’arte contemporanea italiane che lo scorso anno hanno aderito al premio “Level 0” istituito dalla fiera ArtVerona, volto a promuovere artisti, soprattutto emergenti, grazie a una sinergia tra musei e gallerie. Abbiamo scelto Quayola, presentato dalla galleria Marignana Arte di Venezia, perché è un artista che sta riscuotendo un crescente successo sulla scena internazionale ma che non aveva ancora avuto una mostra personale in un’istituzione italiana. Il suo lavoro, estremamente affascinante e interamente realizzato grazie all’uso delle tecnologie digitali, rientra pienamente nell’obiettivo di Fondazione Modena Arti Visive di dare spazio alla ricerca nel campo delle arti visive indirizzate verso le Digital Arts e le New Technologies, per contribuire a comprendere i profondi mutamenti culturali in atto».

Veduta della personale “Quayola. Ultima perfezione”,
Fondazione Modena Arti Visive, Palazzo Santa Margherita, Modena (18 settembre 2020 – 10 gennaio 2021), foto: ©Rolando Paolo Guerzoni, 2020

Il percorso espositivo

«La mostra ruota attorno all’idea di perfezione e al suo significato nella storia dell’arte occidentale. Ne Le vite di Giorgio Vasari questo termine ricorre spesso per indicare il raggiungimento dell’eccellenza da parte di pittori, scultori e architetti, nel rispetto dei canoni considerati universali di armonia e bellezza. Quayola ripercorre capolavori classici, moderni e barocchi applicandovi algoritmi che vanno alla ricerca di questi canoni, rimettendo in discussione principi fondamentali dell’attività artistica. Le regole codificate dalla storiografia e dalla critica vengono renderizzate in set di informazioni, tracce che tuttavia, nella lettura della macchina, assumono una valenza inedita e originano nuovi codici estetici», ha spiegato Fondazione Modena Arti Visive.

«Quayola si confronta con la tradizione artistica occidentale e la ripensa attraverso le più avanzate tecnologie contemporanee, a cui assegna un ruolo nuovo: non più strumento, bensì partner con cui confrontarsi ed esplorare nuovi possibili modi di lettura della realtà. La tecnologia, per l’artista romano, non è più assoggettata all’uomo, bensì complice nella formulazione di linguaggi inediti e quindi, per estensione, di nuove categorie che fanno ormai parte della quotidianità, del pensiero astratto e della sensibilità estetica dell’uomo contemporaneo. Su questa premessa antropologica Quayola costruisce la sua ricerca, in cui la pittura e la scultura degli antichi maestri costituiscono il punto di partenza. Tale approccio conduce a opere che si servono di supporti sia tecnologici che tradizionali, una scelta che permette di marcare il dialogo tra passato e presente. I media scelti dall’artista sono infatti stampe e sculture in diversi materiali, ma anche video, performance audiovisive e installazioni immersive, spesso in siti architettonici storicamente significativi.
In mostra sono presenti una video-installazione e quattro serie di lavori, due delle quali prodotte per l’occasione: una sequenza di sculture e un ciclo di incisioni su alluminio anodizzato, alcune delle quali entreranno a fare parte delle collezioni del disegno gestite da Fondazione Modena Arti Visive.», si legge nel comunicato stampa.

 

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