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Verona e le meraviglie del contemporaneo

di - 2 Dicembre 2017
Nell’Europa tra il XV e il XVIII secolo, principi, intellettuali e uomini di scienza, svilupparono un fenomeno collezionistico molto particolare, perché eclettico, senza alcun ordine classificatorio apparente. Tra anacronismi e rarità, in un dinamico equilibrio tra arte e scienza, natura e artificio, autentico e artefatto. Con uno straordinario approccio – che molto doveva alla fantasia, all’immaginazione, alla curiosità, – racchiudevano in una sola stanza, bellezza, armonia, manufatti “freacks”, viaggi intorno al mondo, il piacere di stupire il visitatore. Dando vita, insomma, a quelle che sono passate alla storia come delle “Wunderkammern”, cioè appunto delle “Camera delle meraviglie”: opere d’arte, d’antiquariato, invenzioni, oggetti di storia naturale, talismani.
Un’attuale lettura del tema, con un riconfermato approccio al fantastico e al meraviglioso, al passato e alla memoria, tra pittura, installazione, performance e fotografia, ci viene offerto da cinque autori,  Hannes Egger, Serena Gamba, Jacopo Dimastrogiovanni, Sabrina Muzi e Amandine Samyn. Tutti convitati in quella “Wunderkammern” temporanea allestita da ISOLO 17 Gallery, in quel di Verona. Gli artefici di questa mostra collettiva che si inaugura oggi pomeriggio, intitolata (e come poteva essere altrimenti) “La Camera delle Meraviglie”, sono il gallerista Giovanni Monzon e il curatore Leonardo Regano. Il loro è un progetto sofisticato e raffinato. Controcorrente. Perché parla di alcuni tabù dell’odierno sistema di una certa arte. Come la bellezza, l’armonia, il passato, la memoria, il sogno. Lemmi banditi da alcuni addetti ai lavori. A cui sono sfuggiti, tra gli altri, anche alcuni autorevoli ammonimenti. Tra i quali, quello di De Chirico, per il quale la strada per la ricerca del nuovo oggi la si trova nelle stanze del museo, nella continua citazione, in una ricerca in cui passato e presente si fondono uniti in un grado zero della creatività. E così anche per Marshall McLuhan, che ha ribadito l’impossibilità di creare nel nostro tempo uno stile autentico, delineando nella rivisitazione degli stili del passato la vera chiave di lettura del nostro presente. Il progetto della mostra nella città scaligera ce lo ha presentato il suo curatore. «Hannes Egger, Serena Gamba, Jacopo Dimastrogiovanni, Sabrina Muzi e Amandine Samyn sono cinque autori che, nella loro pratica artistica, hanno reso centrale il rapporto con il passato e la memoria, in uno scambio osmotico continuo. In questo confronto, – afferma Leonardo Regano – lo spazio di ISOLO 17 si trasforma in un museo ideale, in cui antico e contemporaneo si fondono per dare vita a un pensiero del tutto originale. Il percorso prende avvio con un omaggio al primo Rinascimento, inteso come  periodo in cui si pongono le basi di una nuova sensibilità e si intraprende il cammino verso la modernità. La “wunderkammern” allestita in questa mostra, perciò, non è una raccolta di oggetti, ma un momento di riflessione, una pausa dall’ansia del progresso, per ritrovare il riferimento al passato come via di fuga e momento fondante per una riconsiderazione del nostro futuro». Parole significative, coraggiose e illuminanti che mi hanno richiamato alla mente un altro progetto espositivo, collegabile per affinità elettive, anch’esso al via da oggi. Che, non a caso, ci conduce dritti a Firenze, la culla del Rinascimento. Dove si inaugura sempre nel pomeriggio “Ecce Homo”, la mostra personale di Antonio Finelli presso Etra Studio Tommasi. Finelli, un artista virtuoso del disegno (ecco l’artificio) come pochi altri al mondo oggi, presenta 30 disegni inediti di piccolo formato, eseguiti a matita su carta e montati su piccole formelle di legno (22 x 22 cm). Un’autentica “wunderkammern” di ritratti in cui va oltre la fotografia (ecco la meraviglia). Riuscendo a restituirci non la verosimiglianza, ma un’istantanea effimera del silenzio e del vuoto intorno a noi (ecco la rarità). In noi. Con l’obiettivo di sognare il mondo e invitare ognuno a creare il proprio, chiamando in causa intelligenza e fantasia. Nella consapevolezza che l’immaginazione, la creatività, i sogni, il passato, la memoria, sono parte di tutta la storia dell’arte alla quale danno un senso. (Cesare Biasini Selvaggi)
In alto: Jacopo Dimastrogiovanni, Furor, installazione, tecniche miste, complessivi cm 130 x 260 c.a.
In homepage: Jacopo Dimastrogiovanni, Iniuria, installazione (acrilico, pastello e carte su tela, con telai vuoti), complessivi cm 120 x 140 c.a., 2017
INFO
Opening: 18.00
LA CAMERA DELLE MERAVIGLIE. Hannes Egger, Serena Gamba, Jacopo Dimastrogiovanni, Sabrina Muzi, Amandine Samyn
a cura di Leonardo Regano
dal 2 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018
Isolo 17 Gallery
via XX Settembre 31b, Verona
tel. +39 349 3746379 – www.isolo17.gallery

Opening: ore 18.00
ECCE HOMO. Disegni di Antonio Finelli
Etra – Studio Tommasi
via della Pergola 57, Firenze
tel. +39 055 3860357 – www.etrastudiotommasi.it

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