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Trenta opere di medio e grande formato, oltre cento immagini inedite del lavoro sulla costruzione dello stadio di San Siro e tre proiezioni video: è “Milano”, la personale di Vincenzo Castella negli spazi di BUILDING, nel cuore del capoluogo lombardo.
La mostra, a cura di Frank Bohem, è un’immersione nella ricerca che Castella ha sviluppato nell’arco di trent’anni e ampiamente riconosciuta a livello internazionale (nel 2015 alcune sue opere sono entrate nella collezione della Tate Gallery), in cui il fotografo, spiega il curatore, «ritrae il mondo non come somma di forme, linguaggi e oggetti ma come correlazione di spazi privati e collettivi della nostra società».
«La rappresentazione e così l’analisi della città – spiega la galleria nel comunicato stampa – si compongono dall’esperienza di ambienti diversi tra di loro, legati concettualmente da un approccio di straniamento: mentre tutte le foto ritraggono luoghi quotidiani ed accessibili, ripresi da punti di vista terrestri – l’artista e lo spettatore fanno sempre parte dello stesso spazio, interno all’architettura, interno alla metropoli – le immagini sono tutt’altro che comuni. La misura della distanza crea una sensazione di straniamento, un nuovo punto di vista».
Abbiamo posto alcune domande sulla mostra a Frank Bohem.
Quali serie fotografiche saranno in mostra?
«La mostra raccoglie serie fotografiche realizzate a Milano. La ricerca sul contesto urbano è presente con esempi degli ultimi trent’anni: inizia con un focus sulla realizzazione dello stadio San Siro nel 1989/1990 e documenta la città prima e dopo i grandi cambiamenti dei primi anni del nuovo millennio. Negli ultimi anni Vincenzo Castella ha iniziato nuove ricerche su due diverse tipologie di interni, spazi rinascimentali e serre, che sono presenti in mostra con opere dal 2012 al 2019. Cosi la mostra si divide in tre sezioni: “Rinascimento”, “Contesto Urbano” e “Natura”».
Può riassumere, in breve, la poetica di Castella?
«Castella ci fa guardare un mondo che conosciamo attraverso uno sguardo che apre nuove prospettive. Vediamo luoghi in cui noi stessi viviamo o che comunque conosciamo – europei, italiani – nella mostra milanese. Lo sguardo è laconico e realistico. Ma c’è uno spostamento, vediamo ciò che abbiamo già visto in modo diverso, da più lontano, da molto vicino, e all’improvviso questo nostro mondo è sorprendente. Ci presenta un passato complesso, ancora da scoprire, la nostra città piena di occasioni mancate e di possibilità ancora da cogliere, una natura inventata. Castella ci fa conoscere l’affascinante bellezza del nostro presente ancora da scoprire».
La mostra è realizzata da BULDING, su cui abbiamo posto alcune domande a Giulia Bassoli: che tipo di realtà è? Quali saranno i progetti espositivi nei prossimi mesi?
«BUILDING ha inaugurato a ottobre 2017, la galleria è concepita come un luogo dove far convergere varie discipline artistiche attraverso una ricerca continua. Proprio la ricerca, sia storica che contemporanea, costituisce il cuore della sua programmazione e comprende sia artisti noti sia talenti emergenti da scoprire e sostenere, e ai quali dedicare lo spazio per la realizzazione di progetti ad hoc. BUILDING ospiterà otto esposizioni all’anno e grazie alla flessibilità dei nostri quattro piani espositivi possiamo dare vita a mostre collettive e personali, divise piano per piano, ma anche, come nel caso di Vincenzo Castella, personali a cui viene dedicato l’intero spazio. Nella nostra programmazione ci saranno artisti come Roman Opalka, Vincenzo Agnetti, Giovanni Campus, Jeremy Lee Byers». (Silvia Conta)
Vicenzo Castella
“Milano”
A cura di Frank Boehm
Dal 27 febbraio al 27 aprile 2019
BUILDING
Via Monte di Pietà 23, Milano
Opening: 27 febbraio 2019, ore 18.00
Orari: dal martedì al sabato, dalle 10 alle 19
www.building-gallery.com, info@ building-gallery.com