NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, presenta in Triennale a Milano “Voicing the Archive”, nata da un’idea di Andris Brinkmanis, Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive dell’Accademia, e di Marco Scotini, NABA Visual Arts Department Head.
La mostra ha origine nel desiderio di radunare e registrare identità frammentate e talvolta distanti tra loro, facendole confluire nella produzione di dialoghi e scambi, spesso aspaziali e atemporali.
Susanna Acinapura, Chiara Antonelli, Roberta Argenta, Davide Barberi, Isabel Bergant, Edoardo Bonacina, Elisabetta Bottura, Cecilia Carmine, Elisa Ceccoli, Elisa Ceneri, Fiordi Cielo, Camilla De Siati, Barbara De Veteris, Xizi Du, Maria Esposito, Maia Evangelisti, Marie Nicole Gianfrate, Giorgio Mattia, Camilla Gurgone, Nicolò Minisi, Chiara Meloni, Chiara Nicoletti, Daniela Noviello, Alex Parrotto, C. Sidonie Pellegrino, Giulia Piatti, Chiara Smedile, Alessandro Sorrentino, Marco Resta, Oranee Thawatpongsri e Vismayee sono gli studenti dei campus di Milano e Roma del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali che presenteranno le loro opere rispondendo all’intento di creare nuovi approcci e prospettive nella pratica dell’archiviazione al fine di riflettere criticamente e in modo approfondito sulla ricerca di una sua ontologia.
L’archivio, menzionato nel titolo, è assunto come simbolo di un portale in grado di unire e mescolare diverse realtà, permettendo nuove fusioni e connessioni, in un continuo divenire. È luogo fisico e personale, è ricordo e potere, è dimensione pubblica e privata; una fonte di ispirazione alternativa alle tradizioni e alle memorie del mondo, ed è qui, che lo stratificarsi e il destratificarsi senza sosta del tempo, può offrire nuove possibilità di cambiamento. L’atto di archiviare, infatti, può essere un dispositivo partecipativo di reinterpretazione e sovversione, che permette di riscrivere la Storia dando voce a futuri non realizzati e a passati incompiuti.
«Voicing the Archive rappresenta il secondo atto dell’ampio progetto espositivo che ha preso il via lo scorso anno con (Im)possibile Ecologies e che chiama i nostri studenti a riflettere sul tema della memoria e dell’archivio. Oggi la sfida è, infatti, quella di pensare l’arte come qualcosa al centro dei processi di formazione e di soggettivazione in senso ampio e non più ad una disciplina solo per esperti e addetti ai lavori», ha affermato Marco Scotini.
La mostra è curata dagli studenti del Biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali di Milano e di Roma: Francesca Barberi, Elisabetta Calligaro, Chaitanya Chavan Santosh, Luisa Flores, Irene Follador, Francesca Grossi, Merve Korkmaz, Teresa Lafuente, Greta Martina, Alberto Navilli, Barbara Niniano, Alessia Riva, Federica Rizzo, Alessia Vespa.
Ad arricchire l’esposizione, in occasione dell’opening, dalle 18, una serie di performance si articoleranno tra lo spazio espositivo e il Giardino di Triennale Milano. Il 16 maggio, invece, la mostra si concluderà con un dialogo aperto e immersivo sulle possibilità dell’archivio. Diversi saranno i focus attraverso cui verranno esplorati il concept e le pratiche degli artisti emergenti. Studenti e alumni NABA (Valentina Avanzini, Sofia Baldi Pighi, Alessia Baranello, Arnold Braho, Valentina d’Aprile, Caterina Fulcis, Gabriella Kolandra, Chiara Lupi, Elena Marcon, Letizia Mari, Tommaso Pagani, Paola Pietronave, Arianna Tremolanti) converseranno per descrivere le pluralità di significati, per esplorare le profondità del lago – metafora nodale del progetto espositivo – che nasconde, svela, custodisce, sedimenta e innalza frammenti non lineari, per raccontare e riscrivere la storia. A seguire Marco Scotini presenterà “L’inarchiviabile. L’archivio contro la storia” (Meltemi Editore) in un dialogo con Luca Cerizza, curatore, critico d’arte e docente NABA, e Luca Vitone, artista e docente NABA.
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