The paintings, objects,
images and texts that I produce might best be understood as markers of content,
a succession of prompts and signs. Significant is the act of demarcation, of
setting forth certain physical outlines in attempt to find a more tangible,
concentrated space to communicate from. An askew line is drawn out to reveal
the cerebral. Here, art proceeds beyond the individual object and into the
realm of language.
To think through
material and to locate the expressive potential of objects is both method and
subject within my work. There is a subtle optimism throughout; a belief in the
inexplicable and the amazing perversity of art itself. Paramount is the formation
of a distinct and imperfect language, a site in which thought can shape-shift
into purposeful form and where the inherent logic of making can begin to manifest.
I dipinti, gli oggetti, le
immagini e i testi che creo possono essere intesi come rilevatori di contenuto,
un susseguirsi di indicazioni e segni. Significativo è l’atto di demarcazione,
il collocamento fisico dei contorni nel tentativo di trovare uno spazio piĂą
tangibile, concentrato, da cui comunicare. Una linea obliqua viene tracciata
per rivelare il lato cerebrale. In questo caso, l’arte procede oltre il singolo
oggetto, nel territorio del linguaggio.
Pensare attraverso il materiale e
posizionare il potenziale espressivo degli oggetti è sia un metodo che un
soggetto per il mio lavoro. Un sottile ottimismo lo sottende; una fede
nell’inesplicabile e nella meravigliosa perversità dell’arte stessa. Della
massima importanza è la formazione di un linguaggio distinto e al tempo stesso
imperfetto, un luogo in cui il pensiero si può trasformare in forma
intenzionale e dove la logica inerente al fare può iniziare a manifestarsi.
MONICA NYDAM (Worcester,
Massachusetts, 1984)
In the collection of paintings
called the Horse Series, my premise was to post an advertisement on Craigslist, offering to paint a
picture free of charge of something someone loved. In response I received pictures
of a foal named Minnie. I liked the idea of painting something I had no personal
connection to; something that over time has become highly personal through my
ongoing painting of this subject. I am interested in the painting’s ability to
evoke pathos. The horse becomes a motif to explore what I can say emotionally
with paint.
Similarly, I understand the
completion of my paintings when they feel communicative of what I am thinking
about. In the Landscape Series, by painting pictures of tennis courts, my intent
was to express the zero-sum objective inherent in the sport itself. The
success of one of the players is dependant on the loss of the other. Visually,
in reaction to this concept, one side of the court is obliterated revealing
abstract layers underneath. The abstract qualities on this side show the
plasticity of the paint itself.
Nei dipinti che
compongono la serie Horse, la mia premessa è stata quella di pubblicare un annuncio
su Craigslist
in cui mi offrivo di dipingere, a titolo gratuito, qualcosa che qualcuno aveva
amato. In risposta ho ricevuto le immagini di un puledro di nome Minnie.
qualcosa con cui non avessi nessuna connessione personale; qualcosa che nel
tempo sarebbe divenuta molto personale, attraverso il mio continuo dipingere il
soggetto. Sono interessata alla capacità che la pittura ha di evocare il pathos. Il cavallo così diventa un
motivo per esplorare ciò che posso dire a livello emozionale attraverso la
pittura.
Similmente, afferro la completezza dei miei dipinti quando
essi esprimono ciò che sto pensando. Nella serie Landscape, dipingendo immagini di campi da
tennis, il mio intento era quello di esprimere il concetto di somma zero inerente
a questo sport. Il successo di uno dei giocatori dipende infatti dalla perdita
dell’altro. Visualmente, in reazione a quest’idea, un lato del campo è
cancellato, rivelando al di sotto strati di pittura astratti. Le qualitĂ
astratte di questa zona mostrano la plasticitĂ della pittura stessa.
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