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exibinterviste – la giovane arte Angelo Bellobono
parola d'artista
Chi ha interpretato meglio il mio lavoro? Quelli che l’hanno comprato! Il mio studio? E’ troppo piccolo e infatti sto per trasferirmi a Ciampino, come dire 6 euro di distanza da Londra, by Rayanair. Chi parla è il pittore Angelo Bellobono. Che ci racconta anche le sue ossessioni. Come, ad esempio, i divani. Scopriamo perché…
Come sei diventato un artista? Cosa è stato davvero determinante? In questo momento della tua vita stai facendo quello che hai effettivamente scelto o fai questo lavoro per cause fortuite?
Se nasci in provincia, fuori da centri cool e di tendenza, hai due alternative; rincoglionirti o concentrarti su come fare per non diventarlo. Da questa concentrazione è uscito quello che sono(spero non rincoglionito) niente casi fortuiti e fortune.
Solitamente spetta ai critici sintetizzare e descrivere la ricerca di un artista. Se dovessi invece sinteticamente, in tre righe, definire la tua arte come faresti?
Senza filtro; per osservare senza essere visti.
Un tuo pregio e un tuo difetto nell’ambito dell’arte, quindi in campo lavorativo.
Fare lavori poco adatti ai divani a fiori e fare lavori inadatti ai divani in genere.
E nella vita?
Resistenza
Una persona davvero importante attualmente per il tuo lavoro?
Me stesso
Sei soddisfatto di come viene interpretato un tuo lavoro?
Generalmente sì.
Chi l’ha interpretato meglio e chi invece ha preso una cantonata?
Tutti quelli che lo hanno comprato. Tutti quelli che ci vorrebbero più rosso o altri colori per il salotto.
Che rapporto hai con i critici e con la stampa?
Buoni.
Che rapporto hai col luogo in cui lavori. Parlaci del tuo studio…
Troppo piccolo e al 7° piano, scendere e a salire i lavori è faticoso. Comunque all’orizzonte c’è lo skyline di Ciampino, 6 Euro – Londra con Ryanair
Quale è la mostra più bella che hai fatto e perché?
“Meeting in America” a San Diego perché l’ho montata insieme a due amici messicani presi in macchina al confine di Tijuana e raccontava il loro ”benessere”.
Quanto influisce la città in cui vivi con la tua produzione? E’ indifferente? Preferisci girare di città in città o lavorare sempre nel solito posto?
Dopo tanti anni di alpeggi e Patagonie ho bisogno delle grandi città per vedere spazi aperti e persone nel loro ambiente naturale, non in cattività tra la natura.
Ormai consacrati Cattelan e Beecroft, tra i giovani artisti italiani chi secondo te ha delle chance per emergere sulla scena internazionale? Chi invece è sopravvalutato?
E’ una parola. Per come vanno le cose emergeranno italiani di nome O’Connor. Deve essere under 30 o 40? comunque chi ha lo sponsor migliore.Tutti quelli che fanno lamentare i galleristi costretti a proporli con gli stessi pezzi a tutte le fiere.
La politica culturale italiana e il sistema privato dell’arte. Per un giovane artista cosa significa rimanere in Italia, produrre, investire, costruire qui?
Non ti regala niente nessuno. Ognuno ha la sua storia che funziona per lui e non per altri. Semplicemente rischiare limitando i danni. Posso essere artista senza essere a N.Y. L’arte e come ogni altra cosa – e poi c’è il web, Ryanair e la possibilità di cambiare vita in ogni momento.
massimiliano tonelli
[exibart]
ma quant’è bono, sto bellobono!!! ma mi trascura…
anche se il “periodo blu” di picasso è dietro l’angolo, e non so come si evolve il suo stile, devo ammettere che i ritratti sono molto espressivi, densi, speriamo non diventi schiavo della tecnica. comunque meravigliosi.
Dear Vanessa….I’m ready