Categorie: parola d'artista

exibinterviste – la giovane arte | Annalisa Sonzogni

di - 8 Luglio 2005

Quando hai capito che avresti fatto l’artista?
Credo di non avere mai avuto titubanze. Ne fa prova la mia scolarità: liceo artistico a Bergamo, Accademia di Brera, Riccardo Bauer di Milano, infine master di fotografia alla School of Visual Art di New York. Nulla di fortuito, dunque: sto facendo effettivamente ciò che ho scelto. Credo superfluo ricordare che incontro difficoltà di ogni tipo, come peraltro immagino accada a chiunque affronti l’avventura di una professione indipendente.

Cosa cerchi attraverso i tuoi scatti?
Ce la metto tutta per cercare la metafisica delle città. Anche se ognuna ha proprie specificità, sono tutte uguali nel sottintendere la vita che ci sta dentro: cerco di vederci le emozioni dell’uomo anche se non vi è mai rappresentato. Per questo preferisco le deserte atmosfere notturne.

Un pregio ed un difetto, nel lavoro.
Sono una perfezionista: vale per entrambi.

E nella vita?
Sono molto esigente: vale ancora per entrambi.

Una persona davvero importante attualmente per il tuo lavoro?
Mio padre.

Come vivi il rapporto con i tuoi galleristi o comunque con chi si occupa di promuovere e vendere le tue immagini?
Registro disperatamente che tutti preferiscono le cose che piacciono subito, anche se io so che sono proprio quelle che stancano prima. Registro che le opere che hanno comportato grande impegno e pazienza spesso sfuggono all’attenzione. Anche se capisco questa esigenza del mercato, non significa che l’accetti senza sofferenza.

Che rapporto hai con i critici e con la stampa?
Non ho grandi rapporti né con gli uni né con gli altri. Riconosco che è principalmente per colpa mia: non sono brava in “marketing”.

E col luogo in cui lavori? Parlaci del tuo studio…
Divido lo studio con un bravissimo architetto pressoché coetaneo, molto sensibile e competente di arte, dal quale ricevo anche buoni consigli peraltro gratuiti. Non posso dire di vivere gran parte del mio tempo nello studio: il mio lavoro mi porta a girare in molte città, spesso “capital city”.

Quanto influisce Milano, la città in cui vivi, con la tua produzione?
Vivo a Milano, a cui devo molto. E’ una città ricca di iniziative, le migliori delle quali spesso poco pubblicizzate: anche Milano, proprio come me, è poco brava in Marketing. Ho già detto che il mio lavoro mi porta spesso a soggiorni in diverse capitali.

Quale è la mostra più bella che hai fatto e perché?
E’ sempre la prossima. L’ho già detto: sono perfezionista e, quindi, molto esigente anche con me stessa.

Ce ne sono, di bravi artisti italiani? E cosa consigli, di mettere il naso oltre confine?
I bravi artisti italiani sono tanti. Come in altre professioni, anche nella nostra per emergere devi guardare oltre confine: si sa, leggi e costumi domestici non contemplano il mecenatismo.

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la rubrica ‘exibinterviste’ è a cura di pericle guaglianone

bio: Annalisa Sonzogni nasce a Sarnico (BG) nel 1974; vive a Milano. Si diploma in pittura all’Accademia di Brera nel 1996 e in fotografia presso l’Istituto Riccardo Bauer di Milano, due anni dopo. Nel biennio 2000-2001 risiede a New York dove frequenta la School of Visual Art e l’International Center of Photography. Recenti mostre personali: Teorema, Praha Torino Lyon, Nepente Art Gallery, Milano 2005; Mirage, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano 2003; Private, Dryphoto Arte Contemporanea, Prato 2002. Tra le recenti esposizioni collettive cui ha preso parte: Racconto di un luogo, Palazzo della Triennale, Milano 2005; Fragments of Contemporary Urban Life, City Hall Art Space e Istituto Italiano di Cultura, San Francisco 2005; Anteprima Torino, XIV Esposizione della Quadriennale d’Arte, Promotrice delle Belle Arti, Torino 2004; Immagini del nostro Tempo. Fotografie dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo, IVAM, Valencia 2004; GE/04, Galleria d’Arte Moderna, Palermo 2004; Retentiva, Padiglione Italia, Venezia 2004; In faccia al mondo, il ritratto contemporaneo nel medium fotografico, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova 2003; L’Idea di Paesaggio nella Fotografia Italiana dal 1850 ad oggi, Galleria Civica di Modena 2003; Assenze/Presenze, une nouvelle génération d’artistes italiens, Le Botanique, Bruxelles 2003; GE/03, Palazzo Re Rebaudengo, Guarene d’Alba 2003; Passaggio di Testimone, Padiglione Italia, Venezia 2002; Via Satellite, Mercati di Traiano, Roma 2002; Bye Bye Baby, Galleria Giancarla Zanutti, Milano 2002; 6. Internazionale Fototage Herten Vision of Europe, Herten, Germania; Conception ’01, New York University, New York; Lavori in Corso/Work in Progress, Milano 2001; Nuove Acquisizioni, Galleria Civica, Modena 2000.

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  • belle foto, lineari, senza sottintesi intellettualoidi, ammiccamenti alla moda dell'informale e s***e mentali!

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