Categorie: parola d'artista

exibinterviste – la giovane arte | Daniela Perego

di - 10 Ottobre 2003

Perché ti sei messa a fare l’artista?
Potrei raccontarti che i miei insegnanti dicevano che ero particolarmente portata per il disegno, che riuscivo a fare qualsiasi cosa con la creta, che facevo strane foto con la mia macchinetta fotografica (già al tempo mi piaceva), ma di solito questo si dice di tuttii bambini che poi nelle altre cose sonoun disastro! Probabilmente era così, vivevo nel mio mondo, parlavo poco e raramente partecipavo alla vita reale. Crescendo ho cercato di adeguarmi e di condurre una vita più o meno soddisfacente, ma ad un certo punto quel piccolo grande sogno che avevo accuratamente nascosto è stato abilmente tirato fuori ed è diventato un terremoto nella mia “tranquilla, regolare e riconoscibile” vita. La responsabile di tutto questo è stata, incredibilmente, mia madre che un giorno vedendomi isterica e depressa mi disse: “non ti vedo bene, c’é una mia amica che tiene  un corso di pittura, perché non vai, giusto per distrarti un pò?”. Sono sicura che lei già sapeva quello che mi sarebbe successo! Sono bastati pochi mesi ho lasciato il lavoro, ho preso uno studio, mi sono comprata qualche attrezzo e già che c’ero ho rotto anche con il fidanzato di allora! Quindi posso concludere che mi sono messa a fare l’artista perchè ho deciso di vivere e di parlare con gli altri. A modo mio

Le prime esperienze? Come sono andate?
la mia prima esperienza nacque per caso e fu naturalmente molto emozionante. La mia amica Laura, che abitava in una villa molto bella, mi disse vorrei che la tua prima mostra la facessi da me”. Io certo non pensavo di essere pronta per esporre e raccontai a Lea, altra amica che al tempo lavorava al Museo Pecci di Prato, l’azzardata offerta di Laura e lei prontamente mi disse “ottimo, io ti presento”. Panico! Un conto è vivere nel proprio mondo, un conto è tuffarsi nella realtà per di più mostrando se stesse. Esposi 8 opere di cui la metà molto grandi (si esagera sempre all’inizio) e invitai anche un’amica poetessa, una ballerina e un musicista di sax per interagire con il mio lavoro… praticamente creai un evento.

E cosa successe a seguito di questo?
Successe che venne tutta Firenze e da li cominciai ad avere le prime proposte in spazi pubblici e gallerie private e le prime piccole recensioni. La mia seconda personale fu a Roma alla Galleria Giulia invitata da Ludovico Pratesi. Mi presentai con una diaproiezione. Era il 1996 ed a Roma era rarissimo vedere proiezioni, fotografie o video a Roma.

Dunque un bell’esordio a Roma?
Si! Anceh perché in quell’occasione incontrai Paola Magni, che in quel periodo si occupava principalmente di artisti multimediali. Con lei ho fatto un lungo percorso insieme, anche di vita.

E per quanto riguarda le gallerie?
La prima galleria con la quale ho lavorato a Firenze è La Corte di Rosanna Tempestini. Poi sono subentrate la galleria di Pino Casagrande a Roma e la Lipanjepuntin di Trieste.

Dicevamo che da Firenze ti sei trasferita a Roma. Ti sei mai pentita?
Pentirmi? Vuoi scherzare! Non credo di essere l’unica a pensare che Roma sia una delle città più belle del mondo e poi i romani sono accoglienti, casinisti, aperti. Dopo pochissimi mesi che mi ero trasferita fui invitata ad una rassegna di soli artisti romani dai più famosi ai più sconosciuti. Che dirti, mi sono sentita a casa. Ti stabilisci in questa città e dopo qulche settimana sei già romana…

La tua arte è algida e soffice come una nuvola. Spesso rinuncia al colore. E’ intima, quasi sempre. Da dove pesca tutte queste caratteristiche?
Non male, algida e soffice sembrano due aggettivi che difficilmente si possono accostare. E’ vero, i miei lavori sono sempre rigorosi ma morbidi e assolutamente intimi. Sono sempre stata interessata all’individuo nei suoi molteplici atteggiamenti. Prendo spunto dal mio stato emotivo del momento (molto spesso l’opera mi precede) e da quello delle persone che più amo. Non voglio raccontare niente di stupefacente, solo cercare ciò che sta dentro di noi ed anche i miei video sono solo emozioni in movimento. Ho affrontato la gioia, la sofferenza, l’amore, l’indifferenza, la solitudine, la follia, l’impedimento e tanti altri momenti che hanno fatto parte, e lo fanno tuttora, della mia vita come in quella di ognuno di noi. Ultimamente sto lavorando sul rapporto che l’individuo ha con se stesso e con gli altri, sto anche inserendo l’uso del colore e, voglio esagerare, la nebbia a volte si dirada. Che sia un nuovo o semplicemente un altro modo di osservarsi e osservare? A te la risposta.

Sei in una fase della tua vita artistica molto importante: nuove e importanti gallerie si stanno interessando ai tuoi lavori. Cosa vorresti in questo momento? Cosa chiedi alla tua carriera?
Confesso che sono abbastanza soddisfatta di come stanno andando le cose ma, ovviamente, vorrei poter fare di più. Adesso che con l’arte sono riuscita davvero a comunicare non vorrei proprio fermarmi…

bio
Fiorentina classe 1961. L’esordio da artista è stato nel campo della scultura e dell’installazione, che ben presto si sono smaterializzati per cedere il posto alla luce. Il passo verso la fotografia è stato breve e da lì ben presto è arrivata al video.
Vive e lavora a Roma dal 1998 ed ha partecipato a numerose collettive in Italia e all’estero tra le quali: nel 1999 -EMM Eventi MultiMediali”, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma – “Fuori Uso ’99, Pescara – “Care Amiche o Care Nemiche”, Palazzo delle Esposizioni, Ankara – nel 2000 – “Tirannicidi”, Istituto Nazionale per la grafica La Calcografia, Roma – “Acuto”, Museo Valtellinese di Storia e Arte, Sondrio – nel 2001 Forme di pensiero”, Museum Nasional Indonesia, Jakart – “3nds”, Salara, Bologna –
nel 2003 – “Biennale Adriatica Arti Nuove”, San Benedetto del Tronto -“Carte”, Semestre di Presidenza Italiana UE, Bruxelles
Tra le personali segnaliamo: “Volti”, Studio d’Arte Contemporanea Pino Casagrande, Roma 1999 – “Daniela Perego”, Museo Nuova era, Bari e Studio Ikonos, Bari – “Loro”, Studio d’Arte Contemporanea Pino Casagrande, Roma 2003
il 25 Ottobre 2003 personale da Lipanjepuntin, Trieste
galleria di riferimento: Lipanjepuntin, Trieste
www.danielaperego.com

massimiliano tonelli

[exibart]

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  • Certo che sugli artisti da intervistare dovreste operare una selezione più coerente ed attenta. Delusione.

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