Quando hai iniziato a dipingere?
Sono circa quattro anni che dipingo, prima disegnavo e basta, utilizzando tecniche e sistemi diversi. Il risultato finale di questi disegni spesso erano fotocopie di medio e grande formato (in copia unica) realizzate su carte diverse e utilizzando macchinari difettosi, perche’ in questo modo il segno e l’”errore” meccanico diventavano parte del lavoro.
Perché la pittura?
Perché mi aiuta a pensare.
E siccome credo che il pensiero abbia qualcosa di vitale in se penso che altrettanto valga per la pittura. Con questo non mi interessa difenderla a spada tratta, anzi credo che sia
I tuoi quadri sembrano percorsi da una sottilissima impronta di erotismo. Quanto conta tutto ciò nella tua ricerca?
E’ un erotismo legato al piacere delle forme. L’erotismo piu comune, piu accattivante non mi interessa, lo trovo noioso. Preferisco la pornografia.
Assieme all’erotismo viene anche il tema dell’affetto e degli affetti. Me ne parli?
Molto semplicemente il mio immaginario si e’ costruito intorno alle persone che appartengono alla mia vita, ci sono dei lavori che nascono in conseguenza ad un rapporto e i rapporti per costruirsi hanno bisogno di tempo, di un tempo che non puoi determinare prima, a volte servono anni, a volte basta molto meno. ‘Autoritratto con mia sorella’, ‘ Classe III H’ e la serie dei miei Autoritratti sono tre esempi diversi.
Il tempo che mi interessa è il luogo atemporale, l’assenza, lo sguardo impiantato, fisso, come in uno stato di apnea, dove neanche il respiro fa rumore.
Hai indagato anche il tema dell’autoritratto. A cosa ti serve?
Il tema dell’autoritratto è il tema principale del mio lavoro e dal quale è partita la mia ricerca. Anche questo e’ direttamente legato alla mia vita visto che per mantenermi ho sempre fatto la Modella Vivente per artisti, fotografi e studenti fino a diventare la modella vivente di me stessa.
Il punto di vista determina la mia presenza, non è necessario che io sia presente fisicamente nei lavori per considerarli autoritratti.
Dove sei quando ti autoritrai?
Fisicamente in studio, ma i luoghi che maggiormente mi attraggono sono bagni e spogliatoi.
Quando consideri un quadro finito?
Quando diventa autonomo.
Cosa farai nell’immediato futuro
Ora sono a New York da pochi giorni e resterò qui per un semestre accademico come vincitrice del Premio New York indetto dal Ministero degli Affari Esteri Italiano in collaborazione con l’Italian Academy presso la Columbia University.
In questi giorni vado in giro come se fossi un ispettore scientifico di luoghi e di gente, sto cercando i “tempi morti”, i luoghi d’attesa. Vorrei fermare tutto, e l’idea di provarci qui mi sembra ancora più interessante.
bio
Marta dell’Angelo è nata a Pavia nel 1970. Nel 2002 vince (con Sara Rossi, Matteo Basilè e Chiara) la prima edizione del Premio New York indetto dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l’Italian Accademy (sezione della Columbia University); sempre nel 2002 espone ad Assab One curata da Roberto Pinto e Laura Garbarino a Milano, a Solitudes alla Michel Rein Gallery di Parigi e alla galleria Le Case d’Arte di Pasquale Leccese a Milano. Si è appena conclusa la sua personale dal titolo In piedi presso la galleria Omphalos di Terlizzi (Ba) a cura di Silvia Bignami.
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mipiace!
trovo il suo iperealismo pittorico anacronistico ma sempre attuale, delle belle foto. il suo tema non mi è chiaro fino in fonodo; ma mi affascina, credo che mi affascini il personaggio.
...ma quanto brava sei? Che meraviglia.