Nei tuoi lavori salta agli occhi l’attenzione estrema per i particolari, i dettagli. Ogni dettaglio evoca una situazione, un evento. Come nasce questa tua ricerca?
Osservo sempre ciò che mi circonda e come per magia è come se fossi un occhio piccolo piccolo in un mondo gigante e ancora come per magia tutto intorno appare fantastico. Una sorta di Alice nel paese delle meraviglie. Dove la magia è favola, è incantesimo, ma allo stesso tempo è paura, è vertigine, è perdita della sensibilità spaziale… E’ “la magia” che trasforma le cose invitando chi guarda a perdersi come dentro ad un sogno…
Ricordo che una volta mi dicesti che il tuo interesse particolare nell’arte è esprimere emozioni. Nei lavori si legge anche una ricerca della bellezza e dell’armonia, cose non sempre scontate nell’arte contemporanea. Per te l’arte fa sempre parte di un vissuto intimo e privato?
Sono sempre indizi che rinviano a storie, situazioni e personaggi, a stati emozionali o ad eventi di un passato prossimo molto vicino al nostro, in cui ognuno può facilmente riconoscersi. Lavoro molto sulle sensazioni, sugli impatti, sull’immediatezza dell’immagine, accompagnando il tutto con un grande strato di poesia. Sono una grande sognatrice, e come tale ho una visione molto romantica dell’arte. A volte mi chiedo se non sarebbe il caso di appoggiare i piedi sul pianeta “terra”!
E così ho sperimentato il video! Un progetto sull’idea della vertigine, sul turbamento della sensibilità spaziale, sul gioco del moto perpetuo, dove ho lavorato principalmente sulla possibilità di vedere le immagini in movimento. E il gioco delle sensazioni è ancora una volta protagonista. E’ un video a doppio schermo e s’intitola Seventeen.
So anche che stai preparando una mostra a Chambery, in Francia. Ce la racconti?
La mostra ha inaugurato il 13 marzo all’Espace Malraux. Una collaborazione con gli Istituti di cultura di Grenoble e Lione e della Regione Rhone-Alpes.E’ una personale con la presentazione di due nuovi progetti da un lato, e una sorta di percorso del mio lavoro dall’altro.
Quali sono gli artisti che stimi di più tra quelli tuoi “coetanei” professionalmente (e perché)?
Ma da cosa si decide la professionalità di un artista?
Trovo un po’ riduttivo fare un elenco (o forse una classifica!) degli artisti che stimo, ce ne sono mille, ognuno di loro con qualità diverse, tutte apprezzabili e non. Ammiro gli artisti che creano con il cuore…te l’avevo detto che ero una romanticona!!
Torino appare dal di fuori come una città in rapido sviluppo dal punto di vista artistico e densa di proposte creative. Tu come la vivi?
E’ una grande fucina di idee, c’è sempre qualcosa che bolle in pentola! Eppure tutti sogniamo di sbarcare il lunario altrove. Vivo questa città con la consapevolezza di tutte le sue contraddizioni, a volte ti senti schiacciato come in una morsa, altre volte ti sembra di essere in paradiso! Ma amo tantissimo Torino.
bio
Maura Banfo è nata nel 1969 a Torino, dove vive e lavora.
Principali mostre personali:2000 A Perfect Day a cura di G. Maraniello e M. Perosino, galleria Antonella Nicola, Torino; 2002 amor sacro amor profano a cura di P. Magni, note arte contemporanea, Arezzo; 2003 Maura Banfo, a cura di Valérie Deulin, Espace Malraux, Chambéry. Tra le principali mostre collettive: 1999 Atlante: geografia e storia della nuova arte italiana Centro Arte Contemporanea, Masedu (Sassari), a cura di L. Beatrice; 2000 Stand-by FRAC Corse, Corte (Corsica), a cura di A. Alessandri; Fuochigalleria Antonella Nicola, Torino, a cura di M. Perosino e M. Belpoliti; 2001 Sguardi e immagini… Palazzo Fontana di Trevi, Roma, a cura di M. Miraglia; 2002 Torin-Berlin Italienisches Kulturinstitut, Berlino, a cura di G. Curto; Gemine Muse Palazzo Reale, Torino, a cura di O.Gambari; El tamano no importa, T20 arte contemporaneo, Murcia (Spagna)
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...forse, viste le immagini, "ammira" artisti come Marco Samorè e Alessandra Tesi... e forse, pure troppo!
caro alex, ammirare (ah, il latino) è certo una qualità rara fra gli artisti e fra i critici.
pare inoltre che tu non abbia "ammirato" la diversità del lavoro di tesi e banfo.
forse sarebbe indicato commentare dopo aver "ammirato" qualche mostra in più e con una dose appena maggiore di esprit critique.
per ora auguri.
e buon allenamento.
il caro marco enrico dispensa sempre ottimi consigli ma sempre fuori luogo. personalmente sono d'accordo con alex, conosco bene i lavori di tutti e tre i nomi citati e quello della banfo da un po' di anni. in effetti!!! marco samore' lo ricorda da troppo tempo, ma si sa la fotografia e' una gran bastarda, o la sai fare veramente bene o sei il solito mediocre alla ricerca dello sprovveduto di turno.
l'allenamento lo farei fare a certi critici...