Categorie: parola d'artista

exibinterviste | la giovane arte – Progettozeropiù

di - 6 Settembre 2002

Nel contesto dell’arte contemporanea in cui si sperimenta, si innova, ci si confronta con lo sviluppo della società, come si colloca il vostro gruppo e a quali correnti artistiche si ispira?
Progettozeropiu è attivo da un anno circa, non abbiamo ispiratori diretti, ma ci interessa la questione, sempre aperta, che fu di tutte le avanguardie: eliminare la distinzione tra arte e vita…. Grazie alla composizione del nostro gruppo viviamo di un concetto d’arte già in partenza allargato: solo la minoranza di noi ha esperienze di produzione artistica ‘oggettuale’, altri non sono ‘artisti’ (nel senso tradizionale del termine), sono ‘artisti della vita’ dove l’opera è l’uomo. Un nostro obbiettivo è dare a ciò che chiamiamo arte un nuovo ruolo di utilità sociale (se vuoi, un po’ Beuys..), per questo crediamo in un’arte viva, che viva nel mondo. L’arte, come recita il sottotitolo di Peace(end)love, deve aprire a nuove possibilità, offrire istruzioni, concrete, per la possibilità. Un gruppo di giovani artisti, il rapporto arte/vita, la dimensione avanguardistica dell’arte; a Bassano del Grappa recentemente si è visto qualcosa di autenticamente contemporaneo, ed ecco i protagonisti…
Pensiamo che Proggettozeropiù non debba avere un’identità definita, e che i suoi componenti possano non essere sempre gli stessi: chiunque abbia a cuore queste problematiche e s’impegni a realizzare progetti con proggettozeropiù può usare questo nome, una sorta di nome collettivo… un marchio…

Com’è nato il progetto Peace end love che avete presentato a Bassano del Grappa?
Peace(end)love è il frutto di alcune delle riflessioni di cui sopra, e il seguito ideale di un’altra esperienza condotta da Proggettozeropiù l’estate scorsa, sempre a Bassano; si chiamava Big mama e si trattava di una mostra autoprodotta all’interno del Giardino Parolini. Proggettozeropiù ha invitato diciotto artisti a lavorare per tre giorni all’interno del giardino, creando un ambiente di confronto diretto. In quei giorni gli artisti hanno vissuto assieme in una micro-residenza sulle colline fuori Bassano.
Con Peace(end)love, si è voluto ‘dislocare’ Big mama: una mostra con giovani artisti internazionali in due luoghi che non erano mai stati usati per l’arte contemporanea (i camminamenti del Castello degli Ezzelini e le cantine di Palazzo Bonaguro); due serate di eventi che sono servite quale terreno fertile per incontri e la nascita di nuovi progetti e una serata di coinvolgimento diretto del centro cittadino, quasi un’azione di ‘disturbo positivo’, inaspettata…

Quali sono i vostri progetti futuri, anche in rapporto al buon successo che avete ottenuto con questo evento?
Visti i buoni rapporti con la città di Bassano del Grappa pensiamo di continuare l’esperienza anche l’anno prossimo, magari rendendo il tutto più dinamico…. poi abbiamo dei progetti a Berlino e a Venezia e delle collaborazioni con singoli artisti… vedremo… in cantiere anche un ciclo di conferenze un po’ particolare…. stiamo lavorando alla definizione di tutte queste proposte, ti faremo sapere…

Ritenete ci sia disponibilità ad ascoltare e promuovere negli spazi pubblici chi, come voi, propone un’arte che interagisce con le persone e con il tessuto sociale di un territorio?
Noi abbiamo avuto dei buoni interlocutori, ma si devono superare comunque moltissime difficoltà. Abbiamo dovuto lottare duramente per ‘imporre’ il nostro modo di lavorare.. Penso che buona parte delle capacità richieste, a chi come noi promuove e realizza questi progetti, risieda nel riuscire a tradurre un pensiero, un modo di procedere, comprendendo chi ci sta di fronte.

Bio
Progettozero(+) è nato nel 2001 da un’esigenza di confronto tra diverse energie: come in un residuo di un esubero amoroso, al suo interno si agitano freneticamente singolarità provenienti da diversi esperienze nell’ambiguo mondo dell’arte; è costituito da giovani artisti soprattutto di area veneziana. Si propone come identità fluida, si applica a struttura modulare: è un nucleo di forze, un reagente per eventi volti a far esplodere le potenzialità del territorio: un centro propulsivo per ambienti fisici e psichici, Viagra artistico per problemi d’erezione spirituale. Si confronta con un concetto di arte come fare-aperto, cre-azione a più livelli: come un virus intacca e contamina, apre altri mondi attigui, possibili. I progetti realizzati dal collettivo ad oggi sono: Big Mama (he)art zone Bassano del Grappa (VI) – Giardini Parolini (2001); Peace (end) Love – Bassano del Grappa (VI) Castello degli Ezzelini e Palazzo Bonaguro (2002)


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stefano coletto

Exibinterviste-la giovane arte è un progetto editoriale a cura di paola capata

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Visualizza commenti

  • finalmente qualcuno che ha il coraggio di pensare in grande!
    Senza tante masturbazioni mentali...l'arte è vita ed è fatta di tante cose la vita, nel bene nel male, nel bello e nel brutto.
    un giovane gruppo di gente con la testa aperta a tutto. Gente che ancora ha voglia di MERAVIGLIARSI DEL MONDO. Complimenti a progetto zero più, mi sa che sentirò parlare molto di voi...

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