Il giorno è il mercoledĂŹ, il luogo è il Salone Neoclassico del complesso monumentale della Pilotta di Parma, la cassetta degli attrezzi è fatta di colla, taglierino, pennello, tavoletta, ago e filo. Dal 19 novembre 2013 ogni mercoledĂŹ dalle 15 alle 18 persone (dipende da impegni e contingenze) si sono ritrovate e hanno lavorato insieme, sedute intorno a un tavolo, ognuno con la sua originale e personale pratica meditativa in unâintimitĂ per cosĂŹ dire pubblica, tra riflessione e azione. Il lavoro, minuzioso e preciso, è scandito da un ritmo fatto di condivisione e responsabilitĂ individuale. La gran parte di loro non si conosceva prima, vengono da storie e luoghi diversi ma vanno nella stessa direzione, sono una comunitĂ temporanea che ha deciso di accogliere lâinvito ai Meditanti di Sabrina Mezzaqui.
CosĂŹ la Pilotta â unâavanguardia giĂ dal â700 con la scelta museografica di dar vita a una Collezione, fino al passato recente con il restauro e la riconfigurazione architettonica del manufatto â si conferma centro di riflessione e costruzione identitaria, cuore urbano della cittĂ , cittadella della cultura e naturale crocevia di comunitĂ nel quale sono sedimentate esperienze e dialoghi che rappresentano nuclei concreti di appartenenza â dal Teatro Farnese alla Biblioteca Palatina, dalla Galleria Nazionale al Museo Archeologico allâUniversitĂ . Il committente è la Soprintendenza per i Beni Artistici Storici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza â con il sostegno della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, lâArchitettura  e lâArte  Contemporanee del Ministero â che ha posto al centro lâidea di comunitĂ e le sue metamorfosi.
Dopo una prima fase di discussione concettuale e teorica ha preso il via la costruzione insieme dellâopera che al termine del processo andrĂ ad arricchire le collezioni permanenti della Galleria Nazionale. Lâorigine è il libro â un tracciante formale, visivo e concettuale â con un testo simbolo dellâumanitĂ che mantiene intatta e attuale la forza visionaria e lâimpegno etico, Teoria e pratica della non-violenza del Mahatma Gandhi. Con paziente determinazione il gruppo di lavoro â che da oggi, 11 aprile, è operativo in mostra â settimana dopo settimana realizza, per il tramite di unâopera, un progetto comune, nato da un invito, dalla combinazione di reti di relazione e di quel passaparola che ha dato vita, tra le mura possenti del palazzo, ad una comunitĂ temporanea che in questo ha trovato il senso di una propria appartenenza.
La modalitĂ con cui Mezzaqui ha scelto di condurre il lavoro come processo di stratificazione implica scambio di materiali, reading, letture e un andirivieni di persone che vogliono conoscere, partecipare, vedere.
Mentre lâopera prosegue la sua costruzione, in Pilotta si apre oggi, 11 aprile, la mostra, un percorso condiviso con me e Mariella Utili, lâaltra curatrice del progetto. Installazioni, opere grafiche, light box, opere su tessuto e su carta dialogano nellâantica Rocchetta viscontea con i capolavori di Correggio e Parmigianino, mentre nel Teatro Farnese risuonano le parole di Mariangela Gualtieri â un baricentro poetico costante di questi mesi, che non casualmente apre la mostra con lâopera Pane. Sono fili sottili quelli che collegano libro e parola, memorie di luogo e immanenze, esperienze, depositi e comunitĂ creative, culturali e disciplinari che animano la struttura, un luogo di luoghi, un museo di musei. Una fortezza permeabile non solo per gli attraversamenti della sua struttura monumentale, ma per lâaccoglienza gentile; non solo per gli affacci multiculturali e multidisciplinari, ma per i due verbi che ha deciso di declinare al futuro: custodire e costruire.