Nella sua casa di Parigi, è mancata all’età di 76 anni Jane Birkin, cantante e attrice britannica naturalizzata francese, una vera leggenda del cinema e vera icona di stile che ha dato il suo nome alla borsa più desiderata al mondo. Ha anche imposto una nuova idea di femminilità con uno stile elegante ma sfrontato, che non ha mai smesso di affascinare e sedurre. Il suo stile androgino e garçonne (niente tacchi, poco trucco) ha conquistato intere generazioni, inventando una femminilità fuori dai canoni. Questo è ancora più evidente quando lascia Serge Gainsbourg per Jacques Doillon.
Nel suo diario, Post Scriptum. Diario 1982–2013, Jane racconta come si preparò per il Bataclan nel 1987: «Non volevo essere guardata da nessuno come una ragazza, così presi un paio di forbici e mi tagliai tutti i capelli». E in un’altra intervista dichiara: «A un certo punto bisogna rinunciare agli abiti da donna. Ti invecchiano. È come il trucco: a una certa età bisogna smettere di giocare con le ciglia finte. Altrimenti diventa terrificante».
Nata a Londra nel 1946, Jane Birkin si era trasferita in Francia alla fine degli anni ‘60. Dopo un primo matrimonio con il compositore John Barry, dal quale aveva avuto una figlia Kate, morta nel 2013, incontrò Serge Gainsbourg. Insieme formarono la coppia più iconica e scandalosa degli anni ’70, anche grazie all’indimenticabile duetto del 1969 “Je t’aime…moi non plus”. Dalla loro unione nacque la figlia Charlotte, altra donna che ha mostrato grande stile e talento. Dopo la rottura con Gainsbourg, nel 1980 Jane si era legata al regista Jacques Doillon, da cui aveva avuto la figlia Lou Doillon.
Icona trasversale, cantante, ma anche attrice, sceneggiatrice e regista, Jane Birkin ha recitato in molti film, come La Piscina con Alain Delon, Una donna come me (1973) di Roger Vadim con Brigitte Bardot o La Fille prodigue con Michel Piccoli, e si era cimentata anche a teatro. Tra i film cult da ricordare, Blow up, il capolavoro di Michelangelo Antonioni del 1966 sulla Swinging London, che la fa conoscere al grande pubblico. Senza contare i gialli, da Assassino sul Nilo (1978) a Delitto sotto il sole (1982), tanto per citarne solo alcuni.
Dagli anni Sessanta i suoi look casual con il suo immancabile cesto di vimini non hanno mai smesso di ispirare e fare tendenza. Ancora oggi era considerata una musa e icona di stile. È affascinante il modo in cui ha influenzato la moda fin dagli anni Sessanta, con quel suo «effortless chic» che va in direzione opposta ai codici tradizionali e le ha dato un vantaggio di mezzo secolo su tutti gli altri. Sempre in front row alle sfilate o addirittura in passerella, come da Hermès, dove Martin Margiela le fa indossare un profondo scollo a V, una T–shirt larga e pantaloni ampi, un outfit che sembra avere inventato lei. Nel 2018 canta alla sfilata di Gucci.
Tantissime le collaborazioni con il mondo della moda fino alla borsa che porta il suo nome e diventata “must have” di Hermès. Tutto sembra cominciare nel 1984, durante un volo da Parigi a Londra, momento in cui Jane Birkin confida a Jean-Louis Dumas, presidente di Hermès, i suoi problemi di giovane madre. L’artista non riusciva a trovare una borsa che fosse al tempo stesso pratica ed elegante per contenere tutti i suoi effetti personali e quelli della figlia più piccola, Lou. Dumas, divertito, la sfidò a trovare la borsa ideale. Birkin iniziò a fare degli schizzi in aereo e, dopo svariate riunioni, il modello prese forma: una sofisticata borsa a forma rettangolare, morbida e spaziosa, con un profilo levigato e cuciture a punto sellaio. Con, in più, uno spazio dedicato ai biberon. Dumas decide subito di realizzarla e di darle il nome della sua musa. Il resto è storia: la Birkin divenne un simbolo del lusso e un accessorio molto amato da tutto il cinema di Holliwood, un vero simbolo di lusso visti anche i tempi di attesa per averne una su ordinazione.
Jane Birkin è stata una delle muse più acclamate nel mondo della moda, uno stile unico e un atteggiamento, che non solo ha attraversato più decadi, ma rimane fra le grandi ispirazioni per i designer di oggi.
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