Ovidio Jacorossi è morto questa mattina, all’età di 85 anni, nella sua abitazione romana, al termine di una breve malattia. Lo avevamo visto felice, ma provato, ai primi di ottobre all’inaugurazione di “The Dark Side. Chi ha paura del Buio?”, il nuovo progetto espositivo negli spazi del Musja, il museo privato di Roma dedicato all’arte contemporanea fondato dallo stesso Ovidio Jacorossi.
Da sempre promotore dell’arte contemporanea come strumento di creatività per l’individuo e per l’impresa, nell’intento di renderla accessibile al maggior numero possibile di persone, Ovidio Jacorossi ha portato avanti un percorso parallelo tra cultura e azienda, impostando ogni scelta sulla profonda convinzione della centralità dell’essere umano e della sua sensibilità.
I funerali si svolgeranno domani, alle ore 15, presso la basilica romana di Sant’Andrea della Valle.
Ovidio Jacorossi era nato a Roma il 24 febbraio 1934. È stato fondatore e Presidente dell’Associazione Iniziativa Keplero, istituto per la promozione della cultura d’impresa, costituito nel 1982 senza scopo di lucro, cui hanno dato vita le società del gruppo impegnate in una filosofia imprenditoriale che pone l’uomo al centro del sistema economico. Nel giugno del 1986 Iniziativa Keplero realizza un grande evento nel Palazzo Sagredo a Venezia in cui si racconta l’esperienza Keplero e si espone una raccolta di opere d’arte commissionate ad artisti sul tema dell’energia e dell’elettronica. Iniziativa Keplero è stato tra i soci fondatori dell’Associazione Mecenate 90, cui aderiscono importanti organismi pubblici e privati italiani, che dal 1990 svolge su tutto il territorio nazionale una funzione di cerniera culturale tra le istituzioni e le imprese per la promozione e la realizzazione di progetti culturali.
La scelta di Ovidio Jacorossi di considerare l’arte e la cultura strumenti di comunicazione e supporto all’immagine imprenditoriale, ha dato origine alla realizzazione e gestione pluriennale dei servizi tecnologici, commerciali e culturali dei primi centri polifunzionali in Italia, quali il Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1990, del Museo Emilio Greco e del Pozzo di San Patrizio di Orvieto sempre nel 1990, e del Palazzo Ducale di Genova nel 1992.
La stessa linea imprenditoriale di Ovidio Jacorossi ha trovato nell’arte contemporanea la sua principale capacità espressiva concretizzandosi in una importante collezione di opere di artisti italiani del ‘900. Il desiderio di destinare questa collezione alle nuove generazioni, oltre che al pubblico, ha generato una nuova ricerca, anche legata al tema della memoria, che ha dato vita ad una grande raccolta di arredi, oggetti di design e di artigianato.
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