Raffinatissimo scrittore, saggista acuto, influente critico letterario, testimone della migliore letteratura del ‘900 e personaggio pubblico, per l’innata capacità di parlare di argomenti diversi, trovando sempre un filo unico e prezioso. Pietro Citati è morto oggi, 28 luglio, all’età di 92 anni. La notizia si è già diffusa sulla rete e tantissimi sono i messaggi di cordoglio provenienti dalle personalità della cultura. «Con Piero Citati se ne va un grande scrittore e una delle voci più illustri e autorevoli della critica letteraria italiana», ha dichiarato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini. «È un giorno triste per la cultura che perde un intellettuale rigoroso e mai banale. Mi stringo ai familiari e ai tanti che hanno apprezzato la sua opera nel corso della sua lunga e prolifica carriera».
Nato a Firenze, il 20 febbraio 1930, da una nobile famiglia siciliana, Pietro Citati trascorse l’infanzia e l’adolescenza a Torino. Qui frequentò l’Istituto Sociale e in seguito il liceo classico Massimo d’Azeglio. Nel 1942, si trasferì in Liguria, insieme alla famiglia. Nel 1951 si laureò in Lettere moderne all’Università di Pisa, allievo della Scuola Normale Superiore. La sua carriera di critico letterario si avviò collaborando con riviste specializzate e seguitissime, pietre miliari del settore, come Il Punto, L’approdo e Paragone.
Dal 1954 al 1959 insegnò italiano nelle scuole professionali di Frascati e della periferia di Roma. Fervida la sua attività di scrittura per i grandi quotidiani nazionali: negli anni Sessanta scrisse per Il Giorno, Dal 1973 al 1988 è stato critico letterario del Corriere della Sera, dal 1988 al 2011 de La Repubblica. Dal 2011 al 2017 ha scritto recensioni letterarie per il Corriere della Sera. Dal 28 luglio 2017 riprese a pubblicare su La Repubblica.
Suggestive, precise, ricche di informazioni e di spunti sono le sue pagine dedicati ai miti senza tempo dell’antichità, alle dottrine religiose e filosofiche. Apprezzatissime anche le sue biografie romanzate, genere nel quale Citati rappresenta una vera autorità, avendo descritto con stile impareggiabile e una caratteristica vena di ironia le vite di grandi scrittori come Alessandro Manzoni, Franz Kafka, Johann Wolfgang Goethe, Katherine Mansfield, Giacomo Leopardi. Nel 1984 vinse il Premio Strega con “Tolstoj”, biografia romanzata dell’omonimo scrittore russo, edita da Longanesi. Nel 2006 gli era stato dedicato un Meridiano Mondadori.
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Un grande dispiacere. Onore a Pietro Citati, mente eccelsa!