Iniziò il suo percorso artistico nella vivacissima temperie culturale dell’Italia della metà degli anni ‘80, precisamente in occasione della storica mostra che doveva segnare la riapertura della galleria romana l’Attico di Fabio Sargentini. Dal 10 al 13 maggio del 1984, per Extemporanea, otto artisti realizzano le loro opere alla presenza degli spettatori e di una giuria composta da personalità quali, tra gli altri, Achille Bonito Oliva, Palma Bucarelli e Filiberto Menna. Tra quegli otto artisti, insieme a Maurizio Corona, Giancarlo Limoni, Enrico Luzzi, Silvio Merlino, Nunzio, Pizzi Cannella e Marco Tirelli, c’era anche Sergio Ragalzi, morto il 23 luglio 2024.
Nato a Torino, nel 1951, Ragalzi è sempre rimasto molto legato al suo territorio, anche grazie alla vicinanza con il gallerista Franz Paludetto che, nel 1986, ospitò la sua prima personale, con testo a cura di Rudi Fuchs. Descrivendo lo stile dell’artista, Fuchs parlava di «Fgure che emergono dalla terra come corpi morti neri come la Storia», mettendo in evidenza la cifra esistenziale, silenziosa ma potente, della sua poetica. Fu ancora il gallerista scomparso nel maggio 2023, animatore del progetto di arte contemporanea al Castello di Rivara, nel Canavese, a creare la definizione di Gotico Industriale e a riunirvi intorno un gruppo eterogeneo di artisti che, avendo lavorato in area torinese dagli anni ‘80, pur appropriandosi dei materiali della grande produzione industriale, si tennero distanti dell’etica poverista. Tra questi, Salvatore Astore, Maura Banfo, Paolo Grassino, Enrico Iuliano e lo stesso Sergio Ragalzi.
Nel 1985 partecipò alla mostra Anniottanta alla galleria d’Arte Moderna di Bologna. Lo stesso anno venne invitato al Museo de Arte di San Paolo del Brasile e alcune sue opere furono presentate nella mostra L’Italie Aujourd’hui al Centre Nazionale d’Art Contemporain di Nizza, curata da Achille Bonito Oliva, Maurizio Calvesi, Antonio Del Guercio, Filiberto Menna. Nel 1986 partecipò alla mostra itinerante tra Francoforte, Hannover e Vienna Aspekte der italienischen Kunst 1960 – 1985 curata da Renato Barilli.
Nel 1996 partecipò alla XII Quadriennale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Nel 1997 vinse il Premio della Camera dei Deputati e per l’occasione una sua opera fu acquisita per la collezione della Camera che, nello stesso anno, gli dedicò un catalogo e una mostra personale.
Nel 2001 le sue sculture vengono esposte alla mostra La scultura italiana del XX secolo, Italia in Giappone 2001 – 2002 nei tre musei d’arte moderna giapponesi di Ibaraki, Yokoama e Kagoshima. Nel 2007 viene organizzata un sua mostra antologica negli spazi della fabbrica Pagliero a Castellamonte.
Quattro sono le mostre personali più significative del 2008: Acquario alla galleria Allegretti di Torino, Voliere alla Galleria Delloro di Roma, Due insetti neri al Castello di Rivara, e Pioggia Nera a Milano, da Grossetti Arte Contemporanea. Nel 2010, l‘installazione Genetica 2093 è presentata presso gli spazi dell‘Auditorium di Roma, al SuperstudioPiù a Milano, presso la Lucas Carrieri Art Gallery di Berlino in occasione della sesta Biennale d’arte di Berlino, quindi a Torino in via Palazzo di Città e presso il Castello di Rivara. La stessa installazione è stata presentata a Roma, al MACRO.
Presso la Galleria Rolando Anselmi di Berlino espone in due mostre personali, nel 2010 con la serie Erotiche e nel 2012 con la mostra Madre Oro. Sempre nel 2012, alla galleria Carlina di Torino, presenta la mostra Madri e nello Spazio Borgogno di Milano espone Nature, due grandi gonfiabili in PVC. Nel 2015 è stato uno dei protagonisti per i 30 anni d’arte contemporanea al Castello di Rivara, con una mostra alla Galleria Paludetto di Torino.
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