Andrea Lissoni, senior curator alla Tate Modern e curatore della Biennale dell’immagine in movimento, è stato nominato direttore artistico del problematico Museo di Monaco di Baviera, occupando una posizione che è rimasta vacante per più di un anno da quando il predecessore di Lissoni, il defunto Okwui Enwezor, si è dimesso nel 2018.
Dopo l’Hangar Bicocca di Milano e dopo gli ultimi 5 anni passati alla Tate Modern, dove si è specializzato in cinema e arte contemporanea internazionale, Lissoni si trova ad occupare una posizione prestigiosa, ma non facile.
Infatti la Haus der Kunst ha vissuto alcuni mesi difficili: l’anno scorso è stata costretta a cancellare le mostre – inclusa la mostra di Joan Jonas curata proprio da Lissoni alla Tate – a causa di problemi finanziari.
Tra le sfide da affrontare da Lissoni vi è una ristrutturazione pianificata della Haus der Kunst dell’architetto britannico David Chipperfield, che dovrebbe iniziare nel 2020. Il rinnovamento, che mira a creare spazio per cinema, spettacoli ed eventi musicali, potrebbe richiedere una chiusura completa del spazio espositivo. Se così fosse Lissoni dovrebbe, a detta del museo, “sviluppare uno scenario alternativo per mantenere la Haus der Kunst presente sul territorio anche in altre sedi espositive in Baviera”.
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