Aria di cambiamenti alla Whitechapel Gallery: Iwona Blazwick lascia

di - 5 Gennaio 2022

A partire da aprile 2022, Iwona Blazwick non sarà più la direttrice della Whitechapel Gallery di Londra una delle istituzioni artistiche più importanti e influenti a livello mondiale. A fare l’annuncio, la stessa Blazwick, che ha ricoperto questo ruolo dal 2001, guidando non solo l’attività espositiva della Whitechapel ma anche i programmi educativi, i progetti collaterali, le commissioni e le pubblicazioni. Blazwick continuerà comunque a collaborare con la galleria fino al 2023, come curatrice indipendente, portando avanti parallelamente la sua attività nell’ambito di progetti internazionali. Il board della Whitechapel isi è già messo al lavoro per trovare un nuovo direttore, che sarà proposto da una commissione apposita.

«È una decisione emozionante a causa del grande amore che provo per la Whitechapel Gallery, per i nostri artisti, per il pubblico, i colleghi e la comunità», ha commentato Iwona Blazwick. «Durante gli ultimi venti anni ho avuto la possibilità di curare, commissionare e pubblicare le opere di alcuni degli artisti più importanti al mondo, di guidare l’espansione della Galleria, instaurare relazioni con istituzioni internazionali e con un ampio range di partner culturali, collezionisti e filantropi, e lavorare con colleghi stimolanti. La Galleria sta uscendo dalla pandemia con una solida base finanziaria e con programmi ammirati e rispettati: è un buono momento per consegnare le redini», ha concluso Blazwick.

Le mostre e i progetti di Iwona Blazwick alla Whitechapel Gallery

Sotto la direzione di Blazwick, tanti sono stati i successi raggiunti dalla Whitechapel Gallery, che fu fondata nel 1901 dal reverendo Samuel Augustus Barnett, con lo scopo di educare la popolazione del quartiere che, all’epoca, era in forte degrado e presentava un elevato tasso di criminalità. Nel 2009, la direttrice diede impulso all’espansione fisica della galleria, raddoppiando gli spazi espositivi e trasformando l’ex libreria in nuove gallerie e studi. Secondo i dati forniti dalla Galleria, il pubblico è poi aumentato del 300%, mentre il 25% dei visitatori è identificato come BAME (cioè Black, Asian, and Minority Ethnic, come si identificano nei paesi anglofoni gli individui non bianchi).

Per quanto riguarda l’attività espositiva, Blazwick si è impegnata nel valorizzare il lavoro delle artiste, organizzando grandi mostre personali di Nan Goldin (2002), Cristina Iglesias (2003), Isa Genzken (2009), Elizabeth Peyton (2009), Sophie Calle (2010), Alice Neel (2010), Gillian Wearing (2012), Zarina Bhimji (2012), Sarah Lucas (2013), Hannah Höch (2014), Emily Jacir (2015), Mary Heilmann (2016), Anna Maria Maiolino (2019), Eileen Agar (2021). Organizzate anche mostre di artisti come Mark Wallinger (2002), Franz West (2003), Paul McCarthy (2005), Albert Oehlen (2006), William Kentridge (2016), Mark Dion (2018), Elmgreen & Dragset (2019) e Kai Althoff (2020).

Tra i progetti più apprezzati, il Max Mara Art Prize for Women, fondato nel 2005, organizzato insieme al brand italiano di moda e considerato come tra i riconoscimenti più influenti nel settore dell’arte contemporanea. Dedicato alle artiste, il premio si svolge a cadenza biennale e prevede una residenza di sei mesi in Italia e la commissione alla vincitrice di un nuovo progetto.

Teresa Iaroccci Mavica lascia la VAC Foundation

In questo inizio anno c’è stato anche un altro cambiamento al vertice. La curatrice di origine italiana Teresa Iaroccci Mavica ha lasciato la VAC Foundation di Mosca, l’organizzazione artistica che essa stessa ha co-fondato, più di dieci anni fa, con il magnate Leonid Mikhelson. Non sono noti i motivi di questa separazione, secondo alcuni a causa di una divergenza con Mikhelson, che non avrebbe gradito una massiccia installazione di Urs Fischer esposta di fronte alla facciata della VAC la scorsa estate e che, come spesso capita all’artista svizzero, era stata contestata dal pubblico. Ci sarebbe poi anche un commento non proprio lusinghiero verso la nuova sede della VAC Foundation a Mosca, progettata da Renzo Piano e presentata pochi giorni fa, stoccato dal Presidente Vladimir Putin durante una visita.

ph. Nadezhda RomanovaComunque, secondo quanto riportato dal Moscow Times, Iaroccci Mavica rimarrà nel consiglio di amministrazione di VAC e lavorerà presso la filiale della fondazione a Venezia, dove seguirà la preparazione “When Gondola Engines Were Taken to Bits – A Carnival in Four Acts”, progetto espositivo in occasione della 59ma Biennale d’Arte Contemporanea, in apertura ad aprile. Peraltro, Iaroccci Mavica, che nel 2019 è diventata cittadina russa, sarà anche la commissaria del Padiglione della Russia.

Articoli recenti

  • Architettura

«L’umano al centro dell’architettura». La prossima edizione della Biennale di Seoul raccontata dal suo direttore

La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…

22 Dicembre 2024 19:15
  • Libri ed editoria

Quel che piace a me. Francesca Alinovi raccontata da Giulia Cavaliere in un nuovo libro

Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…

22 Dicembre 2024 17:00
  • Cinema

Napoli-New York: il sogno americano secondo Gabriele Salvatores

Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…

22 Dicembre 2024 9:00
  • Arte contemporanea

Sguardi privati su una collezione di bellezza: intervista a Francesco Galvagno

Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…

22 Dicembre 2024 8:20
  • Mostre

Dicembre veneziano: quattro mostre per immergersi nel dialogo culturale della laguna

La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…

22 Dicembre 2024 0:02
  • Mostre

Bonhams ospiterà una mostra dedicata alla fotografa Lee Miller

Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…

21 Dicembre 2024 22:22