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Cai Guo-Qiang, accademico d’onore: il racconto
Personaggi
di Milene Mucci
Si è svolta nell’aula Magna della storica Accademia di Belle Arti di Carrara la cerimonia che ha insignito Cai Guo-Qiang Accademico d’Onore per l’anno 2022.
Una onorificenza per questo grande artista cinese che arriva dopo illustri predecessori come Antonio Canova e John Flaxman fino, negli anni recenti, a Maurizio Cattelan, Massimo Bottura, Jeff Koons o Marina Abramović nel 2021.
Cai Guo-Qiang, internazionalmente riconosciuto per la sua arte inconfondibile, specialmente per i lavori pirotecnici e le grandi installazioni è stato accolto dal Direttore dell’Accademia Luciano Massari ma , soprattutto, da una platea foltissima di emozionati studenti cinesi. Confermando così anche lo storico legame di Carrara come importante sede internazionale di studi artistici.
“Sono molto felice -ha detto il Direttore Massari nella sua prolusione iniziale- di poter attribuire il titolo di Accademico d’Onore per l’anno 2022 a Cai Guo-Qiang.
Felice, perché Cai rappresenta uno speciale tipo di artista. Per noi, che a Carrara siamo abituati a lavorare con la durezza e la durata del marmo, egli sembra l’opposto, dato che usa, prevalentemente, un materiale artistico effimero, come il fuoco. Ma in questo modo ci mostra che l’eternità non si raggiunge solo con le materie dure, ma che ci sono altri modi, altre energie, per raggiungere i valori immortali. Con gli effetti transitori del fuoco, con le esplosioni pirotecniche che durano un attimo, Cai Guo-Qiang apre le porte di un mondo immateriale che mette in rapporto cose distanti nello spazio e nel tempo, che tocca i valori dell’eternità spirituale”.
L’opera di Cai Guo-Qiang,infatti, si contraddistingue per l’uso della polvere da sparo per creare i suoi lavori. Strumento che ha fatto esplodere sia sulla superficie di grandi tele , carta giapponese, vetro, specchio ed altri materiali (i celebri “dipinti con la polvere da sparo”) sia usata in imponenti performance in cui il fuoco è protagonista come detonatore di forti emozioni.
Trasferitosi nel 1995 a New York, Cai Guo-Qiang ha ottenuto moltissimi riconoscimenti internazionali e mostre personali in luoghi come il Metropolitan Museum di New York, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, di Bilbao o il Museo Nazionale d’Arte di Pechino, gli Uffizi o il Museo Archeologico di Napoli. Insomma,come recita la motivazione ufficiale della onorificenza ad Accademico d’Onore della Accademia di Belle Arti di Carrara, un Artista internazionale “artefice dell’immissione di elementi della tradizione cinese nel solco dell’arte concettuale contemporanea che ha contribuito ad accrescere il dialogo tra la cultura orientale e quella occidentale. Capace anche di mostrare come l’arte sia un potente mezzo di comunicazione tra i popoli, capace di attraversare stili, epoche storiche e confini geografici”.
Ed è in questo incontro tra cultura orientale ed occidentale che Massari ha sottolineato essere il valore del messaggio di Cai Guo-Qiang. Messaggio di pace, teso a unire e ricucire, di cui il mondo oggi ha davvero bisogno.
Sorridente e disponibile l’Artista ha parlato nella sua lectio magistralis agli studenti dei suoi inizi e dell’importanza delle prime intuizioni, nel 1984, del lavoro con il fuoco.
Raccontando della scoperta dell’energia vitale dell’esplosione ma anche delle parole di sua nonna che gli fece realizzare quanto fosse sì importante accendere il fuoco ma, soprattutto, quanto lo fosse anche il gesto dello spegnerlo.
Lectio in cui si è rivolto agli studenti raccomandando di essere prima di tutto liberi, dedicandosi al creare senza demordere, senza farsi opprimere dalla schiavitù di un mercato che come prima preoccupazione sembra abbia solo il “vendere”.
Raccomandando ai giovani artisti di non temere progetti ampi, idee importanti e di non stancarsi mai di proporle e combattere per realizzarle.
Raccontando che la poesia del suo lavoro è “scoprire il mondo invisibile”, delle emozioni e delle suggestioni, dell’Extraterrestre.
Interessante, a seguire, l’intervento di Fabio Cavallucci, il noto critico e curatore d’arte contemporanea al quale si deve il primo contatto con Carrara di Cai Quo Qiang grazie alla partecipazione alla Biennale Internazionale di Scultura da lui curata. Cavallucci nel suo intervento soffermandosi sull’importanza e la specificità dell’essere curatore nel caso di lavori artistici da seguire così particolari. Opera di tessitura e preparazione di rapporti e relazioni che prepara e anticipa l’evento stesso. Come fu, per esempio, in occasione di un evento a Trento con l’esplosione di fuochi d’artificio nel locale cimitero, in un incontro studiato come simbolico fra vita e morte, lontano dalla tristezza della visione occidentale e suggestivo nella metafora di una vitale esplosione del ricordo e della memoria.
“Un Artista che – per Cavallucci- si innalza sopra Oriente ed Occidente sovrastando entrambe queste visioni entrambe, in una visione che pertanto non può che essere extraterrestre”.
Extraterrestre è, infatti, parola leit motiv della poetica di Cai Guo-Qiang
Sostenendola la tenace convinzione della comunicazione con altri mondi e possibili interlocutori come reale e possibile. Fine ultimo delle sue straordinarie performance.
Poetica originalissima, da vivere e scoprire, difficile da raccontare a parole senza correre il rischio di banalizzarla. Poetica creativa che allarga qualunque limite mentale si possa immaginare, rappresentando certamente un’arte che crede in un mondo nuovo e modificabile. Illuminato dalla roboante esplosione di una creatività senza spazi, nè confini.