-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
A partire dal mese di dicembre 2019, Chiara Costa ha assunto il ruolo di Head of Programs di Fondazione Prada, con l’incarico di coordinare lo sviluppo della programmazione culturale e di seguire le relazioni istituzionali della fondazione.
Costa succede ad Astrid Welter, che lascia l’incarico per nuove opportunità professionali. «Ad Astrid Welter va la stima di Fondazione Prada per la qualità del lavoro svolto e il ringraziamento per il suo costante e appassionato impegno nel corso di una lunga e produttiva collaborazione», dichiarano da Fondazione Prada.
Dalla Biennale a Fondazione Prada: la biografia di Chiara Costa
Chiara Costa, storica dell’arte e ricercatrice, dal 2012 è editor delle pubblicazioni di Fondazione Prada a Milano e Venezia, per la quale ha curato recentemente le monografie Whether Line, dedicata agli artisti Lizzie Fitch e Ryan Trecartin, e Jannis Kounellis (2019), i cataloghi delle mostre “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918–1943” (2018) e “TV 70. Francesco Vezzoli guarda la Rai” (2017).
Ha collaborato con la Biennale di Venezia, Manifesta, il CCCS Strozzina di Firenze e l’Istituto Svizzero di Roma. Ha realizzato una serie di podcast per lo spazio milanese Ordet e co-curato un progetto dedicato al libro d’arte presso ICA Milano. Ha scritto per Treccani, Vogue.it, Mousse, Nero, Arte, Exibart e Kaleidoscope, di cui è stata anche responsabile della casa editrice e project manager dello spazio espositivo.
È autrice della storia della Dwan Gallery di Los Angeles e New York, edito da Skira, a cura di Germano Celant.