Categorie: Personaggi

COMUNICAZIONE NOVELLA

di - 7 Maggio 2008
Abbiamo chiesto a Novella Mirri di raccontarci la storia della sua azienda, nata a Roma nella seconda metà degli anni ‘90, in un momento, segnato dal Giubileo, in cui è partita la rinascita culturale capitolina. Ma il suo amore per arte e musica nasce da lontano, già in famiglia, e viene coltivato nelle esperienze come giornalista presso la sede milanese de “La Repubblica” e l’ufficio stampa della Rai Lombardia (in cui seguiva anche l’attività dell’Orchestra Sinfonica di Milano).

Ci racconta com’è nato il suo ufficio stampa?
Dopo un periodo di attività come giornalista e all’ufficio stampa della Rai della Lombardia, sono rientrata a Roma una decina di anni fa, in un momento assai fervido per il settore dei beni culturali. Erano infatti gli anni di preparazione al Giubileo. Da quel momento ho concentrato e sviluppato la mia attività soprattutto nel settore dei beni culturali, artistici e ambientali, dell’arte e della musica. A Roma come nel resto d’Italia.

Non da sola…
Certo. Mi avvalgo da sempre di collaboratori con profili e competenze legate alle arti visive, ai beni culturali e alla musica, seguendo differenti progetti in parallelo, cosa che ci permette di costruire rapporti costanti con i mezzi di informazione.

Quali sono le attività che avete seguito recentemente?

Nel 2007 ci siamo occupati di una ventina di mostre nel nostro Paese. Poi una dozzina di concerti con interpreti di valore come Uto Ughi, Riccardo Muti, Salvatore Accardo, Keith Jarrett, nonché i gala di danza con Bolle a favore del FAI, e il Festival di Spoleto. Abbiamo seguito anche le manifestazioni legate ai beni culturali, come la Giornata FAI di Primavera e le Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Invito a Palazzo promossa dall’Associazione Bancaria Italiana…

Quindi un parco clienti molto variegato!
Ovviamente. Ho collaborato e collaboro con istituzioni museali pubbliche e private, e fondazioni legate ai beni culturali come il FAI, di cui curo l’ufficio stampa per quanto riguarda i rapporti col settore radiotelevisivo, il Vittoriano di Roma, Palazzo Chigi ad Ariccia, la Quadriennale di Roma, la Camera dei Deputati, il Quirinale, il MACRO, ma anche l’ABI. Ma, come ho detto, dedico molta attenzione anche al mondo della musica, con i concerti del FAI, il Festival di Spoleto, di Ravello e la Cappella della Pietà dei Turchini. È stata interessante inoltre, l’esperienza con una realtà straniera come la New York Philharmonic Orchestra nel tour italiano del 2006 con Lorin Maazel.

Come si struttura un lavoro così differente?
Il nostro campo d’azione è prevalentemente la promozione e, considerate le tematiche di cui ci occupiamo, abbiamo approfondito negli anni i contatti con le redazioni nazionali e locali di cultura, spettacoli, cronaca, sia per quel che riguarda la carta stampata sia per i mezzi radiotelevisivi e le testate on line. L’obiettivo a cui miriamo è stabilire rapporti consolidati sia con la stampa che con i clienti, sulla base della stima e del rispetto professionale.

E c’è da scommettere che la parte più dura è con il cliente…

Tutto deve essere plasmato sul cliente e sull’obiettivo che si vuole raggiungere. Una volta acquisito l’incarico, si concorda la strategia di comunicazione e si passa poi alla programmazione del lavoro secondo le tempistiche legate alla periodicità dei media interessati, verificando gli spunti e i tagli maggiormente efficaci dal punto di vista giornalistico. Non esiste un’unica modalità con cui si affronta un progetto: ogni cliente è diverso e ha un obiettivo diverso. Questo fa sì che anche il mio lavoro sia sempre diverso.

Quali sono le difficoltà che incontra quotidianamente?
Fortunatamente in Italia il settore dei beni culturali è in continuo incremento. E la maggior difficoltà spesso è proprio trovare la visibilità nell’insieme di questa espansione, anche perché i mezzi d’informazione, al contrario, hanno sempre gli stessi spazi per la cultura e gli spettacoli. Altro aspetto da non trascurare sono invece i tempi molto stretti di lavorazione. Sempre più spesso si inizia a lavorare sui progetti in forte ritardo poiché le istituzioni o le organizzazioni hanno forse più difficoltà a reperire i fondi necessari…

Ma quali sono le principali differenze tra lavorare con le istituzioni pubbliche e con i privati?
Le differenze maggiori sono dovute alla macchina organizzativa, più o meno complessa. Ovviamente poi, come sempre, tutto dipende dal curatore e dagli organizzatori. Direi che l’apporto e la disponibilità personale ai fini dell’attività di ufficio stampa giocano un ruolo determinante. Poi nelle modalità di lavoro è diversissimo occuparsi di una mostra di arte antica o di una d’arte contemporanea.

Sotto quali aspetti?

Innanzitutto la presenza fisica dell’artista, che si somma a quella del curatore e dell’organizzatore, rende tutto più complesso, ma anche più stimolante. Poi gli obiettivi di solito sono molto diversi: un artista contemporaneo vuole essere promosso con i critici e sulle riviste specializzate, mentre una mostra divulgativa deve essere sostenuta sui media con la diffusione più ampia possibile, al fine di ottenere la massima visibilità e il maggior numero di visitatori.

Ma a suo avviso l’arte sta diventando un po’ troppo un fatto di moda?
Sicuramente l’attenzione all’arte sta diventando anche un fatto di costume, ma lo ritengo positivo, se visto nell’ottica di voler avvicinare il maggior numero di persone a quello che considero per il futuro uno dei punti di forza del nostro Paese.

Si ha però la sensazione che il sistema dell’arte ultimamente punti più sulla comunicazione che sui contenuti culturali…
Come in tutti i settori la comunicazione è diventata fondamentale. Per la mia esperienza, se non ci sono dei contenuti di alto livello l’attività di ufficio stampa è meno efficace, poiché i nostri interlocutori -giornalisti e critici- sono persone molto preparate e se non c’è arrosto non si va da nessuna parte!


Quali sono gli eventi e le mostre di cui va più orgogliosa?

Sono soprattutto eventi per fondazioni non profit, poiché legati al sociale. È un aspetto che rende il mio lavoro utile e che dà un senso anche alla mia vita. Penso per esempio alle manifestazioni del FAI come la Giornata di Primavera o il Censimento dei Luoghi del Cuore (in cui si richiede la partecipazione attiva degli italiani per la tutela del nostro patrimonio artistico e ambientale), o piuttosto all’iniziativa Adotta un disegno.

Ha qualche remora per qualche evento che non è riuscita a comunicare come avrebbe voluto?
Può succedere, ma non va trascurato il fatto che il ritorno dell’attività di promozione stampa è certamente legato anche all’attualità. Se, per esempio, in concomitanza con l’inaugurazione di una mostra o di un evento avviene un fatto di cronaca importante, tutta la programmazione o il lavoro svolto possono essere fortemente condizionati!

Vivere in questo ambiente non le ha messo addosso la voglia di collezionare qualche opera?
Per il momento ancora no. Ma in futuro…

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La scheda dell’ufficio stampa

a cura di daniele capra

*articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 49. Te l’eri perso? Abbonati!


Ufficio Stampa Novella Mirri
Via Giambattista Vico, 20 – 00196 Roma
Info: tel. +39 0632652596; fax +39 0636001003; ufficiostampa@novellamirri.it


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