Tra gli archeologi più influenti e competenti in Italia, una vita intera passata negli scavi, tra ricerca e incarichi dirigenziali, Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà all’Eur, è morto il 18 novembre, a causa del Covid-19. Gambari, 66 anni, ricoverato fin dagli ultimi giorni di ottobre all’ospedale Spallanzani.
«Mi stringo ai familiari di Filippo Maria Gambari il direttore del Museo delle Civiltà di Roma che ci ha lasciati questo pomeriggio. Un raffinato studioso e un ottimo direttore di uno dei musei autonomi del ministero. Una lunga carriera, rigorosa e ricca di incarichi di grande responsabilità. Ci mancherà», ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, nell’apprendere della scomparsa del direttore del Museo delle Civiltà di Roma, incarico assunto nel 2017, all’indomani del riconoscimento del Museo tra i poli museali autonomi.
Gambari fu nominato alla direzione del Museo delle Civiltà – che riunisce le collezioni del museo preistorico etnografico “Luigi Pigorini”, del museo delle arti e tradizioni popolari “Lamberto Loria”, del museo dell’alto Medioevo “Alessandra Vaccaro”, del museo d’arte orientale “Giuseppe Tucci”, del museo italo africano “Ilaria Alpi”, ex Museo Coloniale – a seguito di un concorso internazionale. Il suo mandato è stato caratterizzato da una dinamica strategia di rilancio, tra mostre, nuovi allestimenti e collaborazioni ad ampio raggio, come quella con il gruppo organizzatore della Formula E, quando il Museo delle Civiltà diventò il centro nevralgico della manifestazione sportiva.
Messaggi di cordoglio sono provenuti da tutto il mondo del beni culturali. «Era uno dei migliori, grande studioso e ottimo amministratore. Ha accettato di gestire anche il parco archeologico di Ostia antica dopo il pensionamento di Maria Rosaria Barbera e fino alla recente nomina del nuovo direttore D’Alessio. Una persona buona, piena di entusiasmo ed energia, cui ho voluto bene», così l’ex Direttore generale dei Musei, Antonio Lampis, ha ricordato Gambari.
Nato a Milano nel 1954, frequentatore degli scavi fin dall’adolescenza, laureato in Lettere Classiche con specializzazione in Archeologia, Gambari iniziò presto, a 25 anni, la sua carriera in ambito ministeriale. Presso la Soprintendenza Archeologica del Piemonte diresse numerosi scavi e interventi sul territorio della regione. Fu poi Soprintendente per i Beni Archeologici della Liguria, dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Quindi fu nominato direttore ad interim del Parco archeologico di Ercolano.
All’attivo più di 200 pubblicazioni su riviste specializzate, cataloghi di mostre, monografie, atti di convegni relativamente ai temi della Preistoria e della Protostoria, per lo più piemontese, dell’arte rupestre, dell’epigrafia preromana, della più antica viticoltura cisalpina, delle influenze etrusche nelle culture dell’età del Ferro dell’Italia settentrionale, dell’archeologia celtica cisalpina.
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