Gennaio, il mese per eccellenza del passaggio, del mutamento, del c-c-cambiamento. A gennaio si consuma tutta la storia di David Bowie, nato l’8 gennaio 1947, a Brixton, Regno Unito, scomparso il 10 gennaio 2016, a New York. E, tra quei due giorni, 70 anni di coloratissimi, echeggianti e indimenticabili fulmini nel panorama della cultura visiva e sonora contemporanea. David Bowie, come spesso capita a personalità di un certo temperamento, fa sentire la sua mancanza, tuttavia è un eterno presente nel nostro tempo quotidiano, come se stesse continuando a comporre musiche e testi. Come se fosse ancora lui, a muoversi proprio in quel modo dietro a una macchina da presa, ondeggiando la testa sul petto magro, serrando la bocca sottile per poi mostrare quell’espressione obliqua.
Insomma, David Bowie continua a cambiare aspetto e oggi, per ricordare la sua nascita e la sua scomparsa, succedono cose a lui riferite. La Parlophone Records, etichetta che ha prodotto i Beatles e che oggi produce i Coldplay, ha annunciato l’uscita di un ep, Is it any wonder?, e di un disco, ChangesNowBowie.
L’Ep conterrà sei tracce che non sono state rivelate e che usciranno settimanalmente, dal 17 gennaio. Nove i brani di ChangesNowBowie, tra i quali è stata già rilasciata una bella versione di The man who sold the world, quasi tutti acustici e registrati nel 1996 a New York, durante le prove per il concerto di David Bowie al Madison Square Garden, che si sarebbe tenuto il 9 gennaio 1997.
Si tratta di un concerto storico, che David Bowie organizzò per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno. Sul palco, insieme al White Duke, salirono ospiti del calibro di Frank Black dei Pixies, Billy Corgan degli Smashing Pumpkins, Dave Grohl e i Foo Fighters, Lou Reed, Robert Smith dei The Cure e i Sonic Youth. Il concerto ottenne un successo clamoroso e mostrò al pubblico e alla critica come la maturità non aveva infiacchito Bowie, anzi. Andò bene anche il party successivo al concerto, a casa di Julian Schnabel, che diresse lo stesso Bowie per il ruolo di Andy Warhol nel film su Jean-Michel Basquiat. Tra gli invitati alla festa, c’erano Beck, Moby, Courtney Love, Prince, Charlie Sexton, Matt Dillon, Matthew Modine, Jeffrey Wright, Christopher Walken e Naomi Campbell.
La Parlophone rilascerà il disco su cd e lp il 18 aprile, in edizione limitata. In copertina, il ritratto di David Bowie in bianco e nero scattato a New York, nel 1996, dal grande fotografo delle star della moda e della musica, Albert Watson.
E non è finita qui. Panini Comics si è occupata della pubblicazione in Italia di Bowie – Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams, volume illustrato realizzato dalla coppia di disegnatori e illustratori Michael e Laura Allred, già noti per Madman, Red Rocket 7 e iZombie. Con la sceneggiatura di Steve Horton, l’albo a fumetti ripercorre la vita di Bowie, dall’anonimato alla fama mondiale, in parallelo all’ascesa e alla caduta del suo alter ego Ziggy Stardust. Il volume di 106 pagine, edito da Panini Comics, sarà disponibile in Italia dal 10 gennaio, in concomitanza con il lancio americano.
In attesa di mettere le mani sul prezioso volume, vi rimandiamo alle fantastiche copertine di Todd Alcott, ispirate alle canzoni di David Bowie.
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