Avrebbe compiuto 93 anni tra 10 giorni il maestro nato a Parigi che da tempo abitava in Svizzera. Da sabato scorso era tornato nel suo eremo del Grand Chalet di Rossinière (foto) dopo un breve ricovero in una clinica. Si è spento uno dei pochissimi pittori che, in vita, aveva esposto nel museo del Louvre. Era nato il 29 febbraio 1908 a Parigi ed era di origini polacche, il nome Balthus era infatti lo pseudonimo del conte Balthasar Klossowski de Rola. Il 1908 era un anno bisestile e il maestro festeggiava dunque il
La sua arte, su cui Bonnard e Giacometti ebbero una influenza decisiva, si colloca a metà strada tra un naif molto introspettivo ed intimista e alcune venature di surrealismo. Celeberrimi sono i suoi “interni” – spesso percorsi da connotazioni erotiche – anche se la sua produzione indagò anche il tema del paesaggio sia urbano che agrestre.
Nato in una famiglia di artisti e cresciuto in un ambiente favorevole all’esplosione del suo successo (Pablo Picasso fu uno dei primi ad acquistare le sue tele), il maestro, che Federico Fellini definiva «un signore del Rinascimento o un principe della Transilvania», ebbe notevoli rapporti anche con l’Italia. Nel 1961 André Malraux, ministro della cultura francese durante il governo capeggiato dal generale de Gaulle, lo chiamò a sostituire Ingres alla presidenza di una delle maggiori istituzioni culturali che la Francia gestisce all’estero: l’Accademia di Villa Medici a Roma. Balthus restò a Roma per 16 anni riportando l’Accademia a un livello culturale che onorava le origini napoleoniche dell’istituzione capitolina. Per quanto riguarda le mostre, in Italia, si parla di una retrospettiva – la più grande mai allestita in Italia – organizzata da Palazzo Grassi per la seconda metà di quest’anno.
Negli ultimi mesi dello scorso anno, in una intervista a Repubblica, un lucidissimo Balthus dichiarò “idiote ed inutili” le opere di Buren, che tra l’altro in quel periodo esponeva una importante installazione a Palermo. L’opinione di Balthus fu ripresa e sottoscritta nella trasmissione televisiva di Vittorio Sgarbi che approfittò per scagliarsi con l’arte di Buren. La cosa fece partire un interessante dibattito in calce all’intervista che Exibart aveva fatto a Buren in occasione della mostra palermitana.
Vi rimandiamo dunque, tramite il link, in calce a quella notizia per continuare la discussione e il dibattito; ovviamente in attesa di un maggiore approfondimento che cercheremo, nei prossimi giorni, di darvi a conclusione della vicenda artistica di Balthus.
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MT
[exibart]
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