Categorie: Personaggi

ExibInterviste ai direttori: GIANCARLO POLITI

di - 3 Aprile 2001

Qual è, per lei, lo scopo di una rivista d’arte cartacea?
Comunicare con i propri lettori. Nel caso di Flash Art è quello di documentare, (e ciò avviene da oltre trent’anni), il processo e le novità salienti dell’arte contemporanea, possibilmente nel momento creativo più caldo.

Come vede il panorama attuale delle riviste dedicate all’arte italiane e internazionali?
Inflazionato ma senza qualità. A parte Flash Art appunto, Frieze e Artforum, il resto è un tentativo di mistificare i processi artistici più interessanti in atto.

A quale target si rivolge con la sua pubblicazione?
Agli addetti ai lavori. Artisti, critici, galleristi, collezionisti, appassionati d’arte. Soprattutto giovani. Perché Flash Art nasce con uno spirito assolutamente giovane e giovanile: la redazione, se si esclude me, che ho un ruolo super partes e di testimone, ha un’età media di 28 anni con tendenza a scendere sempre di più.

Che cosa vuole comunicare con la rivista che dirige?
Nulla. Solo informare. Non ho ideologie da proporre né artisti da voler consacrare. Il ruolo di una rivista è di informare il più seriamente, attentamente e velocemente possibile il processo nuovo dell’arte.

Il servizio che ricorda più felicemente.
Il prossimo. Un incontro bellissimo con Maurizio Cattelan per parlare del suo Hitler al Museo di Stoccolma e su cui stiamo pubblicando un ampio servizio.

Quello che ha creato più scalpore o problemi.
Non lo so e non mi riguarda. Spero tutti.

Che problematiche incontra nella realizzazione della rivista?
Nessuna problematica. Solo problemi. Trovare sempre collaboratori migliori, ambiziosi ma non tendenziosi, informati, umili, orgogliosi.

Quali soddisfazioni?
In Italia nessuna. Fuori molte. Come la prima pagina cultura del ‘New York Times’ con la scritta Flash Art il cult e il barometro dell’arte contemporanea.

Chi vorrebbe tra i suoi collaboratori?
Ho già i migliori. E quando ne spunta uno nuovo lo acchiappo subito, se posso (ma sino a ora non è stato difficile).

Chi non vorrebbe?
Tutti coloro che non vi scrivono perché non mi interessano e li lascio a altri.

Rimpianti?
Questi 34 anni di vita con Flash Art, sempre sulle ali dell’entusiasmo e della eccitazione, sono trascorsi un po’ velocemente per i miei gusti. Non li ho assaporati bene. Spero di farlo con i prossimi 30.

Il futuro online?
Lo lascio agli altri. Io voglio vedere, sfogliare, assaporare, annusare la carta. Stare seduto troppo al computer mi stanca la mente.



Silvio Saura è critico e giornalista d’arte, curatore di mostre d’arte contemporanea, vive e lavora a Venezia.

[exibart]

Visualizza commenti

  • Vale ha ragione. Il canovaccio è un po' debole per chiamare in causa Plauto, anche se l'immagine di Politi-lenone non è male. Ma tutto sommato, dato il tenore e restando nella classicità, le divagazioni politiane mi sembrano più vicine al De re coquinaria di Marco Gavio Apicio.

  • Sempre citando Apicio, mi sembra che talora la discussione si areni sull'immancabile 'liquamen': il valore delle opere d'arte dipende dal loro vaolre economico?
    Il pesce marcio Apicio lo trasformava in un ingrediente base, assai apprezzato...

  • L'ultimo Flash art è propositivo: l'era Berlusconi potrebbe essere rappresentata da un museo delle cere e della zoologia. Il senso di morte, così, sarebbe totale.

  • CARI AMICI,

    mi sa tanto che alcuni di voi scrivono per ammazzare la noia. O no? Io rispondo molto volentieri, anche alle lettere più sciocche o irritanti, l'ho sempre fatto e mi diverte, così conosco meglio il mio prossimo e il pensiero "occulto" che mi circonda. Però mi sa tanto che alcuni scrivono senza aver capito quello che vogliono dire, divagando con citazioni pseudo colte e soprattutto un po' esibizionistiche. Altri si divertono a fraintendere ciò che scrivo. E questa malattia italiana (non voler capire e voler equivocare) mi frustra. Io mi sono allenato da sempre al pragmatismo anglosassone dunque cerco di capire al meglio il mio prossimo e se interpellato rispondere a tono.
    PROVIAMO?
    CARO NDRI. (Ma chi si cela dietro questa sigla da comitato di redazione?). Vuoi parlare di Cattelan o di Berlusconi? Il senso di morte io l'ho avvertito in questi cinquant'anni di vita politica italiana che ha portato il nostro paese ai margini del Terzo Mondo. Ma caro NDR, tu giri, leggi, guardi, ti muovi? Lo sai che la qualità della vita italiana (pubblica amministrazione, sanità, assistenza sociale, inquinamento, scuola, livello culturale, comunicazioni, trasporti, ecc.) ci pone al 17° posto nel mondo (dopo tutti i paesi europei e nord-America, Australia, ecc.). Questi sono fatti non ipotesi. Ma tu incolpi Berlusconi ovviamente.
    E' mia abitudine giudicare i governi e i politici dai fatti, non dalle illazioni facili e mututale da una stampa partigiana. Io personalmente credo che molti mali dell'Italia siano da attribuire a uno statalismo eccessivo, cieco e ingombrante. Soprattutto la cultura dovrebbe essere lasciata in pace, il Minculpop e i Soviet sono ancora nella nostra memoria: libera cultura in libero stato, vorrei dire, parodiando un illuminato liberale. E su Cattelan cosa vorresti sapere ancora?
    LAIDO: Nessuno dice che il valore delle opere d'arte dipende dal valore economico. Io dico però che le opere d'arte di valore, data la richiesta, assumono "anche" un valore economico. Soprattutto oggi in cui c'è una attenzione fortissima a ogni tipo di arte, anche quella più trasgressiva.
    ALBERTO SERVIDEI, Modena. Va bene che scrivi da una città gargantuesca ma potresti essere meno ovvio. Invitare Valentina e Max all'Enoteca Pinchiorri è per me come invitarli al MoMa o agli Uffizi: nel Gotha cioè dei vini (dunque della grande cultura dell'olfatto e del gusto) e della cucina di livello.
    Saper apprezzare un buon vino e una buona cucina è da cultori dell'arte, non significa abbuffarsi come forse intendi tu (tra l'altro io sono quasi vegetariano). Non è un caso che alcuni anni or sono abbia dedicato la copertina di Flash Art International a Brendan Becht, un raffinato e rivoluzionario chef (allora collaboratore di Gualtiero Marchesi) olandese trapiantato in Italia, trattandolo come un artista per i suoi piatti straordinariamente gustosi ed esteticamente appetibili (infatti oggi è chiamato in tutto il mondo più del tuo Pavarotti, che ci dà una esatta dimostrazione di cosa intende per cucina). Altro che Apicio o Gargantua, il cui solo scopo era di ingozzarsi!!!
    E.A. PO. Certo, i segreti del mercato sono proprio questi: la domanda determina e fa salire l'offerta. Non è semplicisimo, è una legge economica che accompagna tutta la nostra vita ma noi non ce ne accorgiamo. Essere riconosciuti bravi (intellettuali, imprenditori, sportivi) equivale a far salire l'interesse nei nostri confronti, dunque l'apprezzamento e dunque le quotazioni. Caro amico, il sistema dell'arte ha meno segreti di quel che alcuni vogliono far credere e soprattutto meno intrighi.
    VALENTINA: so bene che la masturbazione e il rapporto sessuale sono due cose diverse e non ho nulla contro la prima. Ma se una persona (forse meglio dire se un uomo) ha una vita sessualmente intensa con il partner o i partners, tende ad escludere la masturbazione.
    MASSIMILIANO: il disservizio postale in Italia è uno dei parametri che ci pone al 17° posto: e ti assicuro che non è colpa mia né di Berlusconi (almeno sino ad oggi: tra cinque anni invece potrebbe). Vorrei poter consegnare Flash Art il giorno stesso della stampa, invece il distributore in edicola (guarda un po', un privato) è più veloce dell'Amministrazione Postale.
    Valentina la TUA "morosa"? Spero (per lei) non solo tua. Un po' di liberismo non farebbe male, vero Valentina?
    Comunque in attesa dell'Enoteca Pinchiorri vi invito il giorno 4 di maggio a cena da me: vedrete la più bella casa dell'arte di Milano (non sono presuntuoso, è la realtà), un loft ricavato da una fabbrica, con un soggiorno di circa 300 metri e opere (tutte rigorosamente acquistate) di Damien Hirst, Cattelan, Beecroft, Damien Loeb, Pistoletto, Montesano, ecc. E poi ci sarà J.R. che con il monopattino fa la gimkana tra le persone. E la cucina? Non certo dal quel troglodita di Apicio.
    E.A.PO ancora. La net art esiste (esiste tutto ciò che si propone o vuole esistere) ma è ancora povera cosa. Né so immaginare di come possa crescere.
    KRANIX: L'opera d'arte TOTALE è stata una utopia di fine e inizio secolo (Wunderkamer e Gesamtkunstwerk) ora è semplicemente un ritardo culturale. L'arte vive di questi equivoci e soprattutto ritardi.
    L'arte di oggi (ma sempre?) si muove per piccoli spostamenti e su fragili idee (a parte qualche caso, vedi Cattelan). L'arte di oggi sta perdendo il concetto di eroe e protagonista pr dare spazio a tanti, a volte troppi.
    ALF e SILVIO d Venezia. Dite che non ho i migliori collaboratori a Fash Art? Proponetemene voi, io sono pronto, prontissimo a chiedere la loro collaborazione.
    NON RICORDO POI chi scrisse che a Flash Art i collaboratori debbono scrivere dieci righe. Ma lo sapete che recensire una mostra o parlare di un artista in trenta righe o venti (questo è il nostro standard) è l'esercizio più difficlole che esista? In Italia tutti sanno scrivere un (noioso) saggio di dieci cartelle ma nessuno sa scrivere correttamente venti righe. Prché siamo tutti vittime della cultura dello sproloquio e del bla-bla.
    UN CARO SALUTO A TUTTI.
    Giancarlo Politi

  • Giancarlo,

    finalmente flashart è arrivato ed ho iniziato a sfogliarlo (presto inizierò anche leggerlo). Ho capito finalmente da cosa sono nate le splendide polemiche su Berlusca e sulla Net.Art...ma mi occupo di comunicazione e quindi, necessariamente, di loghi o come si dice negli amati Usa brand. Insomma parlando nella tua rubrica sulle gallerie (fammi un piacere, le gallerie non sono finite, ne conoscerai altre, mandala avanti la rubrica ancora, fai un'altra puntata) della Biagiotti dici che non è stata capace (lei che poi è AMERICANAAAAA) a trovare un buon grafico per la pagina pubblicitaria che ha acquistato su FlashArt. In effetti l'invito - e la conseguente pubblicità - non è delle migliori (la mostra al contrario, curata da Gianni, presentava delle opere interessanti, siamo andati con Valentina all'inaugurazione e lei ci ha scritto un bel pezzo: http://www.exibart.com/IDNotizia2400.htm)...Poi vado avanti nelle pagine e vedo il paginone doppio con le informazioni riguardanti la Biennale di Tirana (pag.70). Giancarloooooo ma l'hai visto il logo???? no guarda, dico, penso, sei sempre in tempo a cambiarlo eh!!!! Vuoi che ti chiamo qui a Siena il grafico delle Papesse? Guarda che è quasi meglio il tipo che ha fatto la pubblicità alla gallerista di firenze...Fammi contento, dai a Tirana un bel logo, anzi brand. Per quanto riguarda venerdi' a cena siamo un po tantini (ci sarà anche Silvio che ti ha intervistato qui sopra) quindi magari è il caso di andare fuori, poi decidiamo.

  • Sono sicuro che con un soggiorno di 300 mq il tavolo sarà abbastanza grandicello...secondo me entrate tutti. Prima di infilzare con la forchetta gli alimenti, però, chiedete cortesemente il permesso al padrone di casa...potrebbe trattarsi di un'opera d'arte...ooops....500 milioni fatti fuori in un solo colpo! :-)
    Ma perchè non fate aprire una rubrica a POLITI qui su Exibart (sempre che lui accetti)?
    Trovo le sue risposte un esercizio dialettico magistrale.

  • Net Artist WWW,
    Un giorno sognerò Politi, l'unità di misura più corrente per le distanze e 500 milioni in Euro.
    Sognerò anche di usare le forchette solo per mangiare.
    Mi dicono che la forchetta è anche un'arma impropria (sempre che lei accetti)?.
    Ciao, Biz.

  • "Leggendario" il direttore di Flash art?" Come traspare anche dalle sue presuntuose affermazioni e da quanto scrive sulla sua rivista (secondo lui la piu' importante d'Europa) e dal "pensiero" o dai giudizi spesso superficiali o gratuiti espressi nella sua rivista , egli appare piu' un pallido emblema di una certa filosofia e sistema di mercato dell'arte che oggi fortunatamente molti uomini di cultura ed artisti cominciano a contrastare .Personalmente contribuisco esprimendo il mio pensiero in merito,il che,al di la' di Politi, chiarisce anche il senso del mio intervento :

    Il degrado dell' attuale sistema arte

    Oggi il sistema arte appare sempre più dominato e gestito da un ristretto oligopolio finanziario che ,attraverso l’uso di vari palcoscenici ed il controllo di parte dei media, ha finito con lo svilire i valori ed il significato più autentico dell’arte deteminandone una crisi e decadenza nella ricerca dei contenuti sempre più uniformi e conformisti . Pochi uomini di potere ,spesso incompetenti culturalmente, impongono oggi al pubblico ed ai collezionisti modelli culturali a senso unico decidendo cosa sia arte e cosa no.Rete di distribuzione di questo processo sono grandi gallerie , critici consenzienti, istituzioni e musei.Oggi, sulla scia di quanto a suo tempo preconizzato da L. Fontana e realizzato da Duchamp , si continuano a proporre modelli artistici ,installazioni, oggetti tratti della realtà spacciati per arte, nella convinzione che tutto puo’ essere arte . Questo modello di pensiero ,che,poteva avere un senso ai tempi di Duchamp , si è pero’ tradotto in seguito in una vera e propria mistificazione mercantile . Tutto il sistema si regge sull’avvallo delle spesso artificiali aste americane dove vengono vendute opere a prezzi esorbitanti accessibili solo a ricchi collezionisti. Un’arte per pochi ,un’arte che nasce e muore un’arte inafferrabile decisa dall’alto. Questo sistema monopolistico discrimina ed esclude infatti tutto ciò che vi si oppone o non segue questa linea di pensiero . Questo programma –manifesto che e’ aperto alle adesioni di chiunque concordi , vuole tentare di aprire un dibattito su questi temi e tentare di portare avanti una controinformazione culturale a tutela dell’arte degli artisti ma anche anche e soprattutto del pubblico e dei collezionisti . Pur rispettando ogni forma d’arte ,noi infatti riteniamo che: -L’idea duchampiana ,valida in quel contesto ed oggi continuamente riproposta in modo distorto, non abbia più senso nel momento in cui essa e’ degenerata in una ricerca della novità e del successo ad ogni costo, traducendosi nell’utilizzo dello scandalo ed della trasgressione fine a se stessa ,solo per attrarre l’attenzione dei media. Per altro , la spettacolarizzazione dell’arte e della cultura ,oltre a distorcere e mistificare i valori artistici ha anche prodotto una profonda crisi culturale di cui ad es . la cosiddetta TV spazzatura con le conseguenze negative che ne conseguono è un esempio ( perdita del significato di fondo della vera ricerca artistica, crisi di valori,modelli superficiali che esaltano il mito del denaro del successo , disorientamento e crescita nelle giovani generazioni , superficialità e passività di pensiero , perdita senso critico ecc.) -Considerare ogni oggetto come arte possibile , inoltre , significa di fatto dichiarare che tutti possiamo essere artisti ,ma che solo coloro che hanno un palcoscenico e che vengono scelti dal sistema attuale possono esercitarne la professione e ricavarne lauti compensi, significa che tutto e’ arte e nel contempo che l’arte non esiste, . Soprattutto significa avallare la tesi di comodo che : non ci possono essere criteri estetici e parametri ,un minimo oggettivi , per giudicare più seriamente distinguendo tra arte vera e quella fasulla . Noi sosteniamo invece che questi parametri esistono e vanno recuperati per restituire credibilità a tutto il sistema. Questi parametri a nostro avviso sono: -riicerca ,sperimentazione legate a profondita’ di messaggi e contenuti espressi -originalità , unicita’ e coerenza del percorso artistico nel tempo, -qualita’ e tecnica espressiva unite a spessore dei temi e nella poetica, -rivalutazione , accanto alle attuali forme d’arte, della pittura e della scultura di qualita’ ormai quasi assenti nelle grandi fiere d’arte , nelle esposizioni nazionali ed internazionali pubbliche e private. Ma soprattutto che il giudizio su cosa sia arte o no discenda da una seria e trasparente selezione, non decisa da monopoli privati, ma da parte di commissioni di persone competenti (artisti, critici,storici dell’arte uomini di cultura ecc.) nominate dalle Istituzioni nazionali.

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