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19
agosto 2017
Fino al 26.VIII.2017 Paola Di Bello. Marge e altri paesaggi Museo Civico G. Fattori, Livorno
Personaggi
Dopo aver vinto il premio speciale “Fattori Contemporaneo” al Combat Prize 2016 per “la carriera artistica, l’indagine sulla fotografia e lo specifico sistema percettivo” con Marge (2016), Paola Di Bello approda nello storico complesso livornese del Museo Fattori.
La ricerca artistica di Paola Di Bello indirizza i propri interessi nei confronti di modalità operative variegate frutto dell’ibridazione tra la vocazione concettuale ereditata dalle generazioni precedenti e l’indagine sociale che vede l’uomo e il paesaggio al centro dei suoi interessi. Non a caso, quindi, la mostra si sviluppa in due modi diversi ma connessi fra loro. Una parte – allestita in tre sale – più prettamente antologica che comprende alcuni lavori che mettono in relazione paesaggio e architettura, paesaggio e percezione visiva. Concrete Island (1996-2001) è serie fotografica in cui i protagonisti sono mobili e complementi d’arredo gettati e abbandonati ai bordi delle strade, oggetti che solitamente abitano interni domestici mentre adesso si trovano all’esterno completamente decontestualizzati (nella foto in homepage). Di Bello li fotografa nella loro posizione d’origine, capovolgendo piuttosto il paesaggio circostante attraverso un’azione destabilizzante e sovvertiva. Ci sono poi quattro opere video: Video-Stadio (1997), Espèce d’Espace (2001), Il grande Piccolo (2004) e Le dodici fatiche di Marwa (2005), dove l’indagine si rivolge verso l’ambiguità del reale. Più che video in realtà si tratta di vere e proprie “fotografie in movimento” necessarie a mostrare la reale magia contenuta nei soggetti apparentemente più banali.
La seconda parte è dedicata a un catalogo, inteso non come semplice elemento accessorio, ma parte integrante ed essenziale dell’esposizione. Qui sono contenuti altri progetti come Strip (2005-2007), vere e proprie “strisce” realizzate scattando foto in successione, costruzione (architettonica) dopo costruzione, e incollate una dopo l’altra proprio come nella realtà e Fuoricampo (1997) una serie anch’essa basata sull’indagine del paesaggio (nella foto in alto), dove Di Bello sceglie di guardare ai luoghi periferici di Napoli tramite l’inquadratura offerta dalle porte dei campetti da calcio più o meno improvvisati e sparsi nella città.
Nel catalogo è presente anche Marge (2016), opera vincitrice del premio speciale “Fattori Contemporaneo” al Combat Prize 2016 e, in seguito, acquisita nella collezione del Museo Fattori. Un singolare progetto nato da un’altrettanta singolare osservazione. Spesso tagliamo le foto per riuscire a inquadrare meglio il soggetto che si trova al centro. Questo processo comporta un’eliminazione dei margini che contornano le fotografie. Marge nasce proprio dal recupero dei tagli “abbandonati” di due differenti immagini e uniti assieme in un’unica composizione. L’occhio continua a vedere un paesaggio anche laddove è presente solamente un collage di due superfici accostate più o meno casualmente. Come se l’esigenza dell’occhio di costruire un paesaggio, un orizzonte, andasse al di là di ciò che realmente si vede, cioè un piano orizzontale vuoto e una porzione di cielo. Il paesaggio continua a funzionare come tale, anche quando viene utilizzato soltanto il margine superiore e quello inferiore dell’immagine. Il catalogo, quindi, si sviluppa proprio sul tema del taglio, come momento di riflessione sul fare immagine.
Annalisa Castagnoli
Mostra visitata il 12 agosto
Dal 28 luglio al 26 agosto 2017
Paola Di Bello. Marge e altri paesaggi
Museo Civico Giovanni Fattori
Via S. Jacopo in Acquaviva 65, Livorno
Orari: venerdì 16:00-19:00 / sabato e domenica 10:00-13:00; 16:00-19:00
Info: 0586 808001 / www.comune.livorno.it