29 luglio 2010

IL TORMENTO, UNA QUESTIONE GENETICA

 
Frances Bean Cobain, figlia della leggenda tormentata Kurt, in mostra a Hollywood. Otto inquietanti e turbati bozzetti a inchiostro e carboncino raccontano più di una semplice irrequietezza. Parlano di un’insofferenza succhiata col latte o forse prima, in quella placenta vip a nome Courtney Love...

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Da figlia d’arte ad artista. Così
Frances Bean Cobain
sveste i
panni di ribelle erede dell’icona del grunge, Kurt dei Nirvana,
e dell’eccentrica Courtney Love, indossa quelli di Fiddle Tim, pseudonimo che ha sperato di usare per
coprire il suo essere figlia di, e arriva sulle pareti di una galleria
dell’East Hollywood: la Luz De Jesus Gallery, famosa in tutta Los Angeles per essere la Mecca
per gli amanti del Low Brow. Una forma molto popolare di rappresentazione
artistica che semplicemente accetta tutto nel suo calderone, purché inteso come
strumento d’arte. Dalla computer-grafica alla pittura iper-realista, alla
scultura kitsch, in pratica quello che nella West Coast chiamano Pop
Surrealism, non legittimato dal mondo più conservatore e tradizionalista degli
addetti ai lavori, ma estremamente “per tutti” e vendibile.

Così in questa casa d’arte del
tutto è concesso trova spazio anche la giovane Cobain. Diciotto anni il prossimo
diciotto agosto e una ereditata angoscia genetica fanno di Frances Bean e della
sue rappresentazioni turbolente una nuova rappresentante a pieno titolo di
quest’arte pop.

Il cognome Tim non basta a
nascondere chi sei se quello sulla tua carta d’identità è Cobain, tuo papà si
chiama Kurt e, morendo suicida, è diventato leggenda. E quegli otto inquietanti
e turbati bozzetti a inchiostro e carboncino raccontano più di una semplice
irrequietezza: parlano di un’insofferenza gotica succhiata col latte o forse
prima, in quella placenta vip (come si racconta: sporca di eroina) a nome
Courtney Love.

I disegni di Cobain figlia sono
immagini demoniache e disturbate che si ispirano e ritraggono un’altra figura controversa del mondo del rock: GG
Allin. Il cantante punk
morto anche lui giovanissimo, a 36 anni per un’overdose, è celebre per le sue esibizioni dal
vivo piuttosto estreme: automutilazioni, nudità e violenze erano nei
copioni dei suoi show e ora negli inchiostri di Frances. Che pare aver rubato
la passione per le rappresentazioni visionarie e macabre da papà Kurt: anche
lui amava dipingere e, come sospettabile, i suoi quadri sono pieni di figure
deformate, immagini distorte e feti inseriti in paesaggi contorti.

Anche quando si passa alle parole
si scopre che la prospettiva cupa e irriverente di generazione in generazione
non è andata perduta. Basti ricordare i testi di Kurt e ora leggere il titolo
della prima personale della piccola Cobain: Scumfuck. Del resto, da
una ragazzina che dice di ispirarsi ad Al Columbia, Frank Kozik e a Satana e
che per il suo 16esimo compleanno ha organizzato una festa a tema suicide non c’è da rimanere
scandalizzati.


Ma l’originalità dei suoi lavori
non si ferma alle forme. La vera sorpresa è il prezzo: da un minimo di 250 a un
massimo di 400 dollari. Però, se avete intenzione di passare entro il primo
agosto (giorno di chiusura della mostra) in quel di Los Angeles per fare vostro
uno dei disegni allucinati buttati giù su fogli di taccuino, a firma Cobain
junior, è troppo tardi. Sono, ovviamente, già stati tutti venduti. Si sa, il talento o i cognomi
vanno a ruba.

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dal 2 luglio
al primo agosto 2010

Frances Bean Cobain aka Fiddle Tim –
Scumfuck

La
Luz de Jesus Gallery

4633
Hollywood Blvd. – 90232 Los Angeles

Orario:
da lunedì a mercoledì ore 11-19; da giovedì a sabato ore 11-21; domenica ore
12-18

Ingresso libero

Info: tel. +1
3236667667; info@laluzdejesus.com; www.laluzdejesus.com

[exibart]

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