Categorie: Personaggi

L’intervista/ Leevi Haapala

di - 30 Aprile 2018
Continua la nostra inchiesta sui “musei di domani”, iniziata on paper su Exibart.99 e proseguita con le interviste a Cristiana Perrella e Lorenzo Giusti, online.
A parlare oggi è invece Leevi Haapala, direttore del Kiasma – Museo per l’arte contemporanea di Helsinki. Perché Finlandia non vuol dire solo Santa Claus, design e film di Kaurismaki. Lo abbiamo contattato per fargli qualche domanda, e abbiamo scoperto che ha le idee chiarissime su come dovranno essere i musei del futuro.
Come sta cambiando oggi il ruolo del museo nella società?
«I musei stanno diventando parte delle attività di tempo libero e ricreative, e sono visti come centri di edutainment: divertirsi tra arte e attività culturali, e passare del tempo di qualità insieme agli amici e alla famiglia. Allo stesso tempo i musei aggiornano la conoscenza sugli argomenti quotidiani, sulla comprensione della storia e anche sulla vita presente vista da una prospettiva odierna. I musei hanno bisogno di offrire servizi piacevoli in modo da rendere memorabile la visita. Alcuni musei, come il nostro Kiasma, hanno anche un ruolo di interlocutore culturale, e offrono uno spazio pubblico di discussione e dibattito attraverso il proprio programma».
Kiasma (Museum of Contemporary Art) di Helsinki
Come immagina il museo del futuro? Che tipo di servizi dovrà offrire?
«I musei del futuro dovranno essere fortemente orientati verso i visitatori. I musei stanno iniziando a conoscere e capire sempre meglio le varie tipologie di pubblico. Gli ospiti di un museo non devono essere solo spettatori passivi ma partecipanti attivi, coinvolti anche nella realizzazione e produzione del programma. I visitatori del futuro non solo consumeranno il programma realizzato accademicamente dal curatore, ma vorranno contribuire e dare il loro proprio punto di vista, consapevoli del fatto che quel programma è fatto proprio per loro. Essi dovranno avere un ruolo molto più importante nel costruire una comunità e creare appartenenza attraverso la partecipazione. Dovremmo offrire due tipi di servizi: innanzitutto dare accesso a soluzioni semplici per poter fruire digitalmente di collezioni e mostre. Ossia offrire ai visitatori accesso a dati aperti, a materiali liberi da copyright, e a soluzioni differenti per la condivisione di quel materiale su networks e piattaforme sociali dei visitatori stessi. Noi del Kiasma abbiamo appena inaugurato una guida online per i visitatori – guide.kiasma.fi – per poter accedere virtualmente alle nostre mostre in ogni momento e dovunque. Da quel sito si può anche accedere alle interviste degli artisti, raccolte sul canale YouTube del Kiasma. In secondo luogo, dobbiamo rendere la visita reale al museo il più confortevole possibile: fare in modo che i visitatori possano confrontarsi tranquillamente e senza rischi con contenuti e opere che potrebbero risvegliare sentimenti profondi e ricordi personali. Compito del museo è costruire un rapporto di fiducia con il visitatore, su come viene fatto programma. Molto abbiamo imparato, ad esempio, durante la realizzazione di “Kiasma Way”, un service design progettato per aiutare il nostro pubblico a orientarsi durante la visita al museo».
Kiasma (Museum of Contemporary Art) di Helsinki
É ancora importante per un museo avere un programma coerente e strutturato, o è preferibile organizzare mostre alla moda che richiamino grande pubblico?
«Una programmazione di alto livello è un elemento chiave, e anche mostre blockbuster molto ambiziose possono giocarvi un ruolo importante – come la mostra monografica Folkwisdom di Greyson Perry con cui la prossima estate si festeggerà il ventesimo compleanno del Kiasma. Di solito iniziamo a programmare le attività con circa due anni di anticipo. Il museo ha un profilo di visitatori molto specifico: più di metà dei visitatori hanno meno di 35 anni, e il 40 per cento di questi visita il museo per la prima volta. Ogni stagione, primavera-estate e autunno-inverno, è basata su un tema più ampio che possa collegare i contenuti insieme. Questi temi sono argomenti per cui gli artisti sono visti come anticipatori del futuro: la svolta digitale; dati aperti e nuove comunità; incontri globali tra culture e religioni; multidisciplinarietà nell’arte; affettività e ansia nella costruzione delle identità».
Che tipo di strategie deve adottare un museo per poter competere con gli altri musei?
«Io non vedo una competizione con gli altri musei. La competizione esiste più con altri servizi per il tempo libero, come i festival, i parchi di divertimento o anche il tempo speso su internet ogni giorno. Penso che noi siamo riusciti a creare ottime vibrazioni a Helsinki e nella regione della capitale tra tutti i musei d’arte e i luoghi delle mostre. Anche il sistema della carta dei musei – che ormai da due anni costa 70 euro e dà accesso a oltre 250 musei finlandesi per la durata di un anno – è un gran servizio per il nostro pubblico. La carta dei musei, inoltre, incoraggia anche visite più brevi e più mirate sulle singole mostre».
Kiasma (Museum of Contemporary Art) di Helsinki
Quali sono le funzioni e i compiti che un museo non può assolutamente abbandonare?
«La collezione di arte è il cuore del Kiasma. Siamo i custodi della collezione di arte nazionale, in quanto parte della National Gallery, insieme ai nostri musei fratelli: l’Ateneum e il Sinebrychoff Art Museum. Le collezioni prevedono varie attività: acquisizioni e nuove commissioni, gestione della collezione, ricerca, conservazione, mostre e esposizioni della collezione, pubblicazioni, prestiti nazionali e internazionali. Altre funzioni chiave sono ovviamente le mostre, il programma pubblico attivo e l’arte dal vivo nel nostro Kiasma Theatre».
Come il vostro museo sceglie gli artisti? Che politiche di promozione della giovane arte ci sono?
«Ci incontriamo ogni mese con curatori e produttori per discutere e pianificare il programma. Sono presenti tutti i curatori delle mostre temporanee, delle collezioni, del programma pubblico e del teatro. Ogni anno abbiamo due o tre mostre monografiche di artisti finlandesi o internazionali, e una mostra di gruppo basata su lavoro di ricerca. La scorsa stagione, per esempio, abbiamo allestito la monografica dell’artista thailandese, residente a New York, Korakrit Arunanondchai. Uno o due piani sono dedicati invece alle nostre collezioni, e ogni anno progettiamo un nuovo allestimento a tema, che attualmente è “There and Back Again. Contemporary Art from Baltic Sea Region” (Andata e ritorno. Arte contemporanea dalla zona del Mar Baltico). Molti degli artisti si sono appena diplomati nelle Accademie d’arte della regione. Lo scorso anno abbiamo inaugurato una nuova piattaforma per l’arte digitale online. Abbiamo commissionato sette nuove opere d’arte online, e ne abbiamo acquistate molte altre realizzate per altre piattaforme. Quest’anno, poi, è iniziata una nuova commissione del Kiasma per Kordelin, che è un nuovo concept finlandese per promuovere e produrre arte contemporanea. Il primo artista è la pittrice Maija Luutonen. Questa iniziativa ha come obiettivo dare visibilità internazionale agli artisti finlandesi emergenti».
Mario Finazzi
Leevi Haapala
Ph.D., Museum Director, Kiasma
Leevi Haapala è il direttore del Kiasma (Museum of Contemporary Art) di Helsinki, curatore, ricercatore di arte contemporanea e scrittore d’arte. Ha lavorato come professore del Praxis – Master in Exhibition Studies all’Accademia di Belle Arti di Helsinki, e, sempre al Kiasma, come curatore delle collezioni.

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