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Mecenati del XXI secolo. Intervista a Mario Martinoli, per un progetto dedicato ai giovani
Personaggi
Ingegnere e musicista, Mario Martinoli guida la Fondazione iCons che sviluppa progetti su larga scala nei settori della comunicazione, dello sfruttamento degli impatti dell’innovazione scientifica e nel campo dell’arte, della cultura, della musica.
Perché ha deciso di sostenere un progetto dedicato ai giovani?
«I giovani sono i destinatari più naturali del mecenatismo. Ci sono moltissimi ragazzi con grande talento che faticano ad emergere, soprattutto in ambito artistico, dove lo sviluppo di una carriera non è sempre legato a logiche meritocratiche. Il ruolo del mecenate è quindi quello di protezione e sviluppo del talento attraverso la costruzione di spazi di condivisione creativa che lascino ai destinatari del proprio gesto filantropico il compito di riempirli con le loro idee, il loro talento e la loro creatività».
Che cosa si aspetta dai talenti che sostiene?
«Mi aspetto che un progetto di mecenatismo sia un motore per l’evoluzione artistica e professionale dei giovani talenti, un momento che crei curiosità ed apra nuovi orizzonti da esplorare. Quando accade, si può dire di avere avuto successo».
![Mario Martinoli](https://www.exibart.com/repository/media/2019/10/Mario-Martinoli.jpeg)
Che ruolo ha il mecenatismo nel generare innovazione sociale attraverso l’arte e la cultura?
«Il mecenate crea cultura e la fa crescere. Non si tratta solo di sostegno alle arti, ma di realizzare e mettere a disposizione della società qualcosa che senza quel contributo non sarebbe esistito. In questo risiede il ruolo del mecenatismo: contribuire alla crescita e diffusione della cultura dando a tutti la possibilità di fruirne».
L’Italia è un paese favorevole al mecenatismo?
«In Italia il mecenatismo ha una natura legata a visioni e valori individuali e non è riconosciuto come valore fondante di una società moderna e inclusiva. A mio avviso il mecenatismo culturale potrà svilupparsi nel nostro Paese solo quando si capirà che il settore pubblico non può e non deve essere l’unico mezzo trainante della cultura. Nei paesi anglosassoni, e soprattutto negli Stati Uniti, il mecenatismo culturale è molto praticato e assume addirittura le caratteristiche di un dovere sociale da parte di chi ha grandi ricchezze».
Mario Martinoli, ingegnere e musicista, è presidente di Fondazione iCons. Ha fondato Theresia, progetto internazionale di mecenatismo culturale privato che fornisce spazi, risorse e strumenti di perfezionamento artistico e professionale a giovani talenti musicali. Parteciperà al simposio “Sinfonie d’Intenti: passioni, visioni e progetti di mecenatismo musicale” (Conservatorio della Svizzera italiana, 18 ottobre 2019. www.conservatorio.ch).