Nei giorni scorsi hai presentato a Roma la tua nuova iniziativa. Dopo aver aperto una galleria a Trastevere inauguri una agenzia per l’arte contemporanea. Di che si tratta?
More è una associazione culturale che ha l’ambizione di fornire un nuovo ideale crocevia tra le varie correnti e tendenze, italiane e straniere, dell’arte contemporanea. Organizzeremo solamente un evento a cadenza annuale, concentrando in questo unico momento tutte le nostre forze e capacità. Ci occuperemo, infatti, di tutta la gestione dell’evento, teorica e pratica: dall’organizzazione, alla
promozione, alla ricerca degli sponsor, alla comunicazione.
Dunque ti porrai in rapporto con le strutture pubblico amministrative in città? O ti rivolgerai anche a privati e fondazioni…?
Per realizzare eventi come quelli che abbiamo in programma è necessario guardarsi intorno a 360°, quindi ben vengano aiuti e collaborazioni da parte di enti pubblici e di privati.
Quali sono gli spazi che ti piacerebbe ‘invadere’ con le iniziative di More? Riesci ad anticiparci qualche nome di artista che vorresti invitare? Anche solo ipotesi…
Ovviamente mi piacerebbe trovare degli spazi inediti, e trasformarli con l’aiuto degli artisti in luoghi “d’arte”, ma molto più realisticamente verranno usati spazi già deputati per questo tipo di esposizioni, per esempio lo Stenditoio del San Michele. Stiamo lavorando ad un evento multimediale, in contemporanea da diversi paesi del mondo gli artisti nei loro atelier daranno vita ad un performance collettiva. Ci piacerebbe lavorare in questa occasione con Nan Goldin, Peter Halley, Pipilotti Rist (in foto un lavoro dell’artista svizzera ndr), Gregor Scneider…
Le tue iniziative (una nuova galleria, una nuova e fresca programmazione nello spazio storico di Via Margutta, una agenzia di produzione-eventi…) sintetizzano in parte il grande recupero che, nel mondo dell’arte contemporanea, sta vivendo Roma. Hai riflettuto su questo aspetto? Che ne pensi?
Sono sicuro che Roma stia vivendo un momento di grande recupero nei confronti dell’arte contemporanea, vorrei che se ne accorgano anche i media, (non parlo di te) un po troppo distratti da altre città più generose nei loro confronti…
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Davvero una splendida iniziativa! Complimenti e un in bocca al lupo a Lipoli.