Si è spento all’età di 83 anni all’ospedale di Firenze uno dei più grandi vignettisti italiani dal Novecento ad oggi, che ha dato corpo con la sua matita e la sua ironia tagliente ai fatti politici e sociali di un’epoca. Sergio Staino, originario di Piancastagnaio (Siena), classe 1940, è stato molto più che un vignettista: giornalista, autore di programmi e regista, il suo impegno ha solcato il mondo della comunicazione identificandosi con “un popolo di sinistra che a lungo si è rispecchiato nel suo sguardo in una sorta di continua seduta psicoanalitica quotidiana collettiva”, come viene definito sull’Ansa. Dalla sua mano è nato il personaggio più amato dagli italiani, Bobo, militante quarantenne del Partito Comunista italiano, comparve per la prima volta nel 1979 sulle pagine di Linus, rivista diretta da Oreste Del Buono. Pingue, pelato, con occhiali tondi, questo personaggio dei fumetti è stato l’alter ego di Sergio Staino con cui per quattro decenni ha accompagnato i dubbi dell’elettore di sinistra e le contraddizioni di un mondo in rapido cambiamento. Siamo nei primi anni Ottanta: dopo Linus, Staino inizia a disegnare strisce per Il Messaggero e l’Unità. Con questa ultima testata intratterrà il rapporto professionale più intenso, fino ad assumerne la direzione tra il 2016 e il 2017: ma facendo un passo indietro, nel 1986 vediamo Staino alla direzione di Tango, rivista settimanale satirica dell’Unità a cui dà un seguito televisivo, portando Teletango su Rai 3. Per la televisione dà vita anche a Cielito Lindo, varietà satirico condotto da Claudio Bisio e Athina Cenci.
Dopo le sue incursioni con giornali, cinema, teatro e televisione, che ne hanno delineato una carriera a 360 gradi, nel 2007 realizza Emme, “periodico di filosofia da ridere e politica da piangere”. Tra le sue pubblicazioni più recenti, il romanzo satirico a fumetti Alla ricerca della pecora Fassina (Giunti Editore), il libro Il Pesce con Silvio Greco (edizioni Slow Food) e le illustrazioni per il libro Mamma quante storie di Andrea Satta (edizioni Enciclopedia Italiana). Su di lui è stata edita la biografia Io sono Bobo, scritta dai giornalisti Laura Montanari e Fabio Galati (Della Porta Editori). In tanti hanno voluto condividere messaggi di dispiacere e cordoglio per la perdita di questo brillante autore, a partire dai politici di sinistra e dalle rappresentanze istituzionali della Toscana. «Ci lascia oggi un grande toscano, Sergio Staino, nato a Piancastagnaio, anima di un talento senza pari! – scrive Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – Uomo straordinario che con le sue vignette ci ha coinvolto, divertito e fatto riflettere. Il babbo di “Bobo”, ex direttore de l’Unità riferimento insostituibile d’opinione per tutto il mondo progressista. Lascia un grande vuoto nel mondo della satira e in tutti noi». «È stato un intellettuale che con l’ironia, l’intelligenza e la matita ha segnato un pezzo importante dell’immaginario della sinistra. – aggiunge la Segretaria del PD Elly Schlein – Siamo tutte e tutti cresciuti con le sue vignette, i suoi personaggi, le sue battute fulminanti. Ci mancherà moltissimo e faremo in modo che nelle prossime settimane e prossimi mesi la comunità democratica lo ricordi con il grande affetto che a lui ci lega».
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