12 luglio 2023

Addio a Milan Kundera, lo scrittore dissidente della Leggerezza dell’essere

di

Poeta, saggista e drammaturgo, Milan Kundera è morto a Parigi, a 94 anni: personalità riservata, a lungo proibito nella sua patria, è stato un protagonista della cultura del Novecento

Scrittore, poeta, saggista, drammaturgo, autore, tra gli altri titoli, del mitico romanzo L’insostenibile leggerezza dell’essere, Milan Kundera è morto a Parigi l’11 luglio 2023, all’età di 94 anni. Personalità riservata e decisa, protagonista dei dibattiti intellettuali e politici in piena epoca della Guerra Fredda, sempre vicino all’attualità politico-sociale, Kundera è stato insignito di tanti prestigiosi premi letterari, il più recente nel 2020, il Premio Franz Kafka. Nel 2011 le sue opere sono state raccolte in due volumi della serie “Bibliothèque de la Pléiade”, prestigiosa collana della casa editrice francese Gallimard.

Nato il primo aprile 1929 a Brno, nell’allora Cecoslovacchia, Milan Kundera studiò letteratura e musica a Praga: il padre Ludvík era un famoso pianista e direttore d’orchestra. La passione per la musica avrebbe condizionato anche la sua produzione letteraria. Le prime prove poetiche risalgono all’adolescenza, spinto dal cugino Ludvík, figura poliedrica nella cultura ceca, poeta, prosatore, pittore, traduttore dal tedesco e studioso del Dadaismo.

Nel 1948 seguì i corsi di letteratura all’Università Carolina di Praga, per poi passare alla Scuola di Cinema, la FAMU, dove si laureò e dove in seguito tenne corsi di letterature comparate. Sempre nel 1948, ancora studente, si iscrisse al Partito comunista, dal quale venne espulso nel 1950, a causa di alcune critiche alla sua politica culturale. Vi fu riammesso nel 1956, diventando un punto di riferimento nelle discussioni di quegli anni. Ma nel 1968 si schierò apertamente a favore della “Primavera di Praga” e contro il controllo dell’URSS, e fu costretto a lasciare il posto di docente. Nel 1970 fu nuovamente espulso dal partito e nel 1975 emigrò in Francia e nel 1979, a seguito della pubblicazione de Il libro del riso e dell’oblio, gli venne tolta la cittadinanza cecoslovacca. Nel 1981, grazie all’intervento del presidente François Mitterrand, ottenne quella francese.

Dopo la Primavera di Praga le sue opere sarebbero state proibite in Cecoslovacchia e lo stesso autore, che avrebbe poi scritto in francese, decise di non concedere i diritti di traduzione delle sue opere in lingua ceca. Solo nel 2006 Kundera avrebbe dato il permesso di pubblicazione in Repubblica Ceca del suo romanzo più famoso, L’insostenibile leggerezza dell’essere, edito nel 1984 in Francia (ma a Toronto era stato pubblicato in ceco già nel 1985) e in Italia da Adelphi, come tutti i suoi libri.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui