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Il MUSE – Museo delle Scienze di Trento ha un nuovo direttore: Massimo Bernardi, 40 anni, trentino di origine, con una lunga esperienza in ambito scientifico e museale alle spalle. La nomina, ufficializzata dalla Giunta provinciale, rappresenta un nuovo capitolo per il museo, noto per il suo approccio innovativo alla scienza e alla sostenibilità e che ora punta a intensificare la propria rilevanza culturale e didattica.
Con un percorso accademico che include una laurea all’Università di Padova e un dottorato conseguito a Bristol, Bernardi ha già consolidato la sua carriera come docente universitario e come curatore di progetti scientifici che spaziano dalla paleontologia alla comunicazione scientifica. Attivo all’Università di Modena e Reggio Emilia, Bernardi è anche stato una figura chiave proprio al MUSE, dove dal 2021 è stato capo dell’Ufficio ricerca e collezioni museali, contribuendo con la sua visione al dialogo tra scienza e pubblico.
«È un grande onore, oltre che una profonda gioia, ricevere la fiducia del Presidente Maurizio Fugatti, della Vicepresidente Francesca Gerosa e di tutta la Giunta Provinciale», ha dichiarato Bernardi. «Con riconoscenza ed entusiasmo inizio questa nuova esperienza, volenteroso di rendere il museo sempre più rilevante per tutta la cittadinanza, le istituzioni e la vasta rete di portatori di interesse pubblici e privati per i quali e grazie ai quali esistiamo. Il MUSE è composto di uno staff eccezionale: il mio primo pensiero è rivolto a loro e al desiderio di costruire assieme questo nuovo corso».
La nomina di Massimo Bernardi a direttore del MUSE, con la valutazione finale di “Eccellente”, arriva al termine di un processo di selezione che ha visto concorrere 26 candidati. Il presidente Maurizio Fugatti e la vicepresidente Francesca Gerosa hanno accolto con entusiasmo la scelta di Bernardi. «Auspico che con il rinnovo museale di quest’anno che ha visto la nomina del nuovo Presidente prof. Stefano Bruno Galli e ora del nuovo direttore, il MUSE possa vivere una nuova stagione di grandi successi», ha aggiunto Gerosa.
Inaugurato nel 2013 e progettato dall’architetto Renzo Piano, il MUSE si distingue come un polo scientifico e culturale all’avanguardia. La struttura, concepita in armonia con l’ambiente circostante e il paesaggio alpino, rappresenta un modello architettonico in linea con i temi esplorati. L’interno è caratterizzato da un “grande vuoto” che collega tutti i piani del museo e nel quale sono sospesi animali tassidermizzati e lo scheletro originale e completo di una balenottera comune, spiaggiata nel 1995 sulle coste di Livorno.
Il museo, che si estende su 12.600 metri quadri, ospita progetti che spaziano dalla storia naturale alla tecnologia, dalle scienze della vita al cambiamento climatico, fino all’Antropocene e alle nuove sfide per il futuro del pianeta. Tra le caratteristiche che lo rendono unico, le esposizioni interattive, i laboratori didattici e gli eventi che mirano a coinvolgere visitatori di tutte le età in una riflessione attiva sulle tematiche ambientali.
Il profilo professionale di Bernardi si presta a proseguire questa missione. Le sue competenze spaziano dall’esperienza di conservatore paleontologico e curatore al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, fino a ruoli strategici in gruppi ministeriali e comitati accademici, rendendolo una figura di punta nella valorizzazione del patrimonio scientifico e nella comunicazione di temi complessi. Ha partecipato a spedizioni in Tanzania, Etiopia e Panama, collaborando a progetti di ricerca che riflettono il suo impegno per un museo in dialogo con la comunità globale.