Le vicende del Centro per le Arti Contemporanee di via Guido Reni sono ormai cosa nota – o forse no, considerata la assoluta mancanza anche di un ufficio stampa – e degli artisti presenti alla mostra Migrazioni si è parlato fin troppo, nel bene e nel male.
Quello che ci interessa oggi, a distanza di tre mesi dall’apertura della mostra e con quasi 4000 presenze registrate è il risultato finale, la scelta caduta su due dei quattordici artisti candidati: Bruna Esposito e Stefania Galegati, la prima designata dal pubblico, la seconda dalla Giuria Internazionale. Partiamo da quest’ultima: la scelta di Julio Medem, Ivo Mesquita e Yinka Shonibare, rappresentanti della giuria, è caduta sulla Galegati in quanto artista giovane e promettente, che “ha saputo con il suo piccolo samurai radioattivo realizzare un oggetto piccolo e pericoloso che emanava ed interpretava il tema di Migrazioni accomunando l’opera e il concetto”. Irreprensibile.
Stefania Galegati ha appena ventisette anni, e le sue opere sono fresche, ironiche e accattivanti. Mentre allestiva il suo samurai nei giorni precedenti al vernissage, già parlava delle ricerche appena iniziate a Milano, desiderosa di portarle avanti. E’ un’artista pronta a mettere in discussione sé stessa e la realtà che la circonda. Forse la sua è l’opera meno appariscente dell’intero complesso, ed è anche la tipica opera d’arte che si guarda e non si comprende, soprattutto senza alcun pannello didattico. E infatti il pubblico non l’ha votata. Fortunatamente ci ha pensato la giuria e, questa volta, lo diciamo senza sarcasmo. Passiamo adesso a Bruna Esposito: un vero e proprio trionfo, un’ovazione popolare. Non c’era scheda che non portasse il suo nome.
Non per niente le motivazioni per la preferenza riportate sulla scheda erano:
1) originalitĂ e qualitĂ dei mezzi espressivi che coinvolgono in modo attivo lo spettatore
2) la particolare aderenza al tema del concorso e la conseguente forza del comunicare e far riflettere
e ultima ma non ultima:
3) perché, pur trovandomi di fronte a fenomeni visivi a me estranei, questo lavoro fra tutti, è quello che più ha attratto la mia attenzione e mi invoglia a seguire più da vicino gli eventi artistici attuali.
L’Esposito le ha soddisfatte tutte e tre: l’opera è fatta bene (immaginate il tempo che ci è voluto per realizzare il mandala con semi e legumi appoggiati sul pavimento), il
Detto questo si potrebbe pensare che il resto dei voti sia andato ad opere a parete, come i quadri di Manetas o della Manzelli, o al lampadario dei Vedovamazzei. Sbagliato. Sono andati a Mario Airò e ad Alessandra Tesi, rispettivamente con Springandela e Danalys Plexxippus, due opere sicuramente di non facile lettura. Forse il pubblico italiano inizia a guardare avanti, a tentare di avvicinarsi anche a ciò che non è immediatamente palese e comprensibile. E soprattutto lo fa spontaneamente, senza che gli si fornisca una qualsiasi indicazione o chiave di lettura. Avete per caso notato pannelli esplicativi o brochure nelle sale della mostra? Ci sono solamente dei foglietti. Ma fortunatamente, sembra che stavolta siano bastati.
Una nota finale: la vincitrice del premio della giuria dalla soprintendente della Galleria nazionale d’arte moderna Sandra Pinto 35 milioni di lire mentre Bruna Esposito – vincitrice per il pubblico – avrà l’opportunità di esporre in una personale al Castel Sant’Elmo di Napoli.
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Torno ora dalla premiazione. Bella festa, ottimo buffet e la Melandri impeccabile come sempre! Sollecitata da una provocazione di Laura Cherubini (critica d'arte e membro della giuria di selezione)ha difeso a spada tratta l'autonomia delle istituzioni culturali come la Biennale. Lo stato deve sostenere, ma non influenzare..Rosa Martinez, curatrice internazionale spagnola le ha detto: vorrei tanto avere una ministra come lei!!!
ha vinto una romana. Mi sembra giusto!!!
Brava Bruna!
Alla faccia che pretese !!!
Cara Gallerista,
massimo interesse a seguire le attivitĂ della sua galleria anche grazie alla nostra redazione genovese.
Una domanda: perché invece di piangere sul latte versato non ci ha mandato una mail con la comunicazione dell'inaugurazione?
perche` non date notizia della PERSONALE di STEFANIA GALEGATI a GENOVA?????????????????
Giovanna è stata paladina del nuovo rinascimento italiano. A partire dai 110mila posti di lavoro in più nel mondo della cultura in qua...
Facciamo una petizione popolare affinché, che vinca la destra o che vinca la sinista, resti lei. Bene culturale essa stessa!
Speriamo che rimanga sulla 'poltrona' altri cinque anni e che non si faccia influenzare in alcun modo dai boiardi di stato che ancora albergano nel suo ministero e che - ad esempio - non le consentono di far partire operativamente un centro d'arte contemporanea che ad oggi risulta in grado esclusivamente di organizzare ottime feste culinarie.