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Rivoluzione VAF: nuovo cda per la Fondazione tedesca dedicata all’arte italiana
Personaggi
Non siamo soliti darvi notizia sulle nostre pagine degli avvicendamenti nei board e nei cda delle fondazioni – in particolare di quelle straniere – ma nel caso della Fondazione VAF val bene un’eccezione. La fondazione, infatti, nonostante la sua nazionalità tedesca, come noto è interamente dedicata all’arte italiana del XX e del XXI secolo, con numeri da capogiro: oltre 2300 capolavori inventariati a cui ammonta oggi la sua collezione.
Fra cui, solo per citarne una manciata, Vortice, Corazzata + Vedova + Vento e Numeri innamorati di Giacomo Balla; I costruttori e Violini di Massimo Campigli; Ciò che mi ha detto il tram, La carrozzella, Composizione TA e Le figlie di Loth di Carlo Carrà; Beethoven di Felice Casorati; La matinée angoissante e La commedia e la tragedia di Giorgio de Chirico; Profumo di Luigi Russolo. Praticamente molte delle icone dei nostri maggiori artisti moderni che si possono ammirare, quando non sono in prestito per mostre nei maggiori musei del mondo, al Mart di Rovereto, dove si conserva e gestisce gran parte di questa straordinaria raccolta d’arte.
Non solo. C’è anche con un premio biennale a sostegno della giovane arte italiana, giunto nel 2019 alla sua ottava edizione (vinta da Silvia Giambrone). Ogni due anni i più interessanti talenti italiani under 40 vengono selezionati dalla Fondazione al termine di un’intensa attività di scouting lungo lo stivale e presentati al pubblico con due mostre, in Italia e in Germania.
Ebbene, da questo mese il volto della governance della Fondazione VAF cambia e, per la prima volta in vent’anni, si assiste all’ingresso di consiglieri italiani. Lo storico presidente Klaus Wolbert sarà affiancato da un altro presidente, Thorsten Feierabend, figlio del fondatore dell’ente, l’imprenditore e collezionista Volker W. Feierabend (che rimane direttore del Comitato scientifico/Kuratorium). Il Comitato scientifico, invece, che nel corso degli ultimi due anni ha ricompreso Martin Engler (Head of Contemporary Art Collection, Städel Museum Frankfurt), Lorand Hegyi (ex direttore Musée d’art moderne de Saint-Étienne Métropole), Silvia Hoeller (direzione artistica, RLB Kunstbrücke Innsbruck), Norbert Nobis (curatore, Sprengel Museum, Hannover) e Marion Piffer Damiani (presidente Museion Bolzano), vede ora la riconferma del solo Peter Weiermair (già direttore della Galleria nel Taxispalais di Innsbruck, del Kunstverein di Francoforte, delle collezioni di arte contemporanea Rupertinum di Salisburgo e della Galleria d’Arte Moderna e del Museo Morandi di Bologna). A Weiermair, da oggi, si aggiungono infatti nel Comitato scientifico tre new entry nostrane: le due stimate storiche dell’arte di lungo corso Nicoletta Colombo ed Elena Pontiggia e l’emergente Serena Redaelli.
Tre studiose italiane per il nuovo cda della Fondazione VAF. Ecco chi sono
Elena Pontiggia (Milano, 1955), docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Brera e al Politecnico di Milano, è autrice di numerosi volumi, tra gli ultimi: Edward Hopper (Milano, 2002); 1935. The Great Quadrenniale (Milano, 2006, con C.F. Carli); Modernità e classicità. Il Ritorno all’ordine in Europa (Milano, 2008); Mario Sironi. La grandezza dell’arte, le tragedie della storia (Milano, 2015); Christian Schad (Milano, 2016); Arturo Martini. La vita in figure (Milano, 2017); Maria Lai. Arte e relazione (Nuoro, 2018); Aubrey Beardsley (Milano, 2018); Giorgio de Chirico. Le lettere 1909-1929 (Cinisello Balsamo, 2019). Tra le sue ultime mostre curate si annoverano: Arturo Martini (Milano, Permanente, 2006, poi GNAM, Roma); Sironi (Milano, Fondazione Stelline, 2008); Licini (Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica, 2008); Il chiarismo (Milano, Palazzo Reale, 2010); Carrà. I paesaggi (Mendrisio, Museo d’Arte, 2013, con Simone Soldini); Sironi (Roma, Vittoriano, 2014); “Portofranco” (Triennale di Milano, 2018); La Pop Art a Milano (Milano, Palazzo Lombardia, 2019).
Nicoletta Colombo ha maturato 45 anni di esperienza nel settore artistico, muovendo giovanissima i primi passi di apprendistato nel 1975 presso la Galleria Carini di Milano. È titolare, dal 1992, dello Studio di consulenza d’arte Nicoletta Colombo di Milano. Esperta di pittura e scultura italiana del secondo Ottocento e del Novecento Italiano, ha curato mostre istituzionali su Naturalismo ottocentesco, Divisionismo, Primitivismo, Futurismo, Novecento italiano e Ritorno all’ordine, Italiens de Paris, Anni Trenta, Chiarismo, Movimento di “Corrente”, Spazialismo, Gruppo Cobra, e sui relativi artisti. È anche responsabile degli Archivi dell’opera di Achille Funi, Piero Marussig, Pompeo Borra, Raffaele de Grada e di Guy Harloff.
Serena Redaelli (Como, 1981) collabora alla curatela di mostre e pubblicazioni d’arte e offre consulenze e ricerche su opere collezionistiche del secondo Ottocento, Novecento e Informale nazionale e internazionale. Collabora all’aggiornamento costante degli Archivi di Achille Funi, Piero Marussig, Pompeo Borra, Raffaele de Grada, Guy Harloff. Dal 2016 è co-curatrice dell’Archivio Guy Harloff, Milano. Dal 2017 è membro dell’Archivio Achille Funi, Milano. Nel 2010 collabora con Nicoletta Colombo alla realizzazione della monografia Raffaele de Grada, Giorgio Mondadori Editore, Milano.