Si è spenta ieri, 31 agosto, Ginevra Grigolo, nata nell’aprile del 1935, nel 1973 aveva fondato e sempre diretto la galleria Galleria Studio G7, nel cuore di Bologna.
La Galleria Studio G7 ha ospitato una fittissima serie di mostre, con nomi e proposte sempre all’avanguardia, anticipando tendenze nell’intero panorama nazionale e affermandosi nel panorama internazionale.
Ginevra Grigolo decise di aprire l’attività della galleria con gli specchi di Michelangelo Pistoletto. Un anno dopo fu la volta di Gilberto Zorio con i laser e, nel 1975, ospitò le sonorità dei leggii di Giulio Paolini nell’Apoteosi di Omero. Negli anni Settanta diede grande spazio alla Pop Art americana e inglese, con Warhol, Rauschenberg, Dine, Lichtenstein, Rosenquist, Nauman, Serra e molti altri.
Parallelamente svolse una costante ricerca nell’ambito dell’Arte Concettuale, della fotografia, della Narrative Art, della pittura e della performance. Fu proprio Ginevra Grigolo a invitare a Bologna Marina Abramovic e Ulay nel 1977, con la performance Relazione nel tempo.
Negli anni Ottanta la lo Studio G7 ospitò artisti stranieri di fama internazionale, tra cui Anne et Patrick Poirier, Bill Beckley e Sol LeWitt che, nel 1986, vi realizzò il wall drawing Arcs from four sides on four walls.
Fin dai suoi esordi, la galleria ha riservato appuntamenti di assoluto rilievo anche alla scultura, con mostre di Penone, Uncini, Mainolfi, Bernardoni, Nagasawa, Coletta, Habicher, Spagnulo, Violetta, Icaro, Nunzio, Catelani, Corneli e Carroli. Anche nel nuovo millennio, ricerca e sperimentazione hanno continuato a contraddistinguere l’attività della galleria.
Nel 2017, il lavoro di Ginevra Grigolo è stato celebrato nella mostra “My way. A modo mio” al MAMbo-Museo d’Arte Moderna di Bologna, ripercorrendo i 44 anni di attività della Galleria Studio G7.
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