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Stefano Raimondi è stato appena nominato come nuovo direttore artistico di ArtVerona, la fiera d’arte moderna e contemporanea la cui 16ma edizione è in programma dal 16 al 18 ottobre 2020. Per il più giovane direttore artistico di ArtVerona, un’ottima notizia per festeggiare il compleanno e il Natale, iniziando l’anno con un nuovo programma. Raimondi, nato il 18 dicembre 1981 e, dal 2010, già direttore del network culturale The Blank Contemporary Art di Bergamo, avrà tutto il tempo necessario per sviluppare il suo progetto. 10 mesi per pianificare le linee guida, approfondire i temi e stringere le relazioni.
Stefano Raimondi succede ad Adriana Polveroni, che ha diretto le ultime tre edizioni e alla quale va il ringraziamento di Veronafiere, «Per aver contribuito alla crescita di ArtVerona, mettendo a disposizione della manifestazione la sua lunga esperienza e conoscenza del sistema dell’arte».
Una rivoluzione dolce: le dichiarazioni a caldo di Stefano Raimondi
«La scelta di Veronafiere ha premiato Stefano Raimondi, curatore che vanta forti relazioni con realtà nazionali e internazionali del sistema dell’arte e con il collezionismo italiano e straniero. Il nostro obiettivo è proseguire nella valorizzazione del Moderno e ampliare il profilo di ricerca e sperimentazione di ArtVerona, manifestazione che ha raggiunto negli anni un posizionamento sempre più rafforzato all’interno del tessuto imprenditoriale nazionale», hanno commentato da Veronafiere, sottolineando l’affiancamento di Raimondi a uno staff storico e consolidato.
Una scelta significativa, arrivata con le giuste tempistiche e che ha premiato un giovane curatore, il più giovane direttore artistico di ArtVerona. Che non sbandiera rivoluzioni ma sceglie la via della continuità, innestando sfumature “emergenti”, rivolte al profilo sociale e culturale della contemporaneità, seguendo le parole chiave della sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e dell’inclusione.
«Sono molto contento di questa nomina», ci ha confidato a caldo Stefano Raimondi: «L’idea è di aprire ArtVerona alle collaborazioni con diversi curatori italiani e stranieri, coinvolgendo le realtà più interessanti per approfondire l’identità del nostro contesto». Un proposito da perseguire con la giusta pazienza, guardando lontano e sul lungo periodo: «Sarà un processo che richiederà tempo, non pretendo di fare tutto e subito. Ma devo dire che già sento belle energie».
Il segreto? La collaborazione. «Il discorso vincente è creare network positivi tra tutti gli attori della fiera. Per questo, continueremo a coltivare quella dimensione confidenziale, quasi famigliare, che ArtVerona ha da sempre instaurato con i collezionisti. Insomma, non si tratterà di una rivoluzione, anche se daremo impulso alle idee innovative. E in questo credo che il territorio di Verona e del Veneto si presti bene», ha continuato Raimondi, che non ha timore di ampliare il campo e chiamare a raccolta: «In generale, il compito che spetta a tutti noi è portare l’arte italiana in acque più sicure».
Insomma, «Una fiera capace di dialogare con galleristi, collezionisti, media, istituzioni e aziende, presentando una linea espositiva e curatoriale ben delineata. Una fiera aperta a tutti, attenta alla storia e con uno slancio coinvolgente verso il nuovo. Capace di comunicare e promuovere a più livelli l’arte moderna e contemporanea. Un’istituzione familiare, emozionante, ambiziosa. Un riferimento per più generazioni e pubblici. Colma, a tutti i livelli, di qualità e ricerca, idee e progetti, obiettivi e entusiasmo. Una realtà con un’identità precisa, riconosciuta dalla comunità artistica non solo nazionale».
Chi è il nuovo direttore artistico di ArtVerona
Stefano Raimondi è un curatore e promotore d’arte, dal 2010 è direttore del network culturale The Blank Contemporary Art, con cui organizza annualmente il Festival d’Arte Contemporanea ArtDate. Per The Blank ha curato le mostre personali di Nathalie Djurberg & Hans Berg, Eva & Franco Mattes, Jonas Mekas e Deimantas Narkevičius. È stato Curatore alla GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dal 2011 al 2017, istituzione per la quale ha curato mostre personali di artisti internazionali come Cory Arcangel, Rochelle Goldberg, Rashid Johnson, Andrea Mastrovito, Ryan McGinley e Pamela Rosenkranz.
Dal 2013 al 2017 ha curato Qui. Enter Atlas – Simposio Internazionale di Curatori Emergenti. Nel 2011 ha co-ideato BACO – Base Arte Contemporanea per la quale ha curato le mostre di Francesco Arena, Riccardo Beretta, Filippo Berta, Ettore Favini, Oscar Giaconia, Daniel Knorr, Jacopo Miliani, Israel Lund, Navid Nuur, Adrian Paci, Dan Rees e Guido Van Der Werve. Dal 2015 al 2017 è stato docente all’Accademia di Belle Arti di Verona. È membro dell’IKT – International Association of Curators of Contemporary Art.