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La rivista Time ha pubblicato la sua lista delle 100 persone più influenti del 2023 e questa volta, insieme ad attori, politici e personalità, ci sono anche tre nomi molto noti del mondo dell’arte visiva: Simone Leigh, Wolfgang Tillmans ed El Anatsui. Come da tradizione, l’elenco è suddiviso in categorie: artisti, innovatori, titani, leader, icone e pionieri. I nominati nelle liste degli anni precedenti sono stati invitati a scrivere brevi testi in onore dei vincitori del 2023.
Simone Leigh è stata citata dalla campionessa del tennis Venus Williams, che ha descritto la sua esperienza del primo incontro con le opere dell’artista, prima donna nera a rappresentare gli Stati Uniti d’America alla Biennale di Venezia, dove ha vinto anche il Leone d’Oro. «La maestosità generale del suo lavoro trascende la forma d’arte e cattura l’attenzione, e il messaggio che informa quell’opera è ancora più potente», ha scritto Williams. Conosciuta per le sue installazioni ambientali su larga scala che, però, istituiscono un’atmosfera di intimo raccoglimento, a Leigh è attualmente dedicata una mostra personale presso l’Institute of Contemporary Art di Boston. «Per generazioni, i corpi neri sono stati stereotipati, emarginati e mercificati, ma Simone ribalta completamente quella narrativa con le sue sculture, centrando le esperienze degli individui neri e celebrando i corpi neri, in particolare i corpi femminili, per la loro bellezza, forza e orgoglio», ha aggiunto Williams, con un riferimento evidente anche alla sua carriera di grande sportiva.
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/04/wolfgang-tillmans-time100-2023.jpg)
Il drammaturgo Jeremy O. Harris ha scritto invece del fotografo di origine tedesca Wolfgang Tillmans, protagonista, nel 2022, di una retrospettiva al MoMA – Museum of Modern Art di New York. «Tillmans ha la capacità unica di portare il suo spettatore attraverso storie e linee temporali sia reali che immaginarie», ha scritto Harris, spiegando come il fotografo «Ci porta nei suoi ricordi e per estensione ci avvicina ai nostri». Tillmans ha anche documentato le figure più significative della cultura pop, da Kate Moss a Frank Ocean, «Plasmando la nostra cultura presente, passata e futura con quella stessa liminalità che fa sentire i suoi ritratti spigolosi e intimi come artefatti sia del suo passato che del nostro».
![](https://www.exibart.com/repository/media/2023/04/el-anatsui-time100-2023.png)
Infine, El Anatsui, nato in Ghana, è stato nominato dalla storica dell’arte nigeriana Chika Okeke-Agulu, che ha definito Anatsui come «Uno degli artisti di maggior impatto del nostro tempo». Personalità influente nella scena artistica dell’Africa occidentale e non solo, nel 1990 Anatsui espose per la prima volta alla Biennale d’Arte di Venezia. Nel 2008, uno dei suoi iconici arazzi, Between Earth and Heaven, è diventato la prima grane scultura di un artista africano contemporaneo a entrare nella collezione del Metropolitan Museum di New York. In questo lavoro, come in molte altre sue opere, Anatsui reinterpreta le tradizioni tessili dell’Africa occidentale, in particolare i tessuti kente sviluppati dagli artigiani Akan e Ewe in Ghana. «Come scultore, mostra un’incomparabile capacità di sperimentare con i suoi materiali», ha scritto Okeke-Agulu. «El raccoglie materiali diversi, li mette da parte nel suo studio per anni, e poi vi ritorna a intermittenza, finché non trova il linguaggio giusto per inventare forme scultoree completamente nuove».