Antonio D’Amico è il nuovo direttore del Museo Bagatti Valsecchi, dimora neorinascimentale situata nel quartiere Montenapoleone, nel cuore del Quadrilatero della Moda, a Milano. La nomina è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione che gestisce la casa museo, presieduto da Camilla Bagatti Valsecchi. Storico e critico d’arte, già conservatore e Direttore dei Musei Civici di Domodossola per un quinquennio, Antonio D’Amico è arrivato al Museo dall’ottobre del 2021, rivestendo l’incarico di Conservatore. Da allora, ha favorito lo sviluppo di numerose attività con l’obiettivo di valorizzare l’istituzione museale di via Gesù e aprirla a un pubblico trasversale.
La direzione del Museo è stata ricoperta per molti anni da Pier Fausto Bagatti Valsecchi, che ne è stato fondatore insieme al padre Pasino e alle sorelle Cristina, Anna Maria e Fausta. Impegnato in lunghe battaglie a favore del patrimonio artistico e del paesaggio, l’architetto Pier Fausto è scomparso il 14 ottobre scorso, «Consegnandoci una grande eredità che il nuovo direttore raccoglie, con il desiderio di far conoscere ad un pubblico sempre più vasto il patrimonio custodito nello splendido scrigno di via Gesù», spiegano dal Museo.
Il Museo Bagatti Valsecchi, aperto al pubblico dal 1994, è una casa-museo fra le più importanti e meglio conservate d’Europa. A reggerla è una fondazione privata, voluta dagli eredi Bagatti Valsecchi nel 1974 per esporre al pubblico le collezioni d’arte rinascimentale. Frutto di una straordinaria vicenda collezionistica di fine Ottocento, a opera dei due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, il museo conserva il suo patrimonio artistico come era in origine. Contrariamente allo spirito eclettico che pure, in quel tempo, era molto diffuso, i fratelli preferirono concentrarsi su un periodo e uno stile preciso, quello del Rinascimento e del Neoclassicismo, in linea con il programma culturale varato dalla giovane monarchia sabauda all’indomani dell’Unità d’Italia. Tra pareti elegantemente decorate, si trovano preziose collezioni di mobili, avorio e ferro battuto dorato, maioliche, armature, vetri, produzioni tessili pregiate e dipinti di notevole fattura, tra cui opere di Giovanni Bellini, Gentile Bellini, Giampietrino e Lorenzo di Niccolò. Il Museo fa parte del circuito delle case museo di Milano, che comprende anche il Poldi Pezzoli, Villa Necchi Campiglio e Casa Boschi Di Stefano, oltre alle recenti Casa Crespi e Casa Livio.
Con grande soddisfazione per il lavoro svolto in sinergia, Camilla Bagatti Valsecchi, Presidente della Fondazione, ha dichiarato di «Essere felice per la nomina di Antonio D’Amico come direttore, in quanto grazie al suo lavoro, il nostro museo, negli ultimi anni, è diventato un luogo sempre più inclusivo nello spirito dei miei avi che avevano immaginato questa casa come un cenacolo di cultura e dove l’armonia tra le arti potesse consentirci di vivere una vita immersi nella bellezza».
Da parte sua, il nuovo direttore accoglie l’incarico «Con grande gioia, in quanto sono consapevole di portare avanti un’importante missione che ricevo da Pier Fausto Bagatti Valsecchi, il quale affermava che “chi fa un museo ha la speranza che possa durare in eterno”. Dal canto mio, sono fiducioso che il progetto del Museo Bagatti Valsecchi che confido di portare avanti insieme alla Presidente e al mio staff, possa essere quello di un centro nevralgico di commistione tra le arti».
Nato a Catania, il 28 agosto 1979, D’Amico vive e lavora a Milano. Storico dell’arte e curatore di mostre e musei, la sua formazione inizia in Calabria, dove si laurea con una tesi in storia del collezionismo tra ‘500 e ‘600. Consegue il diploma della Scuola di Specializzazione in storia dell’arte moderna e contemporanea a Milano. È stato Direttore Artistico del Museo Diocesano di Arte Sacra della Diocesi di Nicosia in Sicilia, docente presso la Libera Accademia d’Arte Novalia di Alba e co-fondatore di ARTedISTAgione, associazione di turismo culturale in Italia e all’estero. Per i Musei Civici di Domodossola, ha curato la riapertura, dopo circa 40 anni, dello storico Palazzo San Francesco e ha coordinato il nuovo allestimento e lo studio del Museo di Scienze Naturali, la Pinacoteca degli artisti vigezzini, la raccolta dei disegni, il Museo archeologico, la sezione di arte sacra e le collezioni di sculture lignee e lapidee.
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