C’era una certa attesa per capire come si sarebbe mossa la Serpentine Gallery di Londra, all’indomani delle rocambolesche dimissioni di Yana Peel, in seguito allo scandalo della scoperta dei suoi legami eticamente discutibili con la società di sicurezza israeliana NSO. Soprattutto perché nel 2020 si celebreranno i primi 50 anni dalla fondazione della importante istituzione londinese. La scelta per sostituire Peel è ricaduta su una figura dinamica, affidabile, ambiziosa, ancora giovane ma con una intensa esperienza alle spalle: si tratta di Bettina Korek, direttore esecutivo di Frieze Los Angeles, appena nominata come direttore della Serpentine Gallery. Assumerà ufficialmente il ruolo a marzo 2020, dopo la seconda edizione di Frieze Los Angeles, che si terrà dal 14 al 15 febbraio 2020.
Korek lavorerà in sinergia con Hans Ulrich Obrist, che nel 2006 è stato nominato condirettore delle mostre e dei programmi culturali della Serpentine, della quale è anche direttore artistico, dal 2016. «Sono lieto di dare a Bettina Korek il benvenuto alla Serpentine di Londra, in questo momento in cui stiamo cercando di espandere il nostro programma oltre le mura della galleria e verso il futuro», ha affermato Obrist.
Il loro compito sarà complesso ma stimolante: ricordare degnamente il cinquantenario della fondazione della Serpentine. La prima sede aprì a Kensington Garden nel 1970, mentre un secondo spazio, la Serpentine Sackler Gallery, aprì nel 2013. Ricordiamo però che la Serpentine ha deciso di non accettare più i fondi incriminati provenienti dal Sackler Trust. I prossimi progetti espositivi già annunciati per la primavera saranno dedicati all’artista cinese Cao Fei e allo studio italiano di design Forma Fantasma. La Serpentine bandisce anche una delle commissioni più prestigiose nel panorama dell’arte contemporanea, il Serpentine Pavillion. Istituita nel 2000, la prima commissione fu affidata a Zaha Hadid, che realizzò un padiglione temporaneo nel prato di Kensington Garden, a pochi metri dall’austera sede della gallery, ospitata in un edificio risalente agli anni ’30 del 900 e progettato da James Grey-West. Da quell’anno, il Serpentine Pavillion è uno degli appuntamenti più attesi, nel calendario dell’arte contemporanea. Nel 2019, è stato presentato il progetto di Junya Ishigami.
Il vicepresidente della Serpentine, Barry Townsley, ha messo in evidenza la solida esperienza di Korek nella gestione dei progetti artistici, oltre che nel coinvolgimento del pubblico e nella istituzione di partnership innovative.
Nata nel 1978 e cresciuta a Los Angeles, Korek ha studiato storia dell’arte alla Princeton University. Dopo la laurea ha lavorato nel dipartimento di stampe e disegni del LACMA e, nel 2006, ha fondato ForYourArt, una piattaforma che si occupa di organizzazione di mostre e progetti, oltre che di produzione di opere, in collaborazione con artisti, privati e istituzioni pubbliche. Dal 2017 fa parte della Los Angeles County Arts Commission. Insomma, una vita trascorsa in California, dove in effetti sarebbe rimasta.
«Questa è l’unica offerta che avrebbe potuto spingermi a lasciare Los Angeles. Alcune delle qualità più convincenti di Los Angeles le ritrovo anche nella Serpentine: innovazione, coraggio, multidisciplinarità, irrefrenabile cura del futuro», ha commentato Korek in una nota.
Peraltro, alla Serpentine, Korek troverà anche Lucia Pietroiusti, che lì ricopre il ruolo di Curator of General Ecology.
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