Categorie: Pezzo da Museo

Pinot Gallizio, Il teorema di Pitagora, MAMbo

di - 14 Luglio 2020

Il dipinto Il teorema di Pitagora, in esposizione al MAMbo di Bologna, documenta esemplarmente i motivi e le tecniche sviluppate da Giuseppe (Pinot) Gallizio sulla materia pittorica fin dalla fine degli anni Cinquanta, per rivestire rotoli di tela con infinite proliferazioni di forme e colori in lavori di dimensioni inedite.

L’opera appartiene al grande ciclo narrativo dalle suggestioni favolistiche intitolato La storia di Ipotenusa, composto da nove quadri di grande formato, che illustra giocosamente le vicende immaginarie di alcuni elementi della geometria, intesa come principio creativo inesauribile.

In questo lavoro uno sciame interminabile di figure astratte, che a tratti si addensano in fitti grappoli e a tratti si disperdono in danzanti esplosioni, percorre un cosmo di vapori colorati, esprimendo una gioiosa energia generativa. La matematica, sciolta dalle briglie della tecnocrazia e dell’estetica funzionalista finalizzata alla produzione industriale, diventa un ambito da esplorare creativamente per estrarne libere divagazioni poetiche.

Gallizio si avvicina al mondo dell’arte all’età di cinquant’anni come sperimentatore autodidatta, dopo attività svolte come chimico-farmacista, erborista, cultore appassionato di ricerche archeologiche, geologiche ed etnografiche. In contatto con Asger Jorn, nel 1955 allestì, nella propria casa ad Alba, il Laboratorio sperimentale del Movimento Internazionale per un Bauhaus Immaginista confluito nell’Internazionale Situazionista, cui contribuisce con la teoria e la pratica della pittura industriale.
Durante il suo periodo di frequentazione assidua della scena artistica torinese, nei primi anni Sessanta, la critica Carla Lonzi accompagna con intensa vicinanza il lavoro dell’artista attraverso un rapporto di continui scambi di pensieri e corrispondenze, che nel 1963 culminò nella realizzazione di un documentario realizzato per la RAI.

Della sua opera Lonzi scrisse: «La pittura di Gallizio ha radici in un vigore autentico, senza esasperazioni nervose, senza velleità: nel suo attacco diretto, nei suoi violenti richiami emotivi, nel suo invito costante a risvegliarsi dal sonnambulismo della noia e dell’infelicità, fa perno su doti di una saggezza lontana, popolare. Tutta l’esperienza dell’archeologo, del botanico, del chimico, dell’uomo di parte, del contadino (nel senso di un empirismo magico), riaffiora in immagini che sembrano modellate in una istintività irrefrenabile simbolica della natura stessa.

Come per spettatori drogati dal proprio conformismo, Gallizio con la sua pittura accende le grandi luci degli spettacoli popolari, dei Luna Park, elabora ogni sottigliezza ma all’interno di un modo brutale, di rivelazione e non di mediazione intellettuale. […] La grande perizia tecnica, la tensione estrema ma anche naturale del segno, che si muove nelle più eccitate acrobazie ben certo di poter sempre contare su un perfetto atterraggio, la qualità incandescente del colore, fanno della sua pittura un avvenimento nuovo nella cultura figurativa italiana, qualcosa che rompe con il provincialismo delle repliche approssimativamente corrette a quanto ci è venuto dall’America e da Parigi […]», dal catalogo della personale alla Galleria il Fiore, Firenze, 18-30 aprile 1962, in Carla Lonzi, Scritti sull’arte, pp. 288-289.

Per la rubrica Pezzo da museo, la presentazione de Il Teorema di Pitagora viene accompagnata da un commento video, realizzato per l’iniziativa “2 minuti di MAMbo”, di Giorgina Bertolino, co-curatrice del Catalogo Generale delle Opere di Pinot Gallizio (1953-1964) insieme a Maria Teresa Roberto e Francesca Comisso.

(Scheda a cura del MAMbo)

Pezzo da Museo è la rubrica di exibart dedicata alle collezioni dei musei italiani: ogni settimana, schede e approfondimenti sulle opere più iconiche e suggestive oppure sui capolavori meno conosciuti e da riscoprire. Un viaggio nella storia dell’arte, dall’archeologia al contemporaneo, a portata di schermo. Per le altre puntate potete dare un’occhiata qui.

Articoli recenti

  • Mostre

Spazi adattabili, temporanei e trascendenti: la mostra dell’AlMusalla Prize a Venezia

Presentata dalla Diryiah Biennale Foundation, “Rooted Transience” si sviluppa negli suggestivi spazi dell’Abbazia di San Gregorio, a Venezia. L’esposizione rimane…

11 Giugno 2025 0:02
  • Progetti e iniziative

CONNEXXION 2025: a Savona, l’arte contemporanea riflette sulla libertà

A Savona prosegue la terza edizione di Connexxion, il festival di arte contemporanea che si espande in città, a partire…

10 Giugno 2025 18:21
  • Mostre

Perugia entra nella camera oscura di Berengo Gardin (e nello studio di Giorgio Morandi)

La nuova mostra della Galleria Nazionale dell’Umbria entra nell’atelier di uno dei più grandi artisti del Novecento attraverso lo sguardo…

10 Giugno 2025 18:14
  • Danza

Prefiche: nella coreografia di Nnamdi Nwagwu, il lutto si fa danza

Sul grande palco all’aperto di Orsolina, nel cuore del Monferrato, il giovane coreografo italo-nigeriano Nnamdi Nwagwu porta in scena gli…

10 Giugno 2025 17:43
  • Arte contemporanea

La nuova Fondazione Emilio Scanavino rilegge se stessa attraverso la storica Triennale del 1954

La X Triennale fu un momento storico per la produzione ceramica, che si fece elemento di dialogo tra arti e…

10 Giugno 2025 16:15
  • Mercato

Un Rhinocrétaire di François-Xavier Lalanne potrebbe raggiungere $ 5 milioni

Accade da Sotheby's, a New York. L'ibrido surrealista, a metà tra animale e oggetto funzionale, guida la vendita di "Important…

10 Giugno 2025 16:14