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Come sarà la legge sul Made in Italy: Borgonzoni incontra le imprese
Politica e opinioni
Oggi, 6 febbraio, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni ha incontrato, al Collegio Romano, sede del MiC – Ministero della Cultura, le imprese culturali e creative. Un confronto costruttivo sulla nuova legge per il Made in Italy, nuove norme pensate per rafforzare il settore di riferimento e riconoscere e tutelare le maestranze italiane, considerandole, a ragione, fattori strategici per una crescita economica anche nel panorama internazionale. Il ruolo del made in Italy fortificato in patria per essere competitivo oltre i confini.
Il fine della riunione proposta e fortemente voluta da Borgonzoni è stato di poter ascoltare tutte le varie figure professionali, prima della scrittura dei decreti attuativi, un vero lavoro di squadra per mettere insieme esperienze e competenze.
Primo passo di un lungo percorso che inizia con una legge fortemente voluta e attesa, con un piano d’investimenti con i fondi del PNRR che prevede un budget di 155 milioni destinati a crescere strada facendo e un fondo dedicato di 30 milioni di euro in 10 anni. L’importante novità è l’introduzione della definizione di “impresa culturale e creativa” anche per quelle imprese da inserire nell’albo con pochi dipendenti ma con un patrimonio di tradizione e prestigio.
Coinvolti nell’operazione anche il Ministero degli Affari Esteri. Cecilia Piccioni, Vice Capo di Gabinetto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si è detta in linea con la politica di crescita del governo, avendo già una storia di consolidata collaborazione con il MiC. Il contributo che il Ministero intende dare è volto a sostenere le industrie creative all’estero, per un’immagine contemporanea dell’Italia, che trae forza dalla caratura della sua tradizione, dalle eccellenze nell’innovazione nell’arte, nella moda.
Anche per Angelo Piero Capello, Direttore Generale Creatività Contemporanea del MiC, la giornata è stata particolarmente importante, preceduta dall’incontro con le Regioni, al fine di disegnare un perimetro che contenga esperienze della filiera produttiva, fondamentale per redigere decreti attuativi efficaci. Allineati anche le Politiche delle Imprese Culturali e Creative MiSE con il suo portavoce Capo Dipartimento, l’avvocato Amedeo Teti, che ha sottolineato come la promozione e la tutela delle aziende turistiche e artigianato siano fondamentali per un’immagine chiara e moderna dell’Italia all’estero.
Si sono alternati gli interventi dei referenti delle varie realtà culturali e creative, da tutti la richiesta di estendere i finanziamenti ai privati e di accorpare in una legge le professionalità creative e culturali al fine di potersi sostenere, per poi dividersi e diversificarsi in decreti più specifici creando ricchezze e risorse. Hanno parlato Antonio Calabrò per Musei Impresa e Giulio Felloni Federmoda Italiana Confcommercio, con la richiesta di allargare i circuiti turistici verso mete commerciali e non solo culturali per far conoscere anche all’estero realtà d’eccellenza come botteghe storiche non inserite ancora nell’albo delle imprese.
Giovanna Barni, di Alleanza Cooperative Cultura, propone di considerare le imprese creative culturali come un ecosistema che si possa rigenerare autonomamente grazie alla sinergia tra sistemi diversi. Sono poi intervenuti: Andrea Palombi, di ADEI Associazione editori Indipendenti; Vanessa Pallucchi, Terzo Settore, che ha avanzato l’ipotesi di inserire una norma che possa agevolare l’utilizzo degli spazi pubblici ponendo una sfida che possa rigenerare luoghi di importanza storica; Antonio Franceschini, CNA Federmoda, Francesca Schiavo, Consorzio ITALIC, che ha spinto per una sana competitività internazionale; Carlo Capasa, Camera Nazionale della Moda, Thalita Malagò, Dea Videogiochi, che ha evidenziato che il 93% del prodotto è destinato al mercato internazionale. Quini hanno conferito Giovanni Fiorentino (SISF), Caterina Carpinella (AICC), Francesco Rutelli (Anica), Marco Parri (Federvivo), Raffaella Frascarelli (Comitato Fondazione Arte Contemporanea), Lapo Cianchi. Interessanti interventi e professionalità in rappresentanza dei diversi ambiti che articolano la filiera, che hanno espresso dubbi suggerimenti e proposte.
Il Ministro, a fine incontro, ha ribadito l’importanza della presenza delle parti coinvolte, che in modo attivo e costruttivo hanno collaborato per la buona realizzazione dei decreti legge, portando il loro prezioso punto di vista.
Il prossimo appuntamento, il 18 marzo, con l’invito del Ministro a presentare in modo puntuale suggerimenti e migliorie prima di partecipare a una tavola di consultazioni specifica per i vari settori. Oggi è stato per tutti un punto di partenza e l’attenzione per i vari settori dell’industria culturale e creativa italiana, porterà nuova linfa e sarà modello trainante per uno sviluppo e una positiva crescita della filiera.