Sarà un’operazione politica, sarà una mossa strategica di Alleanza Nazionale che, tramite il governatore del Lazio, decide di rafforzarsi ancora di più nel centro di Roma intervenendo sulle aree critiche, sta di fatto che filamente in vetta all’Esquilino qualcosa si muove.
Francesco Storace e il consiglio regionale del Lazio hanno deliberato lo stanziamento di quattro miliardi a favore dei commercianti e degli artigiani tradizionali che decidono di resistere all’invasione cinese che sta violentando il rione e che decidono di non vendere la loro bottega.
Il provvedimento va ad agire in un’area centralissima della Città, in un rione di grande rilevanza storica, logistica, architettonica ed artistica. Una delle poche aree dove i tanti anni di Governo Rutelli non sono riusciti a risolvere i problemi, anzi.
In pochi mesi il 70% degli esercizi commerciali (alcuni famosi e unici negozi risalenti al primo novecento o alla Roma umbertina) si è trasformato in magazzini fatiscenti dove le merci cinesi fanno scalo per essere poi smistate ai vari mercatini abusivi e non di tutta Italia. Ne è conseguito il progressivo deperimento della qualità della vita e l’esasperazione degli abitanti costretti ad allontanarsi di molto dalla propria casa per comprare un pezzo di pane, un litro di latte o per trovare un barbiere…
Nelle ultime settimane, tuttavia, qualcosa si sta muovendo proprio in direzione di una fruizione culturale del magnifico rione: questa sembra essere la strada giusta.
Proprio oggi su Exibart pubblichiamo un editoriale che ci racconta la storia dell’associazione Futuro. La struttura di Ludovico Pratesi e Costantino D’Orazio da quattro anni, nel cuore dell’Esquilino, propone eventi e appuntamenti culturali che spesso hanno preso come spunto proprio la caratteristica multietnica del rione che, quando è legale, è una incredibile risorsa.
Da poco è stato restaurato l’Acquario Romano, una graziosa struttura ottocentesca tra il liberty e il neoclassico, e anch’esso ha iniziato ad ospitare eventi e mostre come quella che vede in queste settimane Luigi Ontani confrontarsi con la multiculturalità e la multietnicità del rione che accoglie la sua esposizione.
La piazza principale del rione è Piazza Vittorio Emanuele II, la più grande di tutta l’Urbe e ornata da uno splendido giardino, ad oggi è costellata da un mercato ortofrutticolo che crea sporcizia e cattivi odori da tempi diventati intollerabili. Il 15 marzo il mercato verrà trasferito in una vicina struttura coperta: il giardino tornerà agli antichi splendori e valorizzerà le opere d’arte (dai resti romani alla fontana del Rutelli di inizio ‘900) che sono al suo interno. Queste almeno sono le promesse di Ezio Mosino, il prefetto che ha preso le redini della città dal giorno delle dimissioni di Francesco Rutelli e che sembra intenzionatissimo ad impegnarsi per l’Esquilino. Proprio in Piazza Vittorio c’è la sede principale di un’altra importantissima associazione culturale, attiva in tutta Italia: l’associazione Zerynthia presenta nella sua galleria sull’Esquilino artisti come Pistoletto, Merz, Kounellis, Accardi, Lewitt.
Di fronte alla ex caserma dove troverà posto tra un mese il mercato di Piazza Vittorio è stato inaugurato un paio di settimane fa il nuovo teatro Ambra Jovinelli: il rione è stato dotato di un grande spazio culturale che non proporrà solo una tradizionale stagione teatrale (peraltro tutta basata sulla miglior commedia italiana del momento, da Paolo Hendel a Luttazzi) ma si configurerà come spazio per mostre temporanee e come scuola per giovani artisti o aspiranti tali. In questi giorni è visitabile una esposizione dedicata a Renato Rascel che come Totò, Aldo Fabrizi e molti altri esordì nel glorioso teatro Jovinelli nella prima metà del secolo scorso.
Pochi passi e siamo nella Stazione Termini, oggi probabilmente – dopo decenni di degrado – uno dei centri commerciali di maggior qualità a Roma. Nel grande terminal (la più grande stazione ferroviaria di tutta l’Europa) i treni sono diventati un accessorio e si confrontano con decine di negozi sfavillanti, bar, ristoranti, caffetterie chic, edicole e enormi librerie. Nell’Ala della stazione, frutto del genio architettonico di Angiolo Mazzoni, troverà posto a breve una parte della collezione oggi nascosta nei magazzini della Galleria Nazionale di Roma (soprattutto Transavanguardia e Arte povera). La capitale avrà la prima stazione ferroviaria dotata di un importante centro d’arte.
Il segnale dato dalla Regione è certamente una goccia nell’oceano ma è importante iniziare da oggi a dare dei segnali e a lavorare per restituire a Roma il suo naturale salotto, possibilmente e soprattutto in nome dell’arte e della cultura.
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Associazione Zerynthia
Stazione Termini
esquilino.it
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Massimiliano Tonelli
[exibart]
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Grazie infinite al lavoro del signor Longo. E' grazie soprattutto a lui se oggi io, la città eterna, ho ancora voglia di riprendermi uno dei miei quartieri migliori.
Stringiamo i denti
sperando che non sia e non rimanga un'elemosina e che questi soldi servano veramente a imprenditori seri che li useranno per il rilancio dell'esquilino
Speriamo sia la volta buona, intanto ho fatto l'abbonamento allo Jovinelli !!
Lo sventramento dell' Ambra Jovinelli è pazzesco: una normativa che vincoli in modo così aculturale un ORGANISMO edilizio al punto di permetterne l' uccisione per "donazione di organi" è veramente un passo indietro nella storia dell' Architettura.
Guardate cosa scrive oggi un grosso quotidiano romano:
«La Stazione Termini è un gioiello ma tutt’intorno è degrado, bisogna intervenire tempestivamente», aveva detto il giorno in cui per la prima volta si era seduto sulla poltrona che fu di Francesco Rutelli. Oggi, a distanza di due settimane, Enzo Mosino si appresta a mantenere l’impegno preso. Ne ha parlato anche ieri al Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, al quale hanno partecipato il prefetto Giuseppe Romano, il questore vicario Salvatore Margherito, il comandante provinciale dei carabinieri Baldassarre Favara, quello dei vigili urbani, Sandro Renzi e quello provinciale della guardia di Finanza, Giuseppe Mango.
«Stiamo cominciando a programmare gli interventi» precisa Mosino, che questa mattina accompagnerà il ministro dell’Interno, Enzo Bianco, nel suo giro di ricognizione a Termini e Tor Bella Monaca. Lotta all’abusivismo commerciale, verifiche amministrative anche sulle attività autorizzate e fluidificazione del traffico nelle zone tra piazza dei Cinquecento, via Giolitti e via Marsala, i punti cardine del risanamento di Termini. Mentre il comandante del primo gruppo dei vigili urbani, Giovanni Catanzaro sta sta già lavorando per organizzare unità operative di settore che, sull’esempio dell’Esquilino, lavoreranno in sinergia con le altre forze dell’ordine.
Era meglio quando ci avevano montato dentro una pista per la boxe? o un cinemino porno? oppure abbandonato dopo l'incendio?
Ieri dovevano spostare i banchi del mercato fatiscente dalla meravigliosa piazza. Non si è spostato nessuno. Traffico di licenze pirata!
Hanno rimandato di 100 giorni. Vergogna vergogna vergogna