Nuove tecnologie a Venezia: tre workshop di artisti internazionali | marzo-aprile 2001 |

di - 18 Febbraio 2001

Si svolgono con successo ormai dal ’99 i laboratori sulle nuove tecnologie, organizzati da ethicstv.com ed ispirati da Anita Sieff, artista che continua a portare avanti il progetto beuysiano di «scultura sociale».
Questo nuovo ciclo vuole anche essere anticipazione sull’evento-Biennale, in quanto uno dei tre artisti presenti, Vuk Cosic, farà parte del Padiglione sloveno alla prossima Biennale di Venezia che si aprirà il 6 giugno.
Con questi incontri EthicsTv vuole stabilire se sia lo strumento-tecnologia a fare mondo o sia, viceversa, l’essere umano ad interpretare e fare mondo attraverso l’uso intenzionale degli strumenti che ha a disposizione. In questa prospettiva il paesaggio di internet può essere riproposto come mappatura di una comunicazione potenziale che nella consapevolezza e autorevolezza di chi ne fa uso come strumento offre la possibilità di potenziare il dialogo, lo scambio di idee, la comunicazione come evento di condivisione.
EthicsTv crede che l’essere in arte sia proporzionale all’essere in relazione e quindi si esplicita come spazio che comprende il valore di reciprocità nel suo farsi opera collettiva : scultura sociale.
EthicsTv è un progetto artistico che vuole attivare una comunità che abbia lo stesso intento nei confronti della vita: quello dell’auto rappresentazione via espressione, cioè l’arte come modalità di creare lo spazio.
Gli artisti contattati operano da anni con la tecnologia dove l’esplicitazione dell’opera d’arte applicata assume una contaminazione generalmente sconosciuta e dunque apre la nostra mente ad un modo nuovo di comunicare e costruire una realtà collettiva.
La serie di azioni ed incontri, prodotti da EthicsTv vogliono essere un importante momento di aggregazione nella cittĂ  dove, oltre a sviscerare e conoscere il percorso artistico degli autori strumento-tecnologia, si offrirĂ  al pubblico la possibilitĂ  di dare vita ad un lavoro-opera che successivamente sarĂ  integrato in un sito web.
Attraverso la metodologia del workshop infatti il pubblico sarà attivamente coinvolto nella dinamica relazionale per creare l’evento della comunicazione mentre gli artisti contribuiranno con la loro visione personale alla rappresentazione complessa che il network di ethicstv vuole esprimere nella relazione tra etica ed arte.

Questi gli appuntamenti:
Mercoledì 7 marzo, dalle 14,30 alle 19.00 a Ca’ del Duca
Marco Peljhan, nato in Slovenia nel 1969, è presente a Documenta X con il progetto Makrolab, con il quale ha attivato un lavoro di osservazione di raccolta dati sulle telecomunicazioni, sistemi meteo e migrazioni in tutto il mondo. Una ricerca che peraltro si pone come un’interazione di informazioni che vengono in seguito analizzate e rielaborate in una fase di lavoro della durata di dieci anni. Infatti Makrolab è nato nel 1997 e terminerà nel 2007, quando verrà definitivamente collocato nell’Antartico. Ogni tappa di Makrolab apporta al progetto una serie di nuovi dati che contribuiscono a costruirlo. La presenza di Marco Paljhan a Venezia vuole essere un’occasione per scoprire e comprendere la sua pratica artistica e scientifica,e farla seguire via coinvolgimento del pubblico per la raccolta di specifici dati che contribuiranno a dar vita ad un’operazione analoga, anche se di entità piu’ piccola sul sito di Tv etica. Attraverso ethicstv.com Il progetto sarà successivamente aperto anche a coloro che non hanno partecipato direttamente all’azione.
Mercoledì 21 marzo 2001
Paolo Rosa specializzato in arti visive e cinema, insieme a Fabio Cirifino e Leonardo Sangiorgi da vita nel 1982, a Milano, a Studio Azzurro che subito si orienta nella ricerca e integrazione dell’immagine elettronica con l’ambiente, perseguendo l’intento di rendere lo spettatore partecipe delle video ambientazioni realizzate: successivamente affronta l’esplorazione dello spazio teatrale, ma nel contempo intraprende un percorso parallelo cinematografico che si manifesta sia con l’attuazione di iniziative a sostegno del cinema indipendente, sia nella realizzazione di film e cortometraggi: viene anche indagato il teatro musicale. Nel 1994, dopo più di dodici anni di esperimenti nel campo dell’espressione artistica e dei nuovi linguaggi della tecnologia, intraprende la ricerca sull’interattività, che secondo Paolo Rosa è sempre esistita – è alla base delle conoscenze dell’uomo – ma mai come oggi si sono avuti a disposizione strumenti e dispositivi talmente sofisticati da rendere le cose così mutevoli e comunicanti
Mercoledì 5 aprile 2001, dalle 14.00 alle 19.00
Vuk Cosic è uno dei pionieri della net.art, tanto che i suoi lavori sono presenti in tutti i maggiori siti del mondo. Vuk Cosic, però, non utilizza tecnologie sofisticate, ma è un fautore dell’opera d’arte che fa uso della low technology: crede che l’artista, utilizzando sistemi a basso costo, abbia modo di dare vita a delle opere che non hanno necessità di seguire la continua e dispendiosa evoluzione della tecnologia. Nel corso della sua azione Cosic presenterà alcuni aspetti del suo lavoro e della net.art e soprattutto mostrerà una serie di immagini che sintetizzano e semplificano in maniera ironica icone del nostro tempo invitando il pubblico ad intervenire dando vita insieme ad un linguaggio costituito da simboli che continuerà ad evolversi su Tv etica.



per informazioni e prenotazioni Aurora Fonda 041.720696- 0347. 7122456 o Natasha Bordiglia 041.5286295 – 0349.3230596
ufficio stampa: Roberta Lombardo e-mail: hurstel.roberta@wanadoo.fr


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  • Davvero molto interessante e "denso" questo articolo, che solleva un attimo il sipario sul mondo (forse ancora poco conosciuto) delle nuove tecnologie e sul rapporto tra arti visive, cinema, interattivitĂ . Io penso che il "fare mondo" si realizzi dall'incontro tra la qualitĂ  dell'autore (dal suo retroterra, dalle sue esperienze) e dall'uso (intelligente, creativo) che egli può fare degli strumenti. Forse è un po godardiano, un po' in stile "Nouvelle Vague" questa mia visione, però credo che le nuove tecnologie possano raccogliere un'importante ereditĂ  del cinema, ovvero la possibilitĂ  di aprire una finestra sul mondo per consentire allo spettatore di soffermarsi sugli aspetti piĂą particolari (piĂą belli, perchè no?) del mondo che ci circonda: penso ad un rapporto piĂą immediato con la cultura e la civiltĂ . Non mi riferisco solo alla "cultura" come trasmissione di dati ed esperienze da una comunitĂ  all'altra, ma anche all'unicitĂ  di ogni uomo (mi ricordo il finale di un film di N. Mikhalkov, "Senza testimoni"); è in questo senso che interpreto l'essere in arte come proporzionale all'essere in relazione: coinvolgimento attivo di chi vede, rottura delle barriere "classiche" per consentire all'arte di evolversi, mediante una riflessione sul suo rapporto con l'etica. Ciò richiama l'attenzione anche sulla responsabilitĂ  che ogni autore ha di fronte all'ipotetico pubblico. I nuovi linguaggi della tecnologia sono ancora da esplorare, sta a colui che possiede gli strumenti farne l'uso corretto. Mi piace molto questa concezione di opera collettiva: è anche un modo di allontanarsi dal cinema, forse di "superarlo"; sicuramente essa apre una possibilitĂ , e cioè aggiungere qualcosa che non è stato detto, condurre a far aprire gli occhi su un mondo completamente nuovo, tutto da "guardare" (mi riferisco alla dialettica tra "guardare" e "vedere").
    Ciao!

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