È Catherine Biocca la vincitrice della quarta edizione di ALA Art Prize, il premio rivolto ad artisti di età compresa tra i 18 e i 40 anni e promosso dall’omonima azienda leader nella logistica avanzata e nella distribuzione di componenti meccanici di precisione e minuterie per il mercato aerospaziale e aeronautico. ALA Art Prize si è ampliato quest’anno con una menzione speciale, assegnata al progetto Partitura della nascita (2024) di Veronica Bisesti. La shortliste dei finalisti era composta anche da Camilla Alberti e Teresa Gargiulo.
I progetti di Biocca e Bisesti sono stati selezionati dal Comitato Scientifico di ALA Art Prize composto da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo e curatore di Art Basel Unlimited, Eugenio Viola, Direttore Artistico del MAMBO – Museo de Arte Moderno de Bogotá, e Alessia Volpe, Exhibition Manager alla Bourse de Commerce – Pinault Collection di Parigi. Anche quest’anno è stata coinvolta nel processo di selezione dell’opera vincitrice del premio la Commissione ALA, formata da dipendenti e management dell’azienda, che ha partecipato alla votazione scegliendo un progetto tra quelli arrivati nella shortlist,
Con Cloudy Care, Catherine Biocca, nata a Roma, nel 1984, ha esteso il concetto della cura – tema della quarta edizione del premio – alla sfera lavorativa, insistendo sull’idea di self-care, della cura di sé, e riflettendo su come le parole possano rafforzare il senso di connessione, creando un momento di condivisione autentica anche negli ambienti meno confidenziali. Questo senso di condivisione è amplificata anche nel processo produttivo dell’opera: Biocca infatti ha scelto di coinvolgere un gruppo di dipendenti di ALA nella realizzazione di una parte del suo lavoro, compiendo un ulteriore passo in avanti nel processo di dialogo e scambio tra artista e azienda. Già dalle prossime settimane l’artista inizierà la produzione dell’opera, che verrà presentata il 28 ottobre 2024 presso la sede di ALA nella Mostra d’Oltremare di Napoli.
«Con una proposta installativa che intende rafforzare il senso di solidarietà e connessione aziendale, per la prima volta un’artista si rivolge ad un pubblico privilegiato: i dipendenti di ALA, da sempre fruitori quotidiani delle opere in situ. Il lavoro di Biocca costituisce la prima ipotesi progettuale che si dissemina negli spazi di ALA dedicati agli uffici, interagendo diversamente con la quotidianità dei dipendenti dell’azienda», si legge nelle motivazioni del Comitato Scientifico. «Cloudy Care propone un momento di sosta e interazione all’interno della dinamica lavorativa, invitando così a riflettere sulla comunità temporanea costituita da un’azienda. Supportata da un’estetica leggera e pop, questa “pausa artistica” è un valore aggiunto, che spinge in una nuova dimensione l’idea di produttività».
«Partitura della nascita è un’opera di considerevole eleganza formale, che ci parla di trasformazione e rinascita, così come di radicamento nel bacino mediterraneo, alla sua cultura e alla sua natura», così dal Comitato descrivono l’opera di Veronica Bisesti, alla quale è stata assegnata la Menzione speciale e che si aggiudica un ulteriore premio di produzione a copertura dei costi di realizzazione.
Cloudy Care e Partitura della nascita entreranno a far parte della collezione ALA, insieme alle opere di Corinna Gosmaro, Effe Minelli, Eugenio Tibaldi e Alice Visentin, acquisite quest’anno attraverso l’ALA For Art Acquisition Program 2024, progetto avviato nel 2022 che contribuisce, insieme al Premio, ad arricchire la collezione aziendale. Gli altri artisti in collezione sono Bea Bonafini (ALA Art Prize 2023), Alberto Tadiello (ALA Art Prize 2022), Mariangela Levita (ALA Art Prize 2021), Giulia Piscitelli (Acquisition Program 2023), Andrea Bolognino, Antonio Della Guardia e Giorgia Garzilli (Acquisition Program 2022).
Laureata in Scienze Politiche nel 2006 alla Luiss Roma, Catherine Biocca ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf, dove ha ottenuto il suo BA e MA nel 2010 e 2013.
Tra il 2014 e il 2015 è stata artist in residence alla Rijksakademie Van Beeldende Kunsten di Amsterdam. Ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali tra cui STRABAG Award (2015), Beweezen Talent del Mondriaan Fond (2016), AFK Projektsubsidies (2016), Hans – Purrman Förderpreis (2017), Residenza ROSE Mambo (2018), Ursula Wanders Stipendium (2020), Berliner Senat Arbeitsstipendium (2021).
I suoi lavori sono stati esposti internazionalmente in biennali, istituzioni e gallerie tra cui: III Biennale di Animazione di Shenzhen, Kunstverein di Norimberga e il Kunstmuseum LOK di San Gallo.
Alcune delle ultime mostre personali comprendono Kids room, Greengrassi, Londra (2022), POV You are my leftovers and I’m happy to see you, curata da Lorenzo Benedetti, Fondazione VOLUME!, Roma (2021), Deep Dive with Justitia, curata da Peter Bencze, Kunsthalle Kosice, Kosice (2021), SOBSOBSOBSOBSOB, Stigter Van Doesburg, Amsterdam (2021), Milky Seas, PSM, Berlino (2020) e YOU ́RE HIRED!, Museo Villa delle Rose – Mambo, Bologna (2019).
Attualmente vive e lavora a Roma.
Nata a Napoli nel 1991, Veronica Bisesti incentra la sua ricerca artistica su un accurato studio del passato, per aprire un processo di esplorazione sul presente. Le narrazioni storiche e le sue simbologie, in relazione a determinate figure del passato, diventano campi di analisi per la creazione di nuovi scenari.
Tra le sue mostre personali: Dove brulica l’altrove, Galleria Alfonso Artiaco, Napoli, (2023); Fulmini dame e altre storie, Museo MADRE, Napoli, (2022); Dalla nube sibila il canto, ArtVerona, Verona, (2022); Ruah, Macellum/Tempio di Serapide, Napoli, (2021).
Tra le sue mostre collettive: Interaction, Fondazione Made in Cloister, Napoli, (2024); E la mia terra è dove l’erba trema, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma, (2023), Rosa alchemico, Fondazione Miniartextil, Como, (2022); A cielo aperto in una stanza, Associazione Vincenzo De Luca, Latronico, (2022), The expanded body, Galleria 1/9 arte contemporanea, Roma, (2021), There is no time to enjoy the sun, Fondazione Morra Greco, Napoli, (2021); To be here and there, Forte di Montericco, Pieve Di Cadore, (2019); Sottobosco, Palatul Bànffy Muzeul National De Arta, Cluj-Napoca (2018).
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