Categorie: Premi

Annunciati i vincitori di Arte Laguna Prize 2020, che vedremo in mostra a Venezia e Mosca

di - 21 Luglio 2020

120 finalisti e 10113 opere presentate per la candidatura, da settembre a dicembre 2019, ma solo quattro sono i vincitori assoluti della 14ma edizione di Arte Laguna Prize, che si aggiudicano un premio di 10mila euro ciascuno. Una riconoscimento importante, soprattutto in un momento in cui il settore dell’arte e della cultura deve fare i conti con un’emergenza senza precedenti. A decretare i vincitori, una giuria internazionale, presieduta di Igor Zanti e specifica per ognuna delle quattro sezioni in cui è suddiviso l’Arte Laguna Prize. La proclamazione ufficiale è avvenuta durante un incontro svoltosi sulla piattaforma Zoom, che ha coinvolto i 120 finalisti, in trepidante attesa di scoprire in diretta l’esito del premio.

La mostra dei finalisti di Arte Laguna Prize 2020, rimandata a causa del Coronavirus, aprirà al pubblico dal 13 marzo al 5 aprile 2021, all’Arsenale Nord di Venezia assieme ai finalisti della 15ma edizione. Insomma, una super mostra, scandita da più di 200 opere di artisti provenienti da ogni parte del mondo. E le novità non sono finite qui, perché i vincitori della 14ma edizione, assieme ai vincitori di tutte le 15 edizioni di Arte Laguna Prize, voleranno a Mosca, nell’estate del 2021, per partecipare alla mostra collettiva presso il MMOMA – Moscow Museum of Modern Art.

I vincitori delle quattro sezioni di Arte Laguna Prize 2020

Per le sezioni di pittura e fotografia i giurati Erin Dziedzic, capo curatore presso il Kemper Museum of Contemporary Art in Kansas City, e Zhao Li, professore alla Central Academy of Fine Art di Pechino e curatore del Padiglione Cinese alla 53ma Biennale di Venezia, hanno deciso di premiare l’artista spagnola Belén Mazuecos (Granada, 1978) con l’opera Fragile artist: Handle with care II (2017), parte della serie Genius loci

«L’opera è stata scelta per il suo approccio contemporaneo, che tratta molti temi universali che stanno accadendo nel mondo e in particolare nel mondo degli artisti; un progetto che la giuria ha ritenuto molto interessante in quanto rappresenta le difficoltà di essere un artista, soprattutto al giorno d’oggi. L’opera funge da pretesto per costruire una metafora di ciò che accade nel mondo dell’arte, evidenziando le complessità di un ecosistema estremamente fragile», si legge nelle motivazioni.

Belén Mazuecos – Fragile artist Handle with care II

La giuria delle sezioni di scultura e installazione, land art e urban art composta da Riccardo Passoni, direttore della Galleria d’Arte Moderna di Torino, e Vasili Tsereteli, direttore presso il Moscow Museum of Modern Art, premia l’israeliano Moshe Vollach (Tel Aviv, 1958) con il suo progetto di arte ambientale 31 cubes (2016), presentato nella suggestiva cornice del deserto del Negev.

«L’artista viene premiato per il suo approccio ossimorico verso la land art, che ha dato vita ad un’opera molto poetica, basata sull’idea di contrasto e su come gli elementi naturali possano lavorare insieme per trasformare l’opera d’arte: una stringa di 61 cubi di ghiaccio di dimensioni identiche posti nel deserto in una calda giornata estiva, di cui viene documentato lo scioglimento. L’opera indaga il rapporto tra spazio e materia, trattando temi come il riscaldamento globale, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione», spiegano i giurati.

Per le sezioni di video arte, arte virtuale, grafica digitale e performance, Iwona Blazwick, direttrice della Whitechapel Gallery di Londra, e Valentino Catricalà, curatore d’arte contemporanea e direttore sezione Arte Maker Faire – The European Edition, hanno scelto di premiare il film di animazione Cloud of the Unknown (2019) dell’artista cinese Gao Yuan (Kunming, 1986). L’artista è stata molto apprezzata dalla giuria per la sua abilità nell’impiegare le nuove tecnologie per creare un’estetica affascinante e innovativa. Attraverso l’animazione dei fotogrammi dipinti a mano dall’artista stessa, viene messa in scena un’opera dal forte sapore esistenziale che riflette sulla natura dello stare al mondo.

Gao Yuan – Cloud of the unknown

La giuria della sezione Art Design, composta da Karel Boonzaaijer, designer, architetto e docente presso l’Università di Scienze Applicate di Aquisgrana, e Aldo Cibic, nome fondamentale del design made in Italy nel mondo, ha deciso di premiare Frankenstein’s Bride (2013) del designer sloveno Primoz Jeza (Kranj, 1968). Frankenstein’s Bride è uno spazio di lavoro versatile e modulare composto da diversi elementi cromatici, un tavolo contemporaneo che può essere adattato per ogni situazione della vita reale.

Primoz Jeza – Frankenstein’s bride

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