Categorie: Premi

Appuntamento da ExtraDry con la giovane videoarte del Premio StraightUp

di - 31 Ottobre 2019

Che ne direste di portare l’arte fuori dai contesti istituzionali? Estrapolarla dalle situazioni espositive create ad hoc – e diciamolo, un po’ ingessate – per incrociare altri ambiti, altri momenti. Pensando in termini simili, dopo il progetto ExtraDry, curato da Peep-Hole per tre edizioni, dal 2013 al 2016, Case Chiuse, il progetto fondato da Paola Clerico nel 2014 e del quale abbiamo scritto in diverse occasioni, propone un nuovo modello di programmazione e presenta StraightUp, un premio per artisti giovanissimi che, così, avranno l’occasione di promuovere le loro opere e la loro ricerca negli spazi di Dry Milano. Un locale diventato ormai iconico in città, per il suo linguaggio ultra moderno, capace di creare una certa affinità tra arte contemporanea e fruitore. Insomma, un luogo adatto alla sperimentazione, che apre le porte alla videoarte come tecnica di espressione, mettendosi in gioco a 360° gradi.

Giulio Scalisi, Shipwrecked, 2017

Il primo Biennio del Premio StraightUp

Durante la prima edizione di StraightUp@ExtraDry, nel biennio 2017-2018, sono stati presentati i video di Ruben Spini, Paolo Brambilla, Natália Trejbalová, Valentina Furian e Jacopo Rinaldi, risultato poi vincitore, selezionato dalla giuria composta da Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, Paolo Zani, fondatore della Galleria Zero, e da due dei partner fondatori di Dry, i collezionisti Bernardo Attolico e Tiziano Vudafieri. Il comitato scientifico del premio StraightUp@ExtraDry è composto da Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, che compongono il duo Invernomuto, e Paola Clerico, ideatrice del progetto Case Chiuse, mentre Ginevra D’oria è coordinatrice e assistente curatore del progetto.

Anche per questa nuova edizione, una giuria selezionerà i vincitori e i cinque finalisti avranno la possibilità di presentare tre video negli spazi di Dry Milano, per un periodo di due mesi. Ma non solo, perché il video vincitore verrà acquisito, entrando a far parte della collezione Dry Milano.

Giulio Scalisi, Dalle stelle alle cellule, 2016

Cosa vedremo da Dry Milano?

Il progetto ha preso avvio martedì 15 ottobre 2019 e la premiazione finale avverrà a ottobre 2020. Giulio Scalisi (Salemi, 1992) è il primo artista selezionato e presenterà una selezione di tre video – Light Ghost, del 2014, Dalle stelle alle cellule, del 2016, e Shipwrecked, del 2017 – che raccontano il suo percorso di ricerca e che saranno visibili fino al 5 dicembre nei locali Dry Milano di Via Solferino 33 e Viale Vittorio Veneto 28. Appuntamento irrinunciabile, in attesa di scoprire chi sarà il prossimo!

Nata a Bergamo nel 1984, nel 2009 consegue la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali - Storia dell’Arte e nel 2011 la laurea specialistica in Archivistica e Biblioteconomia presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 2007 inizia ad interfacciarsi con il mondo del lavoro, collaborando con il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ed assecondando la passione per la fotografia e l’editoria collabora con la casa editrice RCS a Milano e nel 2012 presso la divisione Internazionale, Mondadori photo& rights della casa editrice Mondadori. In concomitanza sviluppa la sua passione per l’arte contemporanea, in particolare come curatrice realizzando mostre personali di artisti viventi e nel 2015 inizia a scrivere recensioni e testi critici per riviste d’arte contemporanea on-line, prima con Juliet Art Magazine e poi con Exibart. A gennaio del 2016 inaugura il suo sito personale d’arte e curatela dove vengono presentati i suoi lavori.

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Tag: Bernardo Attolico dry milano giulio scalisi ilaria bonacossa invernomuto Jacopo Rinaldi milano Natália Trejbalová Paola Clerico paolo brambilla Paolo Zani Ruben Spini Simone Bertuzzi Simone Trabucchi Tiziano Vudafieri Valentina Furian

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