Una coppia di collezionisti e una fiera, per supportare le energie emergenti dell’arte contemporanea. Così nasce “Because of Many Suns”, nuovo premio di acquisizione promosso dalla Collezione Taurisano nell’ambito di Art-o-rama, uno degli appuntamenti fieristici più interessanti in Europa e che, dal 2007, si svolge a Marsiglia, città vivacissima nel panorama della creatività più attuale e, tra le altre cose, sede di Manifesta 13. Presentato nel 2020, il premio ha acquisito ulteriori risvolti alla luce dei ben noti sviluppi della pandemia. Similmente, anche la citazione da Jorge Luis Borges ad apertura del sito ufficiale della Collezione – fondata a Napoli, negli Anni Settanta, da Paolo Taurisano e proseguita con il figlio Francesco, insieme alla moglie Sveva D’Antonio – assume connotati programmatici: «Quello che accadrà non è il futuro ma ciò che facciamo».
Ed è infatti come una coinvolgente chiamata a un’azione condivisa di resistenza che è inteso Because of Many Suns, “A causa di molti soli”, titolo pensato da Apparatus 22, collettivo artistico transdisciplinare fondato nel gennaio 2011 e attivo tra Bucarest, Bruxelles e l’universo utopico SUPRAINFINIT. La giuria, composta da Sveva Taurisano, dal collezionista Bruno Bulfo e dalla curatrice indipendente Carolina Ciuti, ha nominato due vincitori, presentati sabato scorso, in occasione dell’ultima edizione di Art-o-rama: Anna Dot (Spagna, 1991) e Mary Hurrell (Sudafrica, 1982), partecipanti, rispettivamente, alla versione on-site della fiera e all’Immaterial Salon, piattaforma online dedicata alle opere testuali e sonore.
Giving Space to Confusion (2017) è l’opera della catalana Dot, presentata dalla galleria di Barcellona bombon projects, negli spazi “reali” di La Friche de la Belle de Mai, ex impianto industriale per la lavorazione del tabacco, riconvertito in complesso culturale. Ricordando le azioni del Collective Actions Group, storico collettivo formato alla fine degli anni ’70 a Mosca, Dot ha lavorato sulle potenzialità dell’errore di traduzione, appendendo in diversi luoghi pubblici uno striscione con il seguente testo scritto in russo: «NON MI LAMENTO DI NIENTE E MI PIACE QUESTO TESTO, ANCHE SE NON HO MAI LETTO PRIMA QUESTE PAROLE E NON HO IDEA DI COSA SIGNIFICANO».
Negli spazi virtuali dell’Immaterial Salon, la galleria londinese Nicoletti ha invece presentato Blush Response, opera che prende le mosse dalla ricerca condotta da Hurrell sulla tomba di Oscar Wilde al cimitero parigino di Père Lachaise, scolpita da Jacob Epstein e “baciata” da migliaia di persone che, nel corso del tempo, hanno lasciato la propria impronta sulla pietra. Nel 2011 è stata eretta intorno alla scultura una barriera trasparente, per rendere il monumento “a prova di bacio”. Tra patch elettroniche e frammenti di accordi, una voce evoca i diversi colori lasciati dal rossetto su varie superfici.
«Da prospettive molto diverse, entrambe le opere esplorano la nozione di linguaggio come strumento di rappresentazione, comunicazione o equivoco», si legge nelle motivazioni. «In un mondo dove il potere delle parole è contemporaneamente alla base delle relazioni interpersonali e dei mutamenti geopolitici, entrambe le opere si distinguono per la lor lettura sottile e implicita della nostra contemporaneità». Le opere acquisite saranno esposte nella collezione di un museo pubblico francese.
Oltre alle acquisizioni, Collezione Taurisano commissionerà a un curatore emergente di scrivere un saggio incentrato sulla pratica e sulla ricerca degli artisti vincitori. I testi saranno disponibili nelle prossime settimane sul sito della Collezione.
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