Devis Venturelli, artista nato a Faenza nel 1974, è il vincitore del Premio Alinovi Daolio 2019, istituito nel 1986 in memoria di Francesca Alinovi e, dal 2013, intitolato anche a Roberto Daolio. Quest’anno, il premio è idealmente dedicato ad Alessandro Mendini che, scomparso nel febbraio 2019, faceva parte della giuria, composta da Renato Barilli, Claudio Marra, Loredana Parmesani, Jacopo Quadri e Fulvio Irace.
Devis Venturelli, artista e architetto, vive e lavora a Milano. Ha esposto il suo lavoro in mostre personali e collettive al Centre Pompidou di Parigi, alla Haus der Kulturen der Welt di Berlino, alla Biennale di Venezia, al Lincoln Center for the Performing Arts di New York, al PAC di Milano, al MACRO di Roma, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e alla Fondazione Merz di Torino, alla Kunsthalle di Vienna. «Venturelli è noto per il suo talento multiforme espresso al confine tra video arte e sperimentazione tessile in un rapporto profondo con l’architettura. Esposto in istituzioni internazionali di alto profilo, il lavoro di Venturelli sorpende per attitudine poliedrica e innovazione dei linguaggi in continuità con l’interesse di ricerca e lo spirito avanguardista promossi da Francesca Alinovi e da Roberto Daolio», si legge nelle motivazioni della giuria.
La cerimonia di premiazione si terrà il 21 novembre 2019 presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. In questa occasione, Venturelli illustrerà le tappe essenziali del suo percorso con interventi dei due membri bolognesi della giuria, Barilli e Marra. Durante l’incontro, avverrà la consegna di un’opera del premiato dell’anno scorso, il duo TO/LET, a Venturelli, che si impegnerà a fare lo stesso in favore del vincitore della prossima edizione. Dopo la presentazione bolognese, Devis Venturelli avrà la consueta proclamazione anche a Milano, al Piccolo Teatro Grassi, nell’ambito dei Premi Ubu, conferiti in onore di Franco Quadri.
Nel 1986, Renato Barilli, Roberto Daolio, Alessandro Mendini, Loredana Parmesani e Franco Quadri, che avevano avuto modo di conoscere e di collaborare con Francesca Alinovi, si riunirono nel comitato Amici di Francesca Alinovi e decisero di istituire il Premio Francesca Alinovi, conferito ad artisti distinti nella loro ricerca per sperimentazione e interdisciplinarità . Il premio ha aggiunto alla sua titolazione il nome di Daolio alla morte di quest’ultimo, nel 2013.
Francesca Alinovi nacque nel 1948 e nel 1983, a 35 anni, fu vittima di un omicidio nel suo appartamento in via del Riccio 7, a Bologna, città dove si era laureata e dove svolgeva brillantemente l’incarico di ricercatrice al DAMS. Nel corso della sua breve carriera, entrò in contatto con l’arte emergente del momento e, in particolare, fu legata da un profondo rapporto di stima con Keith Haring, che le avrebbe dedicato un’opera. Recentemente è stata pubblicata una raccolta di articoli, interviste, saggi e recensioni scritti da Alinovi, a cura di Matteo Bergamini e Veronica Santi, che sarà presentato domenica prossima, a Milano, in occasione di BookCity, a Zona K.
Roberto Daolio, nato nel 1948 a Correggio, insegnava all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, portando avanti una intensa attività di critica e di curatela. Collaborò con il MoMA PS1, con la Biennale di Venezia e con il MAMbo e, con Barilli e Alinovi, diede impulso alle attività dei Nuovi-nuovi, gruppo composto da artisti come Marcello Jori, Felice Levini, Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Luigi Ontani, Salvo.
Dopo 27 edizioni intitolate a Francesca Alinovi e sette con la doppia intestazione ad Alinovi e Daolio, Devis Venturelli si inserisce nell’albo del Premio come il trentaquattresimo vincitore, accanto a nomi di grande prestigio come Luigi Ontani, Societas Raffaello Sanzio, Piero Gilardi, Studio Azzurro, Rezzamastrella, Maurizio Cattelan, Nanni Balestrini, Luigi Mainolfi, Nino Migliori.
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